-capitolo 28-

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-SEMPRE-

Midoriya's POV

"Sempre a mangiare, tu?" chiesi ridacchiando a Shouto, lui annuì con la cioccolata in bocca, facendomi sorridere.
Lui e la sua ossessione per il cibo.
Mi sedetti davanti a lui, nella cucina della nostra piccola stanza di albergo.
"Stanco dopo la corsa con i quod, eh?"
Mi appoggiai su di un gomito, utilizzando la superficie del tavolo.

"Ho un'idea per goderci al massimo questa vacanza." ammisi osservandolo.
Lui ingoiò la cioccolata, bevendo.
"Dimmi tutto." sorrise.

"Mi è venuta in mente oggi, quando hai detto quella frase, sul quod. 'Hai due anni di vita rimanenti e non vuoi provare l'adrenalina di essere su un quod a tutta velocità con me?'" feci, imitando le sue parole.
"Ogni giorno facciamo una cosa diversa, una cosa che caratterizzerà ogni singolo momento di questa settimana, sette cose diverse." spiegai sorridendo.

Vidi i suoi occhi illuminarsi, iniziò ad annuire felice.
Quel sorriso avrebbe scaldato il mio cuore anche se fosse stato fatto di orchidee nere.
"È una bellissima idea! È come vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, no?" chiese guardandomi.

Negai con la testa.
"È vivere ogni giorno come se fosse l'unico." lo corressi.

Vivere ogni giorno come se fosse l'unico, eh. Che strano, a dirsi.
Scontato, direi.
Che cosa vuol dire seriamente 'vivere ogni giorno come se fosse l'unico'?
Forse intende dire di sorridere ogni secondo, perchè se tu sorridi alla vita lei sorride a te.
O forse si intende la consapevolezza di non essere soli?
Tutte cazzate, quelle.
La vita di sbatte in ginocchio alla prima occasione, ugualmente alle persone.

Penso che ogni persona nasca con la possibilità di essere felice.
Una possibilità, una fiamma.
Essa può essere spenta con un leggero soffio.
Ma con un forte vento può essere alimentata.
In senso, la felicità ce l'hanno donata a tutti, chi più chi meno.
E poi arriva la vita, la disperazione, il caos, la realtà.
Credere in questa possibilità è in assoluto la cosa più importante.
Arriveranno le persone.
Arriveranno le cose che ti faranno stare bene.
La realtà è solo di intralcio.

Ed è proprio questo il concetto delle rose e le emozioni.
Vivere ogni giorno come se fosse l'unico è vivere con il pensiero che il sole sorgerà ogni giorno.
Può essere una giornata di pioggia, una giornata di neve, una giornata di ciò che vuoi. Al massimo il sole sarà coperto dalle nuvole, no?
Sempre a pensare negativo, io.
In fondo, il sole, può essere coperto anche dall'arcobaleno.

E poi, le conseguenze.
Grazie al calore del sole, alla pioggia nascono le rose.
Rose di ogni colore, rose bellissime.
Rose essenziali, per me.

"Io inizierei da ora. Abbiamo già cenato, no? Perchè non andiamo a dormire sotto le stelle...?" chiesi allora prendendo le sue mani, carezzandole dolcemente.
Lui non se lo fece ripetere due volte, venne verso di me prendendomi in braccio.
Io sussultai allacciando le gambe intorno alla sua vita, aggrappandomi alle sue possenti spalle.
Mi posò cautamente sul tavolo, prima di godersi le mie labbra per qualche minuto.

Lo abbracciai dolcemente.
"Andiamo in spiaggia, dai." fece lui, mente io saltai giù dal tavolo stringendo la sua mano.

Questa è la felicità.

E in men che non si dica eravamo sdraiati sul telo azzurro, morbido grazie alla sabbia sotto di esso. Allungai una mano verso l'orlo di quest'ultimo, giocherellando con la sabbia fresca.
Shouto mi stringeva l'altra mano, osservando il cielo.

Una stella cadente rigó il cielo, facendomi sorridere.
"L'hai vista?" chiese il bicolore guardandomi.
Io annuì continuando ad osservare il cielo.

Ed era importante, per me.
Era importante al massimo, quella piccola porzione di cielo tutta nostra.
Avevo condiviso con lui cose che non condividevo nemmeno con me stesso.

"Tu ci credi? Alla leggenda dietro alle stelle cadenti, intendo." sussurrò lui, osservando il cielo.
"Al desiderio dietro le stelle cadenti? Ci credo, eccome. Sono la mia unica speranza, dopo aver passato notti ad aspettare solo loro come potrei non crederci?" chiesi riferendomi alle notti passate sotto le stelle.

"Allora qual è il tuo desiderio?" chiese Shoto carezzandomi piano le dita.
"A dir la verità ne ho due, o meglio, ne avevo due. Uno si è esaudito, ecco perchè ci credo." ammisi girando leggermente la testa per osservarlo.
"Posso chiederti qual era il desiderio in questione?"

Annuì.
"Quel desiderio era essere qualcuno. Ma era abbastanza improbabile come cosa, quindi è cambiato in essere qualcuno per qualcuno."

"Chi è quel qualcuno?"
"Mi sembra ovvio, Shouto. Te l'ho detto mille volte che sei stato il mio primo tutto." risposi serio.

"L'altro desiderio è abbastanza banale, a dir la verità. Mi piacerebbe tantissimo poter leggere le menti..." ammisi ridacchiando, ignorando lo sguardo addolcito con cui mi guardava Shouto.

Avrei potuto riempirlo di baci.


"Leggere le menti? Perchè?" chiese curioso.
"Beh, per non essere una delusione. Potrei saper cosa fare e cosa dire in base a ciò che una persona pensa, sarebbe fantastico."

Lui si alzò leggermente, appoggiandosi al gomito.
"Tu non sei una delusione." affermò fissandomi.
Prima che potessi aprire bocca lui mi interruppe.
"Io sono stato il tuo primo tutto?" chiese allora.

Io annuì confuso.
"Mi piacerebbe anche essere la tua prima relazione." ammise sorridendo.
Io socchiusi leggermente la bocca, guardandolo.
"Izuku, ti piacerebbe...Ti piacerebbe essere il mio ragazzo?" chiese allora.

Rosa azzurra.
Rosa azzurra.
Rosa azzurra.

Annuì felicemente stringendo la sua mano, nel momento in cui lui posò un leggero bacio sulla mia fronte.

Si sdraiò nuovamente accanto a me.
"Allora ci credo anche io." fece sorridendo.

"Mh?" chiesi, non capendo.
"Al desiderio dietro alle stelle cadenti."
"Eri tu il mio desiderio." aggiunse sorridente.


In tutta risposta lo abbracciai affettuosamente, strofinando la guancia sul suo collo.
"Ti amo..." sussurrai accoccolandomi su di lui, Shouto mi cinse la schiena con le mani.
"Ti amo anche io, Izuku"

E poi il silenzio.
Il suono delle onde, il suono della sabbia che si smuoveva quando uno di noi due si spostava, il suono di quelle poche persone ancora sveglie.
Il suo respiro, a tempo con il mio.
Il mio battito coordinato con il suo, leggermente accelerato.

Solamente io e lui, io e il mio ragazzo.
"Prometto di amarti per sempre, Izuku..." sussurrò carezzandomi la schiena.

Peccato che nessuno sappia per quanto possa durare un 'per sempre'...

Così, sotto i raggi lunari e il chiarore delle stelle, mi addormentai accoccolato sul corpo caldo di Shouto.

E sono questi i momenti che avrei voluto che fossero durati per sempre.

Forever and Never //TodoDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora