32. Il secondo attacco

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Hermione era nella sua camera quando sentì bussare alla porta. Si voltò verso la sua sveglia, che segnava mezzanotte e un quarto. Chi era a quell'ora?

Si alzò, rabbrividendo al contatto dei piedi nudi con il ghiacciato pavimento di marmo, e si avviò verso la porta in punta di piedi, cercando di toccare terra il meno possibile. Aprì con cautela e si trovò davanti Ronald, con una giacca pesante addosso e uno zaino in spalla.

- Ronald! Che succede? Perché sei vestito? - chiese Hermione aprendo la porta per farlo entrare.

Ron scosse la testa e rimase fermo. - Ehi, Herm. Volevo salutarti, sto andando - rispose.

Hermione corrugò la fronte. - Perché vai via così presto? Cioè, così presto e così tardi?

Ron sembrò a disagio. Si grattò l'orecchio e abbassò lo sguardo, come a cercare le parole giuste. Subito Hermione si preoccupò. - Non è per il fatto che ho baciato Malfoy, vero?

Ron scosse la testa.

- Allora è perché tua sorella è andata a letto con Zabini?

Di nuovo fece segno di no.

- Allora che succede? Qualcosa di grave?

- La... la persona di cui mi sono innamorato è malata. Si è rotto una costola durante un allenamento, è caduto male. Ora è al San Mungo. Devo andare da lui, Hermione - confessò tristemente il rosso. La voce gli tremò appena; era davvero preoccupato.

- Oh, Ron! - esclamò Hermione dispiaciuta, abbracciandolo. - Mi dispiace un sacco! Vai da lui, corri! Non preoccuparti - lo rassicurò. Gli lasciò un bacio sulla guancia e si staccarono. Ron era pallido e aveva le occhiaie, lo notò solo allora.

- Io... grazie. Sei la mia migliore amica, Hermione. Ti voglio bene.

- Hai già salutato Ginny? - chiese Hermione dopo averlo abbracciato di nuovo. Lui annuì. Alzò la mano in segno di saluto, un po' impacciato, come sempre, d'altronde, lo era stato. Hermione si appoggiò allo stipite della porta e con un sorriso malinconico lo guardò andare via. Ron le sarebbe mancato tantissimo, ne era certa.

Ma sorrise felice rendendosi conto che ora lui c'era di nuovo, e non se lo sarebbe fatto scappare facilmente.

Saltellò sulle punte dei piedi fino al suo letto, ma a metà strada si bloccò.

La gola cominciò a bruciarle, gli occhi pizzicavano. Un lieve senso di nausea la avvolse, intensificandosi via via che i secondi passavano, ed Hermione fu costretta ad appoggiarsi al letto per riacquistare stabilità.

Le si chiuse lo stomaco, e iniziò a far fatica a respirare.

Oh, no.

Aprì la bocca in cerca di aria, ma era come se questa d'un tratto fosse sparita.

Non di nuovo. Non di nuovo, ti prego.

Troppo tardi. Iniziò a boccheggiare, proprio come era successo con Draco. Ma ora era sola, nessuno l'avrebbe aiutata.

Ma che diavolo le stava succedendo? Cos'erano questi attacchi?

Prima che riuscisse a formulare altri pensieri o imprecazioni la testa prese, di colpo, a girarle vorticosamente. Hermione cadde a terra. Poi perse i sensi e non sentì più nulla.

Quando si svegliò non riuscì ad aprire gli occhi. Era come se fossero incollati. Dopo un po' di tentativi rinunciò.

Percepiva però che c'era una fonte di luce intorno a lei, come se fosse giorno inoltrato, perché le palpebre chiuse parevano rossastre e non nere.

Tentò di muovere le dita delle mani, ma era totalmente intorpidita. Era sdraiata su qualcosa di morbido ma non troppo, come uno di quegli strani lettini che ci sono negli studi dei dottori.

Oh no.

Inspirò per verificare ed eccolo lì. L'odore di ospedale. Era al San Mungo, ora ne era sicura.

Ma come ci era arrivata? Chi aveva dato l'allarme? Quindi qualcuno l'aveva trovata!

Una porta sbatté violentemente interrompendo i suoi pensieri. Sentì dei passi affrettati avvicinarsi a lei e un movimento alla sua sinistra, come di un fruscio di un camice.

- Signora, con calma! - sentì dire.

- No! Devo sapere se sta bene! - disse la voce della persona che era entrata correndo, in risposta al dottore che era di fianco a Hermione, e della cui presenza lei si era appena accorta.

Hermione riconobbe la Signora Weasley!

- Per favore, dobbiamo finire di fare alcune analisi. Le abbiamo somministrato un tranquillante, respirava come in cerca di aria che non trovava. Ma ora deve uscire, altrimenti non possiamo procedere - disse calmo il dottore. Hermione sentì due dita grandi e morbide premerle sul polso, come per sentire il battito e accertarsi che lei fosse ancora viva.

- Quanto ci vorrà circa? - chiese ancora la Signora Weasley, con tono proccupato. La riccia, non appena le dita dell'uomo si furono sollevate, percepì quelle fredde e tremolanti di Molly prendere il loro posto. - Respira - sussurrò a se stessa, sollevata.

- Tra poche ore avremo finito. Dopo le iniezioni e i prelievi avrà bisogno di riposo. Diciamo che per le cinque potrete farle visita, ma uno alla volta e senza fare troppo rumore - si raccomandò il medimago, scostando dolcemente le mani di Molly dalla pelle di Hermione.

- Va... va bene. Mi avvisi quando potremo vederla.

Attimi di silenzio, rotti solo da piccoli passi, poi una porta che veniva aperta e poi richiusa.

Hermione sentì un sospiro da parte del medimago e fu presa dallo sconforto: era così grave da far sospirare un dottore esperto?

Sentì armeggiare con qualcosa di metallico, come attrezzi piccoli e sottili. Poi percepì il fiato del dottore sul collo, come se si fosse avvicinato molto per osservarla meglio. Sentì che le tastava il collo intensamente, come in cerca di qualcosa. Poi si fermò, avendo evidentemente trovato ciò che cercava.

Di nuovo rumori metallici.

- Non so se riesci a sentirmi, Hermione Granger, ma devo avvisarti. Questo potrebbe farti un po' male. Ma stai tranquilla, è per il tuo bene.

Hermione avrebbe voluto spalancare gli occhi e dimenarsi e urlare, ma non ci riuscì. Avrebbe voluto piangere, ma non ci riuscì.

Sentì qualcosa di minuscolo e freddo appoggiarsi sul suo collo, e in un attimo, prima che se ne potesse rendere conto, un dolore lancinante e improvviso si sparse da quel punto fino al viso e al torace.

Hermione non riuscì nemmeno a stringere i denti e urlare di dolore, perché subito cadde di nuovo nel buio e perse i sensi.

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Ciao!! È più breve del solito, ma è fondamentale. Spero che, a causa della lunghezza, si riesca comunque a capire!

-yle

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