18. Bella, indifesa e fragile

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Hermione era ormai da un po' sul letto, a pancia in su, a piangere e guardare con spiccato interesse il soffitto del suo letto a baldacchino.

- Hermione? Ci sei? Tutto bene?

La voce di Ginny la colse completamente di sorpresa, accompagnata da un bussare alla porta che divenne via via più insistente. Hermione, se la persona fuori dalla porta non fosse stata Ginny, si sarebbe asciugata le lacrime e avrebbe finto un sorriso. Ma Ginny era la sua migliore amica. Si alzò controvoglia dal letto e raggiunse la porta. Quando la aprì il volto dell'amica comparve davanti a lei, con un'espressione molto preoccupata in volto. 

- Oh, Herm! - esclamò subito Ginny vedendo le guance solcate di lacrime dell'amica. L'abbracciò di slancio e si spostarono sul letto, sedendosi. Hermione si fece cullare dall'amica, e quando si fu un po' ripresa parlò.

- Ginny, è stato un disastro - disse con voce flebile. 

La rossa le sollevò il volto per poterla guardare negli occhi. - Vuoi raccontarmelo?

Hermione annuì. Parlare con Ginny la faceva sempre stare bene. Cominciò a raccontare tutto per filo e per segno. Le descrisse il cambiamento del ragazzo, da dolce e gentile a possessivo e maniaco, e le disse come si era sentita in sua compagnia. Ginny la ascoltò in silenzio. Quando Hermione finì parlò con la dolcezza di una mamma o un papà che consola la propria bambina. 

- Hermione, tesoro! Non credevo che arrivasse a tanto. Mi dispiace così tanto - disse abbracciandola. - Come ha potuto? Un verme, ecco cos'è!

Hermione tirò su col naso. 

- Hei, Herm, non farti abbattere da questo pezzo di cacca di rinoceronte - sussurrò la rossa. Hermione ridacchiò e Ginny ne fu felice. - Il fatto che oggi sia andata male non significa che ti andrà sempre così... anche a me è andata male con Harry, ma...- si interruppe. Non aveva ancora parlato a Hermione del misterioso ragazzo che le aveva chiesto di uscire. 

Ma ormai il danno era fatto. Hermione alzò di scatto la testa. - Ma? Ma che cosa, Ginny? - chiese curiosa riacquistando un po' di allegria. 

Ginny finse di cucirsi la bocca con la mano e le fece una linguaccia. - Dimmelo! - sbottò Hermione.

- No - rispose Ginny divertita. 

Hermione mise il broncio. - Ti prego! C'entra un ragazzo, vero? Chi è?

- Non ti dirò chi è, ma se vuoi posso dirti cosa ha fatto. 

- Sì! Muoviti, racconta!

- Mi ha chiesto di uscire qualche giorno fa, dopo le selezioni per il Quidditch - disse Ginny con un sorrisetto. - Ma gli ho detto di no.

Il sorriso che si era creato sulle labbra della riccia si spense. - E perché?

- Perché è stronzo e donnaiolo - rispose Ginny con una smorfia. 

- Stronzo e donnaiolo... la cerchia di sospettati si restringe - commentò Hermione pensierosa. - Ma almeno è carino? - chiese curiosa. 

Ginny storse la bocca. - Purtroppo sì - ammise. 

- Carino? Quanto carino?

- Tanto carino - rispose Ginny facendo urlare Hermione come una pazza.

- Ginny, Ginny! Che cosa emozionante! 

- Hermione, gli ho detto di no, non dimenticarlo - disse Ginny calmandola. 

L'amica incrociò le braccia al petto. - Signorinella, non mi spiegherò mai certi tuoi comportamenti.

- Abbiamo appena imparato che non sempre i ragazzi carini sono bravi, vero? - la redarguì Ginny, ed Hermione ammutolì. - Scusa, non volevo essere antipatica - chiarì Ginny.

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