Le strade di Manhattan scorrono davanti ai miei occhi mentre questi sono impegnati a ritrovare quella luce di cui, pochi anni prima, erano dotati, eppure da un lato sento che non sia scomparso, lo sento ancora, sento ancora quei dannati sentimenti, li sento e mi fanno sentire viva, eppure non dura mai molto questa sorta di paradiso che riesco a creare.
Quando finalmente arriviamo a destinazione nessuno dei due fa nulla, nessuna osa muoversi o solo emettere un qualche tipo di suono, sento poi le sue dita scorrere lungo il tessuto del mio pantalone e fermarsi alla mia mano che prende e intreccia alla sua- "Layla so che per te è difficile e ti ho lasciata stare fino ad adesso, ma potresti ora dirmi che cosa hai visto?"- il mio cuore si chiude in una morsa quando noto il suo sguardo quasi supplicante- "Ho visto mia sorella, con Andrea"- chiudo gli occhi per un attimo per poi trovarmi davanti i suoi occhi interrogativi- "Chi sarebbe questo Andrea?"-serra i pugni stringendo la mia mano.
La stringe troppo e un piccolo gemito di dolore fuoriesce dalle mie labbra senza nemmeno accorgermene, egli sgrana gli occhi portandosi poi la mia mano agli occhi e la bacia lentamente- "Scusami non volevo"- sussurra avvicinandosi un po e facendo scontrare i nostri nasi- "Possiamo parlarne dentro?"- chiedo consapevole che dovrò raccontare parte della mia storia- "Certamente piccola andiamo, Layla io non ti costringo a dire nulla ok?"- fa dolcemente sorridendomi appena- "Lo so, ma voglio farlo"- dico solamente lasciandogli un bacio delicato sulle labbra che lui trasforma in qualcosa di passionale, scavalco i comandi dell'auto sedendomi a cavalcioni su di lui.
Le sue mani fredde scorrono sulla mia pelle calda procurandomi un gemito roco e profondo, lo sento ringhiare sotto di me e quando tiro all'indietro la testa e le sue labbra esplorano l'esterno della mia gola e del mio collo i gemiti si fanno più forti, all'altezza del mio intimo sento qualcosa improvvisamente crescere e un'altra serie di gemiti e brividi pervade il mio corpo.
Mi rilasso al suo tocco quasi possessivo beandomi di come il mio corpo reagisce al suo, avevo sempre paura dell'effetto che il corpo di una persona avesse su di me, mi sentivo molto spesso a disagio e qualcosa mi diceva di fermarmi sempre, con lui non é mai stato cosi, mi sento libera, protetta, mi sento me stessa nonostante le cose che facciamo non siano propriamente caste, ma non mi vergogno e non me ne pento;
credo che a volte sia normale che compaia quel rossore sulle mie guance ma per il resto é sempre la sensazione più bella che si possa provare.
Muove a suo piacimento il mio bacino sopra di lui senza alcun ritegno, mi guarda non in modo malizioso, ma desideroso e la frase che dice poi me lo conferma- "Ho seriamente bisogno di te adesso"- quasi sussurra continuando ad accarezzarmi il corpo- "Credi che ci arriviamo in casa?"- domando mordendomi il labbro su cui il suo sguardo cade all'istante- "Se ti mordi il labbro in quel modo allora no"- balbetta quando affondo le mie mani nei suoi fantastici capelli, decido di provocarlo ancora un po e stringere di piu il mio labbro inferiore, scuote la testa di poco gemendo di piacere poco dopo- "Vuoi arrivare sul letto oppure no?"- sussurra- "Mi basta essere con te, non importa dove, come e quando"- faccio appoggiando la testa sul suo petto e stringendolo forte- "Ti amo cosi tanto piccola"- afferma accarezzandomi i capelli- "Anche io"- dico solamente lasciandogli un bacio nell'incavo del collo.Rimaniamo in questa posizione per circa un quarto d'ora, quando poi vediamo le figure di Cody e Becky ci decidiamo a scendere- "Ragazzi ma che succede? Avete trovato Eva?"- chiede velocemente Cody raggiungendoci con le braccia aperte- "Per favore calmati mi scoppia la testa"- sussurra dolcemente Becky nella sua direzione, egli la guarda dolcemente sorreggendola dai fianchi, ha una cera orribile- "Hai un aspetto mostruoso"- si mette in mezzo Trevor stringendo la mia mano, gli schiaffeggio la nuca senza difenderlo dagli sguardi omicidi di Cody, Becky lo ammonisce con un gesto della mano- "Becky dovresti davvero riguardarti, vai in camera mia e riposati ok?"- mi avvicino ad ella accarezzandole i capelli- "Prima voglio sapere dove si trova Eva"- ribatte, sospiro bloccando Cody che era pronto ad intervenire, quando Becky dice una cosa quella rimane.
