-capitolo 54-

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Mesi dopo...

-SEMPRE-

Todoroki's POV

Sempre un'ansia terribile mi avvolgeva, quando si trattava di parlare di cose serie.
Presi un respiro profondo.
Avevo ormai 23 anni, era ora di fare un primo grande passo verso la vita.

"Hey, Izuku...Sai, in questi giorni ti ho detto di impegnarti molto a lavoro. Ricordi?" chiesi, osservando l'orizzonte di fronte a noi.

Una delle nostre cazzate, seduti sul tetto della casa di Izuku, tenuta ancora stretta dal buon uomo Akihiro e dai nostri animi ancora infantili.
"Si...Non mi sono impegnato abbastanza?"
Gli presi la mano, carezzandola dolcemente.
"Ti sei impegnato tantissimo, come me. Per questo ho una piccola sorpresa." sorrisi, baciando sulla guancia il ragazzo.
Di nuovo sul suo viso si formò quel dipinto da parte della più adorata pittrice emozionale, dipinto racchiuso in una semplice parola: sorriso.
"Chiudi gli occhi." ridacchiai, aspettando che lo facesse.
Quando il ragazzo chiuse gli occhi, io gli presi una mano, cercando con l'altra l'oggetto in questione ancora nella tasca del mio giacchetto.

Trovato quest'ultimo, lo posai delicatamente nella sua mano.
Lui aprì gli occhi, per poi guardarmi stranito.

"Delle chiavi?" chiese, guardandomi strano.
"Le nostre chiavi. Ascolta, Izuku. È da un bel po' che stiamo insieme, ormai...So che può sembrare una cosa affrettata, ma se devo rischiare per te, lo faccio. Mi chiedevo se..." mormorai, carezzando la sua mano.

"Se ti andasse di andare a convivere, Amore."


Vidi i suoi bellissimi smeraldi illuminarsi e riempirsi di lacrime.
Annuì sorridendo, nascondendosi nel mio petto e iniziando a piangere silenziosamente.

"Cucciolo..." ridacchiai dalla sua reazione.
"Sei felice?"
Lui annuì sorridente, tenendo stretto il tessuto della mia giacca.
"Tantissimo..." mugolò piangendo, stringendomi forte.

Carezzai i suoi capelli, alzando lo sguardo verso la luna.
"Ti ringrazio per tutto questo..." sussurrai, godendomi la luce stellare.
Così, io e Izuku lasciammo la casa per andare a convivere. Akihiro era in lacrime, non si sarebbe immaginato una cosa del genere. In fondo ci aveva visti crescere come nessun altro aveva fatto, come nessun altro aveva visto.

Mi sembrava tutto così fantastico.
Avevo un ragazzo fantastico affianco, una casa dove abitare e una vita davanti agli occhi.

Avevo le stelle.
Le stelle cadenti.
Avevo la possibilità di vivere questa vita nel migliore dei modi.
Tramite le piccole cose, sempre.
Vedere Izuku imprecare per portare gli scatoloni in casa, ad esempio.
Oppure il suo fanatico sorriso quando aprimmo la porta di casa per la prima volta.
I nostri nomi sul campanello, mi rendevano felice.


Lui mi rendeva felice come nessun altro.


"Questo è l'ultimo..." sussurrò Izuku a fatica, respirando affannosamente e pulendosi la fronte con il braccio.
"Quanti libri hai portato?" chiesi al verde, avvicinandomi a lui.

Eravamo nella nostra casa.
"Due librerie." ridacchiò lui, guardandosi intorno.
"Wow..." sussurrò, seguendo le striature grigie del marmo del piano cottura.
Lui si soffermava sulle piccole cose.

La casa era stupenda, modestamente.
Il parquet chiaro andava d'accordo con il beje dei muri, il bianco della cucina accompagnato dal legno chiaro dei mobili già posizionati.

E lì, la cosa più divertente.
Personalizzare.
Io ero solito a personalizzare il mio corpo.
Beh, infondo avevo qualche tatuaggio e i capelli tinti.


"FINALMENTE UN LETTO DECENTE E GRANDE!" esclamò Izuku dopo aver corso tutte le scale, buttandosi sul letto.
"Cosa fai senza di me, eh?" ridacchiai stendendomi accanto a lui.

"Voglio dormire." sussurrò lui, accoccolandosi sul mio petto.
"Mi dispiace cucciolo, ma qua abbiamo ancora da sistemare parecchie cose." mormorai, posando le mani sul suo fondoschiena.
"E dobbiamo pure andare a comprarle." aggiunsi.
"Se vuoi puoi riposare." mormorai tornando in salotto, aggiustando le cose.

"Killing Stalking mettilo lì." Izuku era di nuovo dietro di me.
"No! Given va sotto!"
"Yarichin Bitch Club mettilo in mezzo!"
"Yuri on Ice!! abbi la decenza di metterlo in alto!"

Izuku continuava a darmi indicazioni, mangiando patatine.
"Tieni." gli passai la scatola con tutti i santissimi Yaoi collezionati negli anni.
"Pensaci tu." ridacchiai andando a sistemare i piatti in cucina, cautamente.

Sistemare le cose con il mio ragazzo, le cose nella nostra nuova casa, era un sogno.
Un sogno ad occhi aperti.

Forever and Never //TodoDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora