Capitolo 11

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"Quindi non ho capito state insieme si o no?"- mi chiede Becky- "Becky ma che dici come fai a pensare una cosa del genere? Non stiamo insieme siamo amici, o almeno credo, non lo so neanche io, perfetto"-confesso turbata, Becky inizia ridere attirando l'attenzione degli studenti presenti nel corridoio.

Stiamo per entrare in classe quando sento qualcuno prendermi dai capelli e buttarmi per terra facendomi cadere dalle mani i libri e la borsa, attirando ancora di più l'attenzione degli studenti ora anche usciti dalle proprie classi.

Appena riacquisto un po' di forza mi tolgo di dosso la persona che mi ha attaccata e non appena mi alzo noto esserci Kate distesa per terra- "Ti è dato di volta il cervello?"- urlo alla bionda mentre Becky raccoglie velocemente le mie cose e si posiziona dietro di me- "Che cosa vuoi dal mio ragazzo?"- ribatte a tono quest'ultima- "Non capisco cosa tu stia cercando di dirmi ma é proprio quel lurido che dovrebbe stare alla larga da me"- affermo irritata, lei inizia a ridere- "A che gioco stai giocando Anderson? Credi di poter venire e soffiarmi da sotto il naso ciò che mi appartiene?"- sussurra assottigliando gli occhi- "Questa é roba da matti, guarda tu stessa cosa ha fatto il tuo caro Paul- alzo velocemente le maniche del mio maglioncino rivelando i segni delle strattonate di ieri sera- io non c'entro nulla, l'ubriaco era lui. Vuoi sapere perché ha tutti quei lividi? Lo conosci Trevor Harrison?- domando vedendo le facce dei presenti sbiancare- ecco, ora hai tutte le risposte"- esordisco annuendo semplicemente prima di andare via da lì con un unico obbiettivo: trovare Paul.

Dopo qualche metro la voce di Becky mi ferma in mezzo al corridoio- "Tutto questo é una follia!"- affermo sconvolta- "Perché non me lo hai detto?"- sussurra quasi piu sconvolta di me guardando a terra, sospiro mettendo le mani sulle tempie- "Perché semplicemente non mi andava di parlarne e non volevo che tutto ciò rovinasse tutto ma a quanto pare le voci si diffondono presto"- lamento- "Credevo di essere la tua migliore amica"- sussurra guardandomi- "E lo sei B, non immagini quanto ti sia grata a tutto ciò che hai fatto per me ma tutto questo- inizio sopraffatta- continua a perseguitarmi, capisci?"- concludo ricevendo un semplice cenno e un sorriso poco dopo.

"Ora vai da quel bastardo"- esordisce indicandomi la strada- "Sei la migliore B"- ammetto abbracciandola velocemente prima di andare.

Continuo a camminare fino a quando non vedo la faccia di Paul in uno dei corridoio, un piccolo ghigno si fa strada sul mio volto prima che io inizi a camminare in sua direzione- "Ragazzi guardate chi c'é, é"- Paul non finisce la frase perche la mia mano si scontra fin troppo velocemente contro la sua guancia sinistra- "Mi fai schifo, sei un essere schifoso, cos'é? Ti vendichi perché non sono una lurida come te?"- sussurro sul suo viso prima che un'altra voce copri la mia.

"Ti costerà caro tutto questo!"- la figura imponente di Trevor si avvicina a noi con impazienza- "C'é anche Harrison, sai non avrei pensato che una come te- inizia rivolgendo il suo sguardo su di me- uscisse con uno cosi"- conclude alludendo a Trevor che viene trattenuto solo dal mio corpo in mezzo ai due- "É meglio se torniamo tutti in classe"- Erick si mette in mezzo cercando di trascinare Paul via di lì.

Lo fermo con un polso senza smettere di guardare Paul- "Una come me? Cosa vuol dire una come me Paul?"- chiedo particolarmente interessata- "Una cosi perfetta, senza un trascorso, una sempliciotta che chiunque potrebbe molto semplicemente sbattersi alla prima occasione"- risponde fissando un punto in particolare del mio corpo- "Io ti ammazzo, ci puoi giurare"- Trevor freme sotto il mio tocco cercando invano di spostarmi via- "Devi sapere una cosa Paul, questa sempliciotta non permetterà a un gruppo di persone fatte di metterle i piedi in testa. Ti ricordo che questa sempliciotta non te l'hai fatta alla prima occasione"- ribadisco spintonandolo leggermente e successivamente smettere di trattenere Trevor che riesce a stenderlo con un solo gancio.

"D'accordo lo spettacolo é finito, lui se l'é meritato e ora porta via Layla"- la voce di Erick riecheggia nella mia testa fino a quando le braccia possenti di Trevor mi portano via di lì; una volta essere usciti fino al parcheggio della scuola mi ritrovo le spalle al muro e le braccia di Trevor ai lati del mio corpo.

Il respiro mi si mozza e un forte senso di colpa mi invade nel vedere le sue nocche completamente viola, apro bocca per dire qualcosