-capitolo 40-

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-SEMPRE-

Todoroki's POV


Sempre un ansia enorme mi avvolgeva quando si trattava di Izuku.
I pagamenti erano stati effettuati, ero riuscito a rubare il tutto dalla carta di papà, impegnando qualche orologio e aggiungendo qualche stipendio dal lavoro.

Quella sera, eravamo ancora noi da soli. Io e Izuku.
Io, Izuku e le sue ansie, per specificare.
Era accoccolato su di me, muoveva un po' la mano per l'ansia.
Aspettavamo che la pasta cuocesse, sul divano.
Ma era davvero notevole la sua agitazione.

Lo abbracciai dolcemente.
"Cucciolo, stai calmo. Andrà tutto bene, io sarò lì a tenerti la mano." mormorai, intenerito dal suo piacevole calore.

"N-Non v-voglio lasciart-ti..." singhiozzò piangendo sulla mia felpa.
"Perchè dovresti lasciarmi? Te l'ho detto, andrà tutto per il meglio. Sarò lì, accanto a te. Ti aspetterò in sala d'attesa e appena sarai uscito da essa ritornerò a tenerti la mano. Ti aiuterò con i pasti e per camminare, come promesso." sorrisi carezzando i suoi capelli.


Quella sera non potè dormire a casa mia, il giorno dopo avrebbe avuto l'intervento e non era molto comoda come cosa.
Lo accompagnai al cancello.
"Grazie..." sussurrò sorridendo.
"Te l'ho detto: domani sarò lì. Ti amo." risposi, quando il ragazzo si alzò in punta dei piedi per stamparmi un leggero bacio sulle labbra.

"Ti porterò delle rose rosse." gli feci l'occhiolino.
E con ciò, ci salutammo.
Ci salutammo pensando che il giorno dopo sarei davvero andato da lui.
Che gli avrei portato le rose, di certo.
Che gli avrei tenuto la mano.

Si, Shouto.
Era una promessa.
Era una fottutissima promessa.
Avrei dovuto essere lì.

E tutto questo fu infranto per colpa mia.
O almeno, così credevo.





-IL GIORNO DOPO-


Dabi's POV

"Si può sapere dove cazzo è..." sussurrai componendo di nuovo il numero di mio fratello, picchiettando sul pavimento con la punta del piede.
Niente, numero non raggiungibile.

"Arriverà?" chiese Izuku, ormai in lacrime dall'ansia.
"Arriverà. Mio fratello mantiene le promesse..." dissi sincero.
Ma in quel momento, non ne ero sicuro.
Mancavano pochi minuti, doveva essere lì da ore.
"Izuku...Devo andare a preparare la sala operatoria. Shouto arriverà, non preoccuparti." dissi carezzando piano il suo braccio.

"No perfavore..." pianse lui asciugandosi le lacrime.
"Perfavore..."

"Izuku, davvero. Massimo due minuti e Shouto sarà qui. Mi dispiace lasciarti così, ci vediamo in sala fra dieci minuti. Tranquillo." mi raccomandai ignorando il forte peso sul petto.
Iniziai allora a ripetere tutte le procedure dell'intervento, uscendo dalla stanza mentre cercavo di ignorare i disperati lamenti del ragazzo.

Il mio tragitto fu interrotto però da Mina, la mia collega, con un mazzo di rose rosse in mano.
"Sono per Midoriya Izuku. Che stanza è?"

Le guardai.
Shouto, cosa ti è successo?
Perchè non era lì?
Perchè solo delle rose?

"Stanza quarantasei."
Riiniziai il tragitto, raggiunto poche decine di secondi dopo dalla ragazza.
"È disperato..." fece lei, sistemandosi il camice.
"Lo so."
"Le rose chi le ha portate?" chiesi, aprendo la porta del reparto e lasciandola passare.
Mi ringraziò con un cenno del capo, prima di rispondere.
"Un ragazzo dai capelli bicolori. Sembrava distrutto, aveva il fiatone, i capelli scompigliati, lividi su tutto il viso. Mi ha detto semplicemente a chi darle e cosa dire." fece lei, gesticolando.

Forever and Never //TodoDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora