30. Dannatamente bella

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Una mano la afferrò per il polso malamente, mentre si accingeva terminare la ronda notturna al terzo piano, e la tirò dietro un angolo, al riparo da occhi indiscreti, dei quali Hogwarts era piena zeppa. 

- Ma che diavolo...? 

Una voce la interruppe. - Granger, sei tornata con Lenticchia? - chiese Draco senza troppi giri di parole con tono duro. 

Hermione strizzò gli occhi credendo di aver capito male. - Che?

Draco sbuffò e scrollò le spalle scocciato, senza mollare la presa sulla mano della ragazza, anzi, serrandola maggiormente. - Sei sorda? Ti ho chiesto se sei tornata insieme a Lenticchia - disse duro.

Hermione assottigliò gli occhi e lo guardò alzando un sopracciglio. - Lenticchia sarebbe Ronald? - chiese acida. 

Draco serrò la mascella. - Rispondi alla mia domanda - sibilò severo. Un brivido di paura percorse la schiena di Hermione sentendo quelle parole, che le erano arrivate alle orecchie affilate come lame di un coltello. 

- No. - disse secca.

Il volto di Draco parve rischiararsi per un attimo ed Hermione sentì un'improvvisa e inaspettata scarica di adrenalina quando incrociò i suoi occhi che la scrutavano nel semi-buio.

- Bene. - rispose il biondo, mentre le lasciava il polso. Non si allontanò tuttavia, rimase a guardare la bellissima creatura che aveva davanti.

Hermione alzò un sopracciglio confusa. - Perché?

- Perché cosa, Granger? - chiese infastidito Draco.

- Mah, secondo te? Cosa diavolo hai nella testa? Ti comporti in maniera strana! - esclamò arrabbiata. Draco la guardò senza capire. - Negli ultimi giorni non so davvero cosa ti sia successo, ma mi tratti male e ti comporti come se ti avessi fatto un torto! Si può sapere che diavolo ti prende? - chiese esasperata. Davvero non capiva il motivo del suo strano comportamento.

Draco emise uno sbuffo scocciato e infastidito. - Come sei ingenua, Granger - la schernì cattivo. - Sei proprio ingenua.

Hermione incrociò le braccia al petto, offesa. Ma che stava dicendo? - Continuo a non capire, Malfoy. Se magari riuscissi a esprimerti chiaramente, evitando strani indovinelli, riuscirei a decifrare le tue sciocche parole da viziato - disse acidamente con una smorfia.

Draco alzò un sopracciglio, e fu il suo turno ritenersi offeso. - Io? Viziato? - chiese mettendo su una sorta di broncio. Hermione annuì serrando gli occhi. - Almeno io non illudo le persone, stupida Grifondoro.

Hermione si trovò, suo malgrado, con la bocca spalancata. Che diavolo stava dicendo?

- Ma di cosa cazzo stai parlando? - chiese ora furiosa. Poteva anche darle della stupida, ma non certo di una che tratta male le persone. Non l'aveva mai fatto, non era da lei, ed essere considerata tale la faceva sentire male.

- Davvero non ci arrivi da sola? - la provocò il biondo. Pur avendo un tono irritato, nella sua voce si colse una nota di scherno non troppo leggera e molto infastidita.

A quel punto la riccia perse davvero le staffe e si scagliò contro il ragazzo. Cominciò a prenderlo a pugni sul petto, sulle spalle, sulle braccia, più forte che poteva. Dal canto suo, Draco non sentiva quasi niente. Le lanciò un'occhiata annoiata, e all'ennesimo pugno le bloccò i polsi con dare deciso.

La ragazza alzò furente lo sguardo su di lui e ruggì arrabbiata. In tutta risposta ricevette una smorfia di sdegno. Draco, continuando a tenerla ferma, la schiacciò contro il muro, per tenere meglio a bada suoi eventuali scatti.

Lei incastonò lo sguardo nel suo. Ansimava leggermente. Pareva un animale feroce stanco e affaticato, ma con un'indole aggressiva ancora pronta a mordere. Per questo il biondo la scrutava attentamente negli occhi: per controllarne le intenzioni.

- La... lasciam... i - tentò di dire Hermione, ma improvvisamente le mancò l'aria e si ritrovò a boccheggiare. Cercò di inspirare aria ma si trovò la bocca secca e come ostruita. Draco la resse al volo prima che le sue gambe cedessero e l'aiutò a sedersi a terra.

Hermione aveva le vertigini; fortunatamente queste si affievolirono quando con le mani tastò il pavimento freddo e recuperò un po' di lucidità.

- Granger, cazzo, che hai? - le stava chiedendo preoccupato Draco. Quando l'aveva vista smettere di respirare per qualche secondo gli era passata tutta la vota davanti. Non poteva perderla. Anche se il suo cuore apparteneva ad un altro, non l'avrebbe lasciata così.

- Granger, rispondi... ti prego - ripeté Malfoy disperato: la Granger non rispondeva, era totalmente intontita, come in un altra dimensione. - Va bene, sta' tranquilla, ora ti porto da Madama Chips. Stai calma. Va tutto bene.

Infermeria? Madama Chips? Oh, no, per favore.

No, no, no!

- O... n-o - riuscì a dire Hermione mentre riprendeva fiato. Le bruciava immensamente la gola, e pronunciando quelle parole un terribile sapore di amaro le aveva invaso la bocca. Fece una smorfia mentre Draco, non ascoltandola, tentava di sollevarla.

Hermione si dimenò nel modo più deciso che riuscì, le braccia e le gambe erano improvvisamente deboli e stanche. Si allontanò lentamente dal ragazzo, scuotendo la testa per fargli capire che non voleva essere portata in infermeria di nuovo.

Stava bene.

Non sapeva cosa le era preso.

Forse un calo di zuccheri, o la pressione improvvisamente bassa.

Ma ora stava bene. L'infermeria no. No.

Ma il ragazzo era troppo preoccupato per lasciarla lì a terra dopo quello che aveva appena avuto. Ora sembrava stare meglio, respirava bene e non tremava più. Ma era incredibilmente pallida e poteva notare quanto facesse fatica a muoversi con agilità. Doveva portarla da Madama Chips. Poche storie!

- Draco - lo pregò lei con un filo di voce. - Draco, ti pre-go - disse ancora.

Il ragazzo si immobilizzò e la guardò negli occhi. Uno strano bagliore gli balenò nei suoi quando udì il suo nome pronunciato da Hermione.

Rimase a fissarla incantato, dimenticando cosa stava facendo, dove erano, cosa era appena successo. La guardava e basta. Per il gusto di guardarla, e ripetendosi in testa quanto fosse dannatamente bella.

E poi accadde.

In quel momento, in quel precisissimo istante, durante il quale Draco la stava silenziosamente contemplando, Hermione si sporse e lo baciò.

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BREVE MA INTENSO.

p.s.: se leggendo queste righe (più precisamente i momenti in cui Herm si sente poco bene) e pensate che siano messi a caso, vi sbagliate. È già tutto deciso, mi servono per la storia ;)

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