Capitolo 20

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"Okay signorina, tra poco potrà uscire deve solo firmare qui"- dice il dottor Young porgendomi un foglio, lo firmo velocemente- "Non ti voglio piu vedere qui dentro Layla, prenditi cura di te"- finisce con un sorriso che ricambio, esce dalla mia camera e io vado a prendere le mie cose in bagno.

Sono passati due giorni da quando ho parlato con Becky e sto riflettendo molto ultimamente su questa cosa. Non ho parlato con Trevor, oggi dovrebbe venire a prendermi lui, portarmi in camerata e poi dirigerci a casa per la famosa "cena in famiglia", lui ha cercato in tutti i modi di parlarmi, di starmi vicino e mi ha perfino chiesto scusa, pensava che fossi arrabbiata con lui, l'ho liquidato dicendogli che volevo passare più tempo con Becky quei giorni visto che saremmo stati dai miei per una settimana, mia madre ha prolungato il nostro "soggiorno" a una settimana.

Io non ero d'accordo, avrebbe voluto dire prendere in giro la mia famiglia per una settimana, avevo detto che sarebbe durato poco e invece. Non voglio che i miei si affezionino a Trevor, può sembrare un ragazzo dolce per come si comporta con me ma non è proprio così. Ho cercato di smuovere mia madre ma niente, non ne voleva sapere e quando mamma Anderson parla, parla punto e basta. Sento qualcuno bussare alla porta segno che Trevor è qui, avanzo verso essa e la apro senza far conto a chi sta entrando.

Prendo il borsone dall'armadio e ci ripongo dentro la mia roba, all'improvviso sento due mani posarsi sui miei fianchi.

Non è Trevor, le sue braccia sono molto più possenti. Un respiro fresco soffia sul mio collo facendomi rabbrividire e irriggidire all'istante- "Ti sono mancato?"- Paul? Lascio tutto quello che ho in mano e poso le mie mani sulle sue per scostarmelo di dosso ma appena le appoggio mi immobilizzo, sono come paralizzata.

Paul inizia a leccarmi la pelle del collo mordicchiandomi a volte, inizio a piangere ma non faccio niente, non riesco a muovermi. Non ci posso credere, ma che mi succede?

"Paul?"- singhiozzo - "Sei spaventata? Dov'è finita la Layla di quel giorno a scuola? Poverina il tuo Trevor non c'è ora, ma stai tranquilla ti farò provare molto più piacere di quello che fa lui"- detto questo abbassa le sue mani fino ad arrivare alla cerniera dei pantaloni che abbassa lentamente mentre le mie guance vengono inondate dalle lacrime.

Cerco di spingerlo via ma lui rimette le mani sui miei fianchi e li stringe di più- "Che cosa vuoi da me? Che cosa ti ho fatto? Non ti basta la tua bionda finta? Cosa vuoi da me?"- gli chiedo esausta, proprio in quel momento qualcuno si avvicina alla porta- "Layla ti prego io non so cosa sia succ-"- Trevor entra nella stanza e quando ci vede spalanca gli occhi, io sono esausta, il mio viso è inondato di lacrime, i miei pantaloni sono leggermente abbassati e le mie mani sono su quelle viscide di Paul, lui sicuramente avrà un ghigno stampato sul volto, mimo un "aiuto" con le labbra a Trevor che si affretta a scagliarsi contro Paul.

Lo spinge per terra e inizia a picchiarlo violentemente, urla qualcosa ma non riesco a capire cosa, mi accascio per terra, mi porto le mani sui capelli e li tiro con forza, non può essere.

Perché succede sempre tutto a me? Perché non sono in grado di fare niente? Perché non sono stata in grado di togliermelo di dosso? Sento qualcuno accasciarsi vicino a me e prendermi il viso tra le mani- "Stai bene?"- mi chiede dolcemente accarezzandomi le guance con il pollice, scuoto la testa leggermente e cerco di guardare oltre Trevor ma lui mi blocca prendendomi nuovamente il viso tra le mani- "Guarda me, guarda qui, che cosa è successo?"- chiede ancora più dolce e preoccupato, scuoto la testa nuovamente e lui annuisce consapevole, lo stringo forte a me e lui fa lo stesso come se stessimo per perderci entrambi- "Che cosa è successo qui? Santo cielo"- dice in fretta il dottor Young, Trevor si gira verso di lui mentre io mi ranicchio su me stessa incapace di fare altro.


Sento Trevor tornare da me- "Piccola guardami sono io- inizia alzandomi il mento con le dita- non è stata colpa tua, è tutto finito, il dottore chiede se vuoi rimanere qui ancora per un po"- mi dice ancora più dolce e preoccupato, scuoto la testa leggermente, mi alzo e mi dirigo in bagno velocemente.

