Pov Dafne
-Non ho mai smesso neppure io-
Quanto mi era costato dire quelle semplici parole.
Le lacrime premettero prepotenti sui miei occhi e sospirai profondamente per ricacciarle indietro, ma il nodo che avevo in gola non accennava a sciogliersi, così decisi di andarmene prima di fare qualcosa di stupido come mettermi a piangere davanti a lui.
-Beh- dissi sforzandomi di restare intera- si è fatto tardi, ci vediamo-
Mi voltai di scatto e mi affrettai verso l'uscita, lo sentivo chiamarmi a gran voce, ma non mi voltai.
Fuori pioveva.
Non mi era mai piaciuta la pioggia, ma in quel frangente l'adorai perchè si mischiava alle lacrime, che oramai scendevano senza sosta dai miei occhi, nascondendo la mia debolezza.
La strada esterna al paiolo magico era una strada babbana molto conosciuta, ma i babbani non vedevano la porta di quella locanda e in quel momento sembrava che non notassero neanche me; d'altronde in me vedevano una ragazza nel fiore degli anni che si stava inzuppando di pioggia, non potevano sapere quanto spezzata fosse quella ragazza.
Per la prima volta nella mia vita, osservandoli attentamente, mi ritrovai a invidiare i babbani, sembravano così sereni, di sicuro non sentivano una minaccia incombente sul loro groppone e non dovevano fare i conti su strane profezie; per un attimo immaginai me e James come due semplici babbani, sicuramente ora saremmo stati una coppia felice di fidanzati e spensierata, senza il peso del mondo sulle spalle.
Iniziai ad avanzare tra la folla, avevo bisogno di trovare un qualche vicolo deserto per potermi smaterializzare.
Avanzavo a tentoni, mentre la vista era appannata dalle lacrime e i vestiti mi si attaccavano sempre più alla pelle a causa della pioggia.Mentre avanzavo vidi che la gente aveva iniziato a notarmi e mi resi conto che sbandavo di continuo, la mia sembrava la camminata di un'ubriaca e in quell'istante avrei tanto voluto esserlo, almeno il mio dolore sarebbe stato anestetizzato.
Finalmente riuscii ad arrivare in un vicolo cieco. Mi appoggiai contro il muro, cercando nuovamente le forze per andare avanti dentro di me e chiusi gli occhi.
Mi lasciai andare contro il muro fino a sedermi a terra.
-Dafne- mi sentii chiamare, ma ero sicura di essermelo solo immaginata, non poteva essere lui.
-Dafne- mi chiamò ancora e capii che quella voce non era un brutto scherzo della mia mente, lui mi aveva seguita.
-Perchè?- gli chiesi senza forze- Perchè mi hai seguita? Non capisci che mi fa male tutto questo-
-Abbiamo appena ammesso di amarci ancora- mi disse deciso - non potevo lasciarti andare così-
Alzai lo sguardo su di lui.
Era bagnato dalla testa ai piedi come me, si vedeva che aveva corso e i suoi occhi erano tormentati, così come sicuramente erano anche i miei.
-Perchè abbiamo questo destino così crudele?- gli chiesi, mentre lui si abbassava fino a sedersi sulle ginocchia.
-Non lo- disse lui - so solo che ho bisogno di te-
Sentii il mio pianto aumentare di intensità, mi gettai tra le sue braccia e il nostro dolore si fuse tra i singhiozzi.
Note
Buonasera ❤❤❤
Questa sera una scena un po' strappalacrime, spero vi piaccia
..... grazie a tutti per seguire la mia storia .... un bacio e alla prossima :D 😘😘😘
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DESTINY (James Sirius Potter)
FanfictionDafne Malfoy è all'ultimo anno ad Hogwarts, è una fiera e fredda serpeverde. Per uno strano scherzo del destino è il ritratto vivente di Bellatrix Lestrange alla sua età, per questo e per l'impegnativo cognome, nel corso della sua vita ha subito le...