3. Tutto come prima

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Toc, toc, toc.

Hermione aprì gli occhi lentamente. Subito venne accecata da una forte luce, che la costrinse a strizzare gli occhi più volte prima di adattarsi. Il suo corpo era sdraiato su una superficie liscia, dura e incredibilmente fredda. La ragazza rabbrividì e si mise a sedere.

Le ci volle un po' per riconoscere le bianche piastrelle del bagno, dove si trovava.

Toc, toc, toc, toc, toc.

Che cosa? Hermione era decisamente stordita. Cos'era quel rumore? Tese l'orecchio per coglierlo di nuovo, ma non sentì niente. Probabilmente si era immaginata tutto. Si alzò in piedi e si guardò allo specchio. Era abbastanza pallida e aveva le occhiaie. I ricordi di ciò che era successo le tornarono in mente prepotenti e desiderosi di essere vissuti di nuovo. Ron che la feriva in quel modo, lei che correva a Hogwarts in lacrime, che si chiudeva in bagno e che versava tutte le lacrime che possedeva, fino a finirle.

Toc, toc, toc, toc.

Hermione tese le orecchie. Sentiva ovattato e confuso e non riusciva a distinguere che rumore fosse quello che percepiva. Aprì il rubinetto e, di getto, ci ficcò sotto il viso. L'acqua ghiacciata ebbe un effetto immediato sulla ragazza, che all'improvviso tornò completamente cosciente.

TOC, TOC, TOC, TOC.

Hermione sobbalzò. La porta! Qualcuno bussava alla porta! Mosse qualche passo. Allora... dov'era la porta? Ah, eccola. Eccola.

Aprì la porta e un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi le andò a sbattere contro, evidentemente preso alla sprovvista.

- Hermione Jean Granger! Per Godric, busso a questa dannata porta da due ore! Che succede? Stai male? Che cosa hai... aspetta... - Harry scrutò la ragazza attentamente - ...hai pianto?

Hermione non era pronta a tutte quelle domande. Strizzò un paio di volte gli occhi, di nuovo, poi prese Harry per un braccio e lo portò fuori dal bagno. Si sedettero sul letto.

- Harry, io... stamattina... Hogsmeade, e Ginny, e io... io non...

- Uho, uho! Rallenta, Hermione! Vai con calma, che è successo a Hogsmeade?

La bocca di Hermione divenne improvvisamente secca e vuota di parole, cosa che negli ultimi giorni le succedeva di frequente. Cercò con gli occhi quelli del suo migliore amico, che sedeva in fronte a lei, e gli comunicò silenziosamente che non trovava le parole. Harry le sorrise rassicurante e si sdraiò sul letto, guardando il soffitto e chiudendo gli occhi. - Tranquilla, aspetto - le disse.

Hermione si sdraiò al suo fianco e, come lui, chiuse gli occhi, inspirando profondamente, per poi riaprirli. - Ron - disse semplicemente, e per sua fortuna Harry capì al volo.

- Oh.

- Già. Oh.

Harry sapeva tutto dei due, Hermione si era confidata con lui personalmente durante l'estate. - Che che ti ha detto? - chiese titubante, essendo consapevole di toccare il tasto dolente della conversazione.

- Ha detto che non gli interesso minimamente. E...

Harry si giro verso di lei. - E?

- Mi ha baciata - disse Hermione, in un sussurro strozzato quasi udibile. La gola le bruciava e sentiva gli occhi come secchi, non più in grado di produrre lacrime. La guerra, i suoi genitori e ora anche Ron. Sospirò.

Harry nel frattempo era scattato a sedere e si era preso la testa fra le mani. - Fammi capire bene - disse dopo qualche attimo di silenzio, - e andiamo con ordine. Allora, tu sei andata a Hogsmeade.

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