Capitolo 46

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| LUKE |

Mi chiusi il portone dietro alle spalle e scesi due gradini, quando scorsi la figura di April iniseme ad un altro ragazzo. Mi si gelò il sangue nelle vene all'istante. Lui fece un passo in avanti, facendosi ancora più vicino a lei. Mi dissi mentalmente di stare calmo, che non avevo nulla di cui preoccuparmi, che era solo un suo amico. Ma poi lui le mise una mano sulla guancia e avvicinò piano piano il viso al suo, e io non riuscii più a stare zitto.

-April?- Lei si girò con la stessa incredulità che c'era nei miei occhi.

-Luke!- Disse con voce esile. Il suo sguardo colpevole mi fece tremare di rabbia e strinsi le mani a pugno, per trattenermi dall'ammazzare di botte quel tipo.

-Che cosa stai facendo?- Chiesi, gelido.

-Io... stavo tornando su.- Si torturava le mani e io distolsi lo sguardo. Guardai lui, che sorrideva soddisfatto.

-Vattene.- Gli dissi. Lui scoppiò in una risata amara.

-Stai ancora con questo cazzone?- Chiese ad April. I suoi insulti mi scivolarono addosso, come se nulla fosse.

-Andrew!- Lo ammonì lei, guardandolo a disagio.

-Non ti merita.- Le disse.

-Questo non ti riguarda. Ti ho detto di andartene.- Lo avvertii, perché sapevo di essere al limite di sopportazione, stavo scoppiando, ero una cazzo di bomba pronta ad esplodere.

-No, non me ne vado.- Disse risoluto. April si accorse del mio sguardo, quindi intervenne.

-Andrew, ti prego...- iniziò lei.

-Cosa?- La interruppe lui. -E' un bastardo traditore, e lo sai bene anche tu! Hai pianto tra le mie braccia, cazzo!- Ogni singola lettera che uscì dalla sua bocca mi colpì come grandine.

Ricordai tutto, tutto quello che avevo dimenticato.

Dalla prima volta in cui vidi april, al giorno in cui ebbi l'incidente.

Ogni singolo momento che avevo perduto mi scoppiò nella testa, potente e vivido, doloroso e perfetto.

Quello che successe dopo fu inevitabile.

Lo colpii, dritto in viso, con tutta la rabbia che provavo. April urlò, lui barcollò e io non gli lasciai il tempo di fare altro, che lo colpii ancora, sotto la mascella. Ignorai le suppliche di April che cercava di trascinarmi lontano da lui, inutilmente, e tirai ad Andrew un altro pugno, poi un altro, e un altro ancora, finché non cadde rovinosamente a terra. Gli tirai un calcio nelle costole e uno nello stomaco, poi mi scrollai April di dosso e tornai dentro, senza guardarmi indietro. Senza far caso alle grida e ai singhiozzi della ragazza che diceva di amarmi, ma che mi aveva quasi tradito.

Cosa sarebbe successo se non fossi arrivato io?

Mi chiusi nella mia stanza e mi appoggiai contro la porta, poi ripensai ai loro visi vicini e la rabbia cominciò a mangiarmi vivo, masticando lentamente pezzetto per pezzetto. Avrei dovuto conciarlo peggio, avrei dovuto dire qualcosa di crudele a lei. Volevo che stessero male come me, volevo che soffrissero.

Mi accasciai per terra, schiacciato dalla realtà, e piansi come non facevo da troppo tempo.

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Hey <3

Come promesso ho aggiornato oggi, fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va :)

Lo so che i capitoli sono corti, ma davvero non ce la faccio a fare di meglio, perdonatemi T.T

PS: Leggete l'altra mia storia vi prego :3 <3

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora