Capitolo 44

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Fortunatamente l'ora di matematica passa in fretta, non ho dato alcuna attenzione alla ragazza davanti, così come ha fatto Trevor. Al contrario abbiamo fatto vari esercizi insieme, abbiamo preso appunti e ci siamo limitati a qualche sorriso e qualche sguardo fugace. La nostra scuola é abbastanza strana, nonostante io sia al primo anno e lui al quarto, come mio fratello, alcuni corsi gli abbiamo in comune, come ad esempio matematica; naturalmente loro hanno piu ore di matematica rispetto a noi.

Trevor ha scelto il corso di ingegnere quindi a maggior ragione la matematica per lui é fondamentale.
Siamo già in mezzo ai corridoi della scuola intenti a raggiungere la sala pranzo, non ho sentito smettere nemmeno per un secondo il chiacchiericcio intorno a noi. É come se non avessero altro da fare che guardare me e Trevor, é abbastanza inquietante e allo stesso tempo stupido; siamo una coppia come le altre, cosa potrà mai esserci di cosi male?

Trevor mi tiene stretta la mano intrecciata con la sua, lo sento stringere la mascella irritato qualche volta e la sua mano stringermi forte altre, lui ci soffre a questa cosa, si vede lontano kilometri, qualcosa ancora mi sfugge.

"Allora dove mi porti dopo?"- decido di scaricare la tensione abbracciando il suo braccio e ricevendo in cambio un bacio sulla fronte a cui chiudo gli occhi- "Dopo vedrai"- sussurra al mio orecchio prima di farmi volteggiare- "Cosi non é giusto, mi metti in ansia"- mi fingo offesa scansandomi dalla sua presa e incrociando le braccia al petto senza nascondere un piccolo sorriso, egli ridacchia.

Sotto gli occhi degli altri mi prende dolcemente dalla vita regalandomi un bellissimo bacio a stampo, sposta una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio prima di intrecciare nuovamente le nostre dita- "Grazie"- sussurra a un centimetro dalle mie labbra, lo abbraccio forte accarezzandogli di tanto in tanto i capelli e la nuca- "Forza andiamo o quando arriveremo avranno già mangiato tutto"- ridacchio al suo orecchio prima di posargli un bacio sul collo. Dopodiché ci stacchiamo entrambi continuando la nostra strada senza mai smettere di sorridere.

Quando arriviamo nella sala pranzo essa é ormai stracolma di persone, noto la bellissima Emma al tavolo di Kate e gli altri, insomma ha già fatto colpo. Sbuffo sonoramente liquidando Trevor con un semplice 'sono stanca'. Entrambi prendiamo i cornetti presi precedentemente al bar di fronte all'imponente struttura, Trevor lo divora in pochi secondi mentre io non riesco nemmeno ad arrivare a metà di esso.

"Piccola devi mangiare"- afferma in tono dolce- "Sì lo so, solo che non ne ho molta voglia"- affermo a mia volta girando interamente verso di lui, egli annuisce e poi mi prende il viso tra le mani schiacciando le mie guance tra le sue mani tatuate- "É un periodo difficile?" domanda subito dopo lasciando il mio viso, ridacchio prima di abbassare la testa- "Lo é sempre"- ammetto sorridendo- "Ehy, lo sai che ci sono se vuoi parlarmene?"- domanda accarezzandomi il viso, annuisco dolcemente prima di chiudere gli occhi e godermi appieno quel piccolo contatto.

Poco dopo ci alziamo pronti per recarci alle prossime lezioni, camminiamo fianco fianco con le mani intrecciate e i corpi quasi attaccati, fino a quando qualcuno non si intromette- "Allora non date il benvenuto alla nuova arrivata?"- la sua voce stridula arriva forte e chiara alle mie orecchie, ci circonda entrambi per le spalle mettendosi in mezzo, entrambi ci scansiamo velocemente- "Non sei la benvenuta"- ribatte a denti stretti Trevor contraendo la mascella prima di raggiungermi e continuare per la nostra strada- "Come siete maleducati! Volevo solo salutarvi!"- urla di rimando ella con un ghigno.

Nessuno dei due fa più caso alle sue parole, continuiamo fino a quando non raggiungo l'aula della prossima lezione- "A dopo"- dice velocemente Trevor lasciandomi un bacio per poi andarsene, non ho nemmeno il tempo di ribattere che é gia corso via.

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