1. Buonanotte, Granger

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"Finalmente! Hogwarts, eccomi qui!" pensò la riccia mettendo piede nella Sala Grande. Avanzò nella sala a fianco del suo inseparabile amico, Harry Potter.

Ronald Weasley quell'anno non era tornato a scuola. Dopo la morte del fratello Fred era cambiato moltissimo, era diventato ligio allo studio e alle regole, e ora aveva deciso di iniziare un corso per diventare Auror.

Hermione ed Harry si sedettero al tavolo di Grifondoro, e poco dopo furono raggiunti da Ginny e Neville, che si accomodarono davanti a loro. Come tutti i presenti poi si voltarono verso la Preside, che sorrideva felice, in attesa del suo discorso. Quando si alzò, nella sala calò il silenzio.

- Bentornati! - esclamò, felice. - Bentornati a tutti! Spero abbiate passato delle... belle vacanze!

La preside, Minerva McGonagall, per quanto si sforzò, non riuscì a nascondere un fremito pronunciando quelle parole. Le vacanze appena passate non erano state vacanze ordinarie. La guerra magica era finita da poco più di quattro mesi, e tutti erano ancora profondamente scossi e segnati.

Hermione stessa avevo ricorrenti incubi che non la facevano dormire e la costringevano a rivivere tutti i momenti passati. Aveva obliviato i suoi genitori prima della Guerra, per proteggerli, e li aveva convinti a trasferirsi in Australia. Aveva così trascorso le "vacanze" alla Tana, con la sua Ginny, che per la ragazza era come un faro in una notte senza stelle.

- Come sapete, tra poco ci raggiungeranno i nuovi studenti del primo anno - riprese il discorso la preside, - e chiedo a tutti voi di non fare loro scherzi, sono stata chiara? L'anno passato è stato un po'... particolare per tutti, e voglio che questi ragazzi si sentano protetti e a loro agio.

La Preside lasciò vagare lo sguardo sulle quattro tavolate, e poi, lentamente, alzò lo sguardo su Filch. Gli fece un leggero cenno con la testa e lui spalancò le porte della Sala Grande.

Una fila di ragazzini, bassi e impauriti, avanzò nella Sala al seguito della professoressa Sprout. Li condusse fino al Cappello Parlante e cominciò a chiamarli uno ad uno.

Non furono moltissimi a finire in Grifondoro, rispetto agli anni scorsi. Sembrava che la guerra appena finita avesse portato via con sé un po' del coraggio di ognuno, e tutti sembravano così deboli e spaventati, pronti ad aspettarsi un nuovo, anche se impossibile, attacco.

Finita la cerimonia di smistamento il cibo comparve finalmente sulle lunghe tavolate, e tutti gli studenti e i professori si misero a mangiare, chiacchierando con nonchalance.

Hermione, seduta tra Harry e Neville, lasciò vagare lo sguardo sulle tavolate di Serpeverde e Corvonero. Sulla prima si impose di non offermarsi troppo. Al tavolo dei Corvonero, invece, una lunga chioma bionda attirò la sua attenzione. Luna Lovegood.

Luna, la ragazza più lunatica che (probabilmente) esistesse nel mondo magico. Ma Luna, oltre ad essere un po' strana, era una ragazza fantastica. Già dal quinto anno era rimasta al fianco della riccia, di Harry e di Ron, e con Ginny e Neville li aveva aiutati senza mai tirarsi indietro.

Era però decisamente cambiata. Dopo che i mangiamorte avevano torturato suo padre fino allo sfinimento, e in seguito alla morte, Luna era diventata quasi un'altra persona. Fantasia e dolcezza erano rimaste in lei, ma fisicamente era cambiata moltissimo.

La sua pelle, già da prima abbastanza chiara, era ora quasi bianca, e gli occhi, azzurri una volta, si erano spenti. Hermione, osservandola meglio, notò con immenso dispiacere che la ragazza era notevolmente dimagrita. La divisa ora le andava abbondante, e le gambe erano molto sottili.

Tornò con lo sguardo sul suo piatto e riprese a mangiare le sue salsicce chiacchierando con Ginny.

- Spero che la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure la prenda qualcuno di competente! - disse Ginny, alludendo al nuovo professore, che sedeva vicino alla McGranitt. - Lockart, Lupin, Malocchio, la Umbridge, Piton! Sembra che quella cattedra sia maledetta!

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