Sento qualcuno entrare nella stanza, probabilmente per portare via Paul, mi appoggio al lavandino, mi guardo allo specchio e inizio ad urlare, mi dispero e piango, piango come ho sempre fatto, ho sempre e solo pianto senza mai passare ai fatti, sento Trevor cercare di aprire la porta e quando ci riesce io cado con le ginocchia per terra continuando ad urlare e a piangere, lui si precipita verso di me- "Ti prego non fare così, non riesco a vederti così, fa male"- lamenta esausto- "Che cosa vuole da me? Che cosa gli ho fatto? Che cos'ho di sbagliato?"- chiedo esausta a mia volta- "Niente, non lo pensare neanche, è quell'essere che è un animale, tu non hai fatto nulla. Che ne dici se non andiamo dai tuoi genitori? Ci prendiamo del tempo per noi, sono sicura che la tua famiglia capirà ok?"- afferma dandomi un bacio sulla fronte e appoggiandosi poi a essa, annuisco lentamente convinta che un po' di tempo con Trevor mi avrebbe fatto bene.

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"Quindi non andrete dai tuoi genitori? Farete una specie di fuga d'amore?"- mi chiede Becky sorridendo appena, dopo il nostro piccolo momento siamo tornati in dormitorio, ho raccontato a Becky ciò che è successo e non ha esitato molto ad impazzire e dirne di tutti i colori, avrebbe fatto di più se non l'avessi fermata, le ho detto che avrei riferito ai miei genitori più tardi e poi ha iniziato a farsi film mentali su quello che è successo con Trevor invece- "Non faremo nulla, è solo per staccare la spina e cercare di dimenticare-"- non riesco a finire la frase che due braccia esili mi circondano la vita stringendomi forte, veniamo da interrotti dalla porta che si apre- "Ragazze non vorrei disturbare e neanche sembrare possessivo o troppo frettoloso, ma-"- inizia in imbarazzo- "Lo so tranquillo la vostra fuga d'amore non può aspettare"- dice Becky sorridendo, le do una pacca sulla spalla mentre ridacchio, poi la abbraccio di nuovo e mi dirigo fuori con Trevor. Saliamo in macchina e appoggio la testa al finestrino, Trevor mi da un bacio sulla mano- "Ho una sorpresa per te, dormi pure, ci metteremo circa tre ore"- gli sorrido e chiudo gli occhi.


"Ehy principessa, siamo arrivati"- sento qualcuno chiamarmi ma non ho voglia di svegliarmi, probabilmente lo avranno capito visto che non sento più il sedile sotto il mio fondoschiena. Qualcuno mi da un bacio sulla guancia e il mittente lo riconoscerei tra mille, Trevor.

Entriamo in una casa, emetto un lamento e Trevor mi lascia giù abbracciandomi da dietro, mi sfrego gli occhi come fanno i bambini e sento Trevor sorridere sul mio collo- "Ti piace?"- dice contro il mio collo facendomi il solletico con il naso al che sorrido- "Dove siamo?"- chiedo- "Nella casa in spiaggia dei miei"- mi dice lui con nonchalance, io spalanco gli occhi e mi stacco bruscamente dal suo petto, lu sgrana gli occhi e mi guarda come se avessi commesso il reato più grande di tutta la storia- "Mi hai portata al mare senza avvisarmi?"- strillo- "Se non ti piace possiamo andare da un'altra parte se vuoi, possiamo andare i-"- inizia parlando a raffica- "Mi hai portata al mare senza i costumi? Siamo al mare e non potrò neanche farmi un bagno, ma sei scemo? Tu- dico puntandoli un dito contro- sei nei guai, mi porterai a fare shopping e mi comprerai tutti i costumi del negozio"- dico ancora più arrabbiata sbattendo un piede a terra, lui mi guarda scosso per venire verso di me, mi prende in braccio e mi porta al piano superiore ridendo come un pazzo, mi mette giù, mi prende la mano, mi sorride e poi fa cenno per aprire la porta, faccio come mi dice e quello che vedo mi fa spalancare gli occhi e mettermi la mano sulla bocca.


È una cabina armadio piena di costumi e di scarpe, tutti di tipi diversi, ci sono tacchi, sandali, zeppe e bikini di tutti i colori e tipi, mi giro verso Trevor che sorride come un bambino e gli salto addosso- "Ti avrei portata al mare senza costume secondo te?"- dice scoppiando a ridere- "So di essere fantastico ma che ne dici di andare a mangiare qualcosa ora?"- mi dice facendomi scendere, annuisco e prima di uscire mi da un bacio dolce e delicato sulla guancia che mi costringe a chiudere gli occhi per il formicolio.

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