Capitolo 35

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"Si può sapere che ci fa lei qui?"- gli sussurro dopo un po di tempo abbracciati ancora in mezzo alla caffetteria- "Non mi importa neanche sinceramente! Andiamo via?"- mi dice sorridendo e baciando la punta del mio naso.

Emma passa di fianco a noi e prima che se ne vada mi lancia uno sguardo disgustato- "Ricordati che questa cosa non durerà. Ci vediamo presto...Trevor"- pronuncia quelle parole con un ghigno e al nome di Trevor con riluttanza. Sono pronta ad afferrarla per i capelli ma Trevor è più veloce e nasconde il mio gesto con un bacio a stampo- "Non nella caffetteria"- mi dice ridacchiando, batto i pugni sul suo petto forte e muscoloso con un finto broncio che lui bacia ripetutamente- "Sei così bella quando fai la finta arrabbiata"- mi sussurra all'orecchio con un pizzico di malizia.

Le mie gambe iniziano a tremare e ora sarei già per terra se non fosse per le sue mani che mi cingono la vita.

"Piccioncini possiamo andare o avete intenzioni di appartarvi nella caffetteria?"- afferma Becky con la voce un po troppo alta tanto che una signora le passa di fianco guardandola con disgusto e giuro di aver sentito un: "I ragazzi di oggi! Tutti maleducati e poco casti!" e ne ho la conferma quando il ragazzo che mi tiene forte scoppia a ridere.

La sua risata è semplicemente fantastica, quasi come una melodia soave.

Mi prende per mano e mi conduce fuori da lì, sotto lo sguardo attento dei presenti- "Bene, ora che i vostri piani per stare da soli sono stati, in parte, rovinati, io non ve li rovinerò ancora di più. Tu- mi indica- torna tra esattamente venti minuti a scuola. Ci vediamo li. Ciao gente"- dice Becky con un sorriso compiaciuto prima di abbracciare me e mandare uno sguardo di intesa a Trevor che la guarda riconoscente- "Eravate d'accordo su questa parte?"- gli chiedo- "Assolutamente no"-mi dice lui alzando le mani in aria.

Subito dopo mi prende per un polso e mi attira a se iniziando a baciarmi violentemente, le mie mani si incontrano con i suoi capelli, scompigliandoli e riempiendo le mie dita di gel. Le sue vagano per il mio corpo prima di arrivare sotto le cosce e alzarmi come se fossi una piuma. Inizia a camminare avanti e prego che non ci siano macchine in mezzo al tragitto- "Trevor piano, guarda davanti"- gli dico ansimando e ridacchiando- "Come sei pallosa"- mi dice lui sorridendo.

Riceve uno schiaffo sulla nuca ma stranamente fa come richiesto, arriviamo davanti alla sua macchina, la apre velocemente e poi mi butta sui sedili posteriori. Mi guarda con sguardo malizioso prima di caricarsi delicatamente su di me, chiude velocemente la porteria e si accanisce sulla pelle del mio collo. Inarco la schiena e inclino la testa per facilitargli il lavoro, so cosa ha in mente e sinceramente non mi dispiace essere 'marchiata' dalla sua bocca.

Il parcheggio è silenzioso ed è strano che non cia sia nessuno, la macchina è riempita dai nostri gemiti, dalle nostre bocche che si scontrano e dalle nostre lingue che si rincorrono.
"Confermo che con questa tuta sei particolarmente eccitante, ti da un'aria da bulla e da dura, solo che l'unica cosa dura qui è, lo sai"- grunisce nel mio orecchio iniziando a toccare la mia intimità da sopra i pantaloni. Stringo le gambe con forza e chiudo gli occhi mentre un senso di piacere mi pervade.

Trevor mi sfila velocemente il cappotto e la maglietta e io faccio lo stesso con i suoi indumenti, inizia a palpare i miei seni stringendoli con forza facendo così che numerosi gemiti e sospiri lascino la mia bocca prima di venire rimangiati dall sua affamata della mia. Inizia lentamente, lecca le mie labbra e ne delimita il contorno con la lingua prima di infilarla dolcemente nella mia bocca. Le sue mani scendono sul mio punto sensibile abbassando di poco la tuta, spalanco gli occhi quando una delle sue mani si fa strada sotto il tessuto delle mie mutande di pizzo nere-"Pizzo...vuoi farmi impazzire?"- ringhia sulle mie labbra.

Sorrido compiaciuta e alzo il bacino quando le sue dita iniziano a toccarmi- "Sei già bagnata piccola, sei in astinenza vero? È bastato baciarti un po e...oddio"-ansima quando la mia mano afferra il cavallo dei suoi pantaloni- "A quanto pare anche tu lo sei"- gli sussurro all'orecchio scendendo con la mano. Mi guarda all'inizio scioccato poi malizioso- "Non ti conviene provocarmi piccola...o divento aggressivo..."- sussurra con voce roca e eccitante, alzo le sopracciglia a mo di sfida- "L'hai voluto tu"- ringhia prima di mettermi dentro due dita velocemente- "Dio dovresti fare piu piano"- stringo gli occhi e le gambe ma lui me le apre con determinazione e inizia a muoversi più veloce, ride compiaciuto e io stringo la sua felpa appoggiata poco fa sopra la mia testa.


Quando finalmente esplodo cerco di coprirmi di più quando il freddo inizia a impossessarsi del mio corpo.

Un sospiro lascia le labbra di Trevor prima di alzarmi e farmi sedere tra le sue gambe, avvolge il mio corpo da dietro con le sue braccia scoperte e tanto grandi per nascondermi se qualcuno potesse passare e vederci- "Appoggia la testa sul mio petto e non opporre resistenza- inizia e faccio come mi dice- sei fantastica"- sussurra appena lasciando una serie di baci sulla mia spalla nuda.

Giro la testa di poco per poterlo guardare e appena i suoi occhi incontrano i miei un sorriso tenero si fa spazio sul suo volto- "Io ci tengo molto a te, lo sai vero?"- mi chiede appoggiando la fronte alla mia, non so perché ma é come se fossi leggermente delusa da ciò che ha appena detto, poi mi ricordo le parole lasciate dalla sua stessa bocca poco fa- "Lo so"- gli dico stampandogli un bacio a stampo seguito da piccoli baci da parte sua.

Continua ad avvolgermi con le sue bracca mentre la sua testa é nell'incavo del mio collo- " Dobbiamo andare ora"- gli dico dispiaciuta, lui annuisce e mi lascia un bacio sulla spalla e poi sulla clavicola. Si stacca per recuperare i miei vestiti poi mi infila delicatamente il reggiseno e gli atri indumenti. Si veste anche lui e poi scendiamo dall'auto con le dita intrecciate.

Camminiamo fino ad arrivare all'entrata del College sotto lo sguardo attento degli studenti attorno a noi- "Non farci caso, altrimenti io posso andare se vuoi"- mi dice Trevor con un tono di voce preoccupato, stringo la presa sulle sue dita e mi appoggio sulla sua spalla- "Non se ne parla proprio. Tu non ti muovi, ho freddo"- gli rivelo sincera, lui ridacchia e poi mi cinge le spalle- "Non credevo avessi molto freddo prima"- gracchia guardandomi in modo malizioso- "Sei proprio uno"- cerco le parole per descriverlo ma le sue labbra si appoggiano sulle mie dolcemente- "Sei la mia piccola"- sussurra dolcemente.

Mi stringo al suo petto e nascondo il viso nel suo cappotto beandomi del suo calore- "Sembri una specie di koala"- la voce della mia migliore amica mi risveglia dai miei pensieri, le rivolgo il dito medio senza staccarmi da Trevor che intanto se la ride di gusto- "É la mia koala, non é vero piccola?"- mi chiede Trevor in tono dolce mentre la mia amica per poco non si strozza, strofino la faccia sul suo petto e la alzo per sorridergli e baciarlo a stampo.

Lo sono sempre stata.

Becky inizia a tossire e Trevor mi guarda sorridendo- "Cosa ho detto?"- chiedo confusa- "Hai detto: lo sono sempre stata"- mi sussurra Trevor all'orecchio prima di scoppiare a ridere, inizio a tossire con Becky nascondendo la mia faccia all'interno del cappotto del mio ragazzo che mi stringe di più prima di lasciarmi un bacio sulla testa.


Non posso averlo detto sul serio! Andiamo! Mi stringo di più al suo petto senza far troppo caso a ciò che ho detto. Infondo lo sanno benissimo entrambi.

Entriamo nell'edificio e siamo costretti a separarci quando la campanella inizia a suonare, ciò determina il secondo round delle lezioni. " A dopo piccola"- mi dice Trevor prima di baciarmi delicatamente per poi staccarsi.

"Cos'é questa cosa che sei sempre stata sua?"- mi chiede Becky prendendomi a braccetto e sorridendo compiaciuta- " Non lo so nemmeno io. Sai in fondo mi é sempre piaciuto, quell'aria da ragazzo tossico. É affascinante. E poi non so quando non sono con lui é come se-" - inizio a dire- "Ti mancasse l'aria quando. Tu sei innamorata di quel ragazzo"- conclude Becky- "No é troppo presto"- le dico- " Non é mai troppo presto Layla"-mi dice infine prima di condurmi verso la classe di teatro.

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