Trevor si accorge del mio improvviso cambio d'umore e mi raggiunge stringendo la mia mano nella sua- "L'ho vista, era con Andrea"- sgancio la bomba chiudendo gli occhi di scatto e cercando di tirar su le lacrime, non é normale il fatto che mi faccia ancora questo effetto, non mi piace- "Che cazzo vuol dire? Perché l'hai lasciata lì allora?"- sbraita ad un centimetro dalla mia faccia Cody stringendo poi il mio mento tra le sue mani e costringendomi a guardarlo, questo contatto non dura molto però- "Amico che cazzo fai?"- sbraita a sua volta Trevor spingendolo all'indietro e posizionandomi dietro di lui- "Io non sono nessuno per impedire loro di parlare, lo sai quale rapporto avevano, che diritto avrei io? Ha fatto del male a me non a lei. Nulla le vieta di parlarci e poi noi non sappiamo se questa é la prima volta che si vedono, potrebbe essere successo altre volte"- la mia voce esce quasi come un leggero fruscio, mi sento a disagio ma capisco cosa stia provando Cody, qualcuno apre bocca ma mi sono gia girata per andarmene.
Troppe cose mi frullano in testa e la frase di Cody rimbomba ancora all'interno della mia testa, insomma lui sa cosa ho passato, sa perfettamente che non l'ho ancora superato, come avrei potuto fermare Eva e parlare con lui ancora? Non riesco a camminare ancora per molto che due braccia muscolose mi avvolgono da dietro- "Scusami, so perfettamente perché non lo hai fatto, ma ho paura a lasciarla con lui"- confida mio fratello sulla mia testa, stringo le braccia intorno il suo busto inalando il suo profumo di casa- "Non le farebbe mai del male fisicamente Cody, da quel punto di vista è più delicato di un bradipo lo sai"- azzardo sentendo poco dopo un sospiro da parte sua- "Torniamo a casa?"- chiede guardandomi poi negli occhi sorridendo, ricambio- "No voglio fare due passi"- affermo.
Mi guarda per un po di tempo dopodiché annuisce lasciandomi un bacio tra i capelli, si stacca poco dopo guardandomi per un altro po per poi sorridermi di nuovo e girarsi; guardo dietro di lui alla ricerca di Trevor ma una strana sensazione si fa strada in me quando vedo solo Becky, decido di non farci caso nonostante ora mi senta più dubbiosa di prima.
Cammino per circa mezz'ora sedendomi poi su una panchina in un punto quasi isolato, mi guardo intorno e la prima cosa che noto é la figura di un ragazzo che si dirige nella mia direzione a passo svelto, indossa una giacchetta di pelle nera, una maglietta bianca e una tuta, una catena come collanina, i capelli quasi arruffati e una sguardo preoccupante.
Faccio per alzarmi ma la sua mano mi circonda un polso- "Non mordo tranquilla"- afferma in tono pacato sedendosi poco dopo, mi scanso leggermente dalla sua presa forzando un sorriso tirato, si avvicina al mio posto- "Come mai qui tutta sola?"- domanda tirando fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette, sono indecisa sul rispondere o meno- "Ora me ne vado, ciao"- mi alzo e stavolta mi lascia andare.
Cammino velocemente guardandomi indietro qualche volta ma del ragazzo nessuna traccia più, o almeno cosi credo, continuo a camminare sempre più veloce accorgendomi spesso di una figura dietro di me, mi volto sempre piu speso e non mi accorgo nemmeno di sbattere contro un petto imponente.
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You're My Essence, I'm Your Heartbeat ✔
Romansa🌹 Scuoto la testa cercando di sorridere tra le smorfie causate dal pianto- "Non me ne vado"- sussurro muovendomi di un passo, sgrana gli occhi stringendo di più gli anelli, stringe anche gli occhi contraendo la mascella senza nascondere un singhio...