Capitolo 56

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|LUKE|

Dopo aver lasciato l'appartamento di April, ero tornato nel mio, un piano più sotto. Avevo bisogno di una doccia, che mi avrebbe aiutato ad analizzare la situazione e a pensare più lucidamente. Che al momento, sempre dopo April, era la cosa di cui avevo più bisogno.

Tastai la tasca dei miei jeans per togliere il cellulare prima di sfilarli di dosso, ma era vuota. Allora andai a recuperare il giubotto che avevo lasciato sul divano in salotto, ma il mio cellulare non era nemmeno li. L'ultima volta che ricordavo di averlo visto era prima di bussare da April, quindi poteva solo essere lì. Lo avrei recuperato più tardi, non avevo nulla di cui preoccuparmi.

Uscii dalla doccia e subito il vapore mi invase, mi asciugai con calma, mi vestii e passai ai capelli. Quando uscii dal bagno andai a recuperare le chiavi dell'auto che avevo lasciato sul mobiletto all'entrata e prima di uscire controllai l'ora: erano le sette meno un quarto, ed April a quell'ora dormiva ancora, quindi decisi di tornare da lei, non solo per recuperare il cellulare, ma per lasciare che si svegliasse al mio fianco e per godermi i suoi occhi assonnati e i suoi capelli morbidi sparsi sul cuscino bianco.

Arrivato davanti alla porta di casa sua, mi abbassai a recuperare la chiave di riserva, posta sotto il tappetino. Mi infilai dentro l'appartamento il più silenziosamente possibile e avanzai verso la sua camera. Aprii la porta aspettandomi April avvolta tra le lenzuola che dormiva beatamente, ma quello che vidi fu lei, in piedi in mezzo alla stanza, con la bocca socchiusa e gli occhi sgranati.

Alzò lo sguardo su di me, e io lo abbassai sulle sue mani: stringeva il mio cellulare tra le dita.

--

|APRIL|

-April- disse Luke, con un espressione interrogativa in volto -Che sta succedendo?-

-Vorrei saperlo anch'io- Mormorai, forse con voce troppo bassa perchè lui potesse sentirmi. Nella testa mi ronzavano mille pensieri e io non ne riuscivo ad afferrare nemmeno uno, perchè non capivo, non potevo accettare il fatto che Luke fosse stato con Marcie la sera precedente, prima di presentarsi da me.

-April? Perché hai il mio cellulare?-

-Dov'eri ieri sera?- Lo interruppi. Ci guardammo negli occhi e lui esitò, prima di rispondere.

-Ero con te.- Affermò piano.

-Prima... Prima dov'eri?- Mi rigirai il cellulare tra le mani, prima di passarglielo, stando attenta a non sfiorargli le dita, e feci due passi indietro. Lo volevo lontano.

-Da Ashton, ero a casa sua.- un lampo di confusione attraversò il suo viso, poi però sbloccò lo schermo e capì. -No, April non è come sembra! Lasciami spiegare..-

-No! Non c'é niente da spiegare! Eravate insieme, mi hai mentito. Sei venuto da me dopo e... Abbiamo fatto l'amore!- Terminai la frase con un singhiozzo mentre lacrime calde cominciavano a rigarmi il viso.

-Non è successo nulla con lei, te lo giuro.- fece un passo verso di me e io indietreggiai ancora, tremando come una foglia travolta dal vento arrabbiato, come una foglia che cade dal ramo in cui è attaccata e non è più sicura, sta per schiantarsi al suolo e non ha nulla a cui ancorarsi, se non la speranza che lo stesso vento che l'ha trascinata via l'adagi piano sull'erba soffice. Luke si ferma e infila le mani tra i capelli biondi, scompigliando la cresta perfetta. -Dio, perche deve essere tutto così complicato?!-

-Già, perchè?!- Chiesi a voce alta, spezzata dalle lacrime.

-April ascoltami, eravamo insieme si, ma non...-

-Sta zitto!- lo interruppi ancora -Non voglio saperlo, non voglio sentire! Vattene e basta, và via!-

-Okay, me ne vado.- Serrò la mascella e strinse i pugni. -Ma non dovevi controllare il mio cellulare. Non dovevi farlo. Dovevi fidarti di me.-

-Come puoi parlarmi di fiducia? Come puoi aspettarti che mi fidi e ti creda?- Appoggiai la schiena contro il muro e nascosi la faccia tra le mani.

-Gia. Hai ragione non puoi fidarti di me, della mia parola, perchè tanto nemmeno lo ascolti quello che ho da dire. Tu dai tutto per scontato. Sono andato a casa sua, ieri, ma lei non c'era. Non quando sono arrivato io. Sono andato per parlare con suo zio, e per qualche strano motivo lei è rientrata prima del dovuto e ha sentito tutto. Mi ha chiesto di portarla da ashton e cosi ho fatto. Sono venuti anche gli altri ragazzi, gli ho raccontato tutto e alla fine della giornata ero cosi esausto e preoccupato, e tutto cio che volevo fare era stare con te. E cosi è stato.- Tolsi le mani dal volto e lo guardai, prese un respiro profondo e ricominciò a parlare. -Era tutto fottutamente perfetto fino a stamattina e tu hai rovinato tutto. Volevo parlartene ieri sera, ma non volevo turbarti. Ma sai cosa? Ho finito di preoccuparmi anche di te.-

Si voltò e io lo seguii in salotto, gli afferrai il braccio prima che potesse aprire la porta e andarsene.

-No Luke aspetta, non andartene!- Lo supplicai. Ma lui si scrollò la mia mano di dosso e si girò lentamente verso di me.

-No. Non ti fidi di me, e un rapporto senza fiducia non ha senso. Non mi hai lasciato nemmeno parlare e sei saltata subito a conclusioni che esistono solo nella tua testa! Sei solo una stupida bambina insicura e io una relazione così non la voglio, mi dispiace.- Mi disse, guardandomi con occhi che non conoscevo più.

-Ti prego...- Sussurrai.

-L'hai voluto tu.- E se ne andò, lasciandomi sola con la mia testarda insicurezza.

Neanche il rumore della porta che sbatteva riuscì a coprire quello del mio cuore che si spezzava.

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Ehilàà

Okay April è stata stupida ma cosa avreste pensato al suo posto? E al posto di Luke, sareste rimasti o ve ne sareste andati anche voi?

Let me know.

Ps: Mancano pochissimi capitoli alla fine. Contente? Perche io non lo so, da una parte ne sono entusiasta, dall'altra infinitamente triste.

Ora vado a vedere teen wolf, ciao

Ah, seguite il profilo delle mie due storie su instagram? Mi chiamo Ourfall

*Sbatte la porta come fa Luke*

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora