Capitolo 3

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Istintivamente mi portai i capelli davanti al viso per nascondermi. Mi voltai di scatto a prendere la valigia, la mia difficoltà doveva essere piuttosto evidente perché, quando m'incamminai verso il portone, il ragazzo moro mi chiese se avessi bisogno di aiuto, pentendosene sicuramente subito dopo aver posato gli occhi sulle mie scarpe e aver fatto una smorfia inorridita.

-Ma no, non ho bisogno di aiuto, mi diverto un mondo a portare in giro valigie più grandi di me e sì, quello sulle mie scarpe è il vomito di un bambino ciccione il quale non riesce a stare fermo neanche un fottuto secondo su un fottuto aereo!- rimase un istante immobile a fissarmi a bocca aperta, un secondo dopo rideva a crepapelle delle mie disgrazie. La vergogna che provai in quel momento fu indescrivibile. Afferrò la mia valigia con le lacrime agli occhi mentre io ero rossa per l'imbarazzo. Il biondo era ancora seduto sugli scalini dell'entrata, osservando la scena divertito.

-Che piano?-

-Terzo, ma non devi per forza aiutarmi.. io.. beh, ce la posso fare.- Lo feci ridere ancora di più. Proseguimmo e procedette tutto a meraviglia finché, quando arrivammo all'ultimo gradino, con la grazia di un elefante incinta poggiai male il piede, regalando a quel ragazzo lo spettacolo di cinque capriole all'indietro e rovesciando tutto il contenuto della mia borsa. Fazzoletti, caramelle, cuffie, portafoglio, scontrini, assorbenti e chi più ne ha più ne metta, erano sparpagliati per terra insieme a quello stronzo che quasi aveva smesso di respirare per le risate, invece di aiutarmi. Dovetti rifarmi tutta una rampa di scale, ovviamente dopo aver raccolto dal pavimento il contenuto della mia borsa e quel ragazzo. Quando, con la lingua di fuori bussai alla porta numero 25 e mia madre apparì sull'uscio, riuscii a leggerle negli occhi il sollievo di riavermi nuovamente con sé. Lei riusciva a colmare il vuoto che mio padre lasciava, dandomi l'affetto in doppia dose. Mi strinse forte, quasi facendomi male, continuando a ripetermi la stessa frase:

-Bambina mia, quanto mi sei mancata!-

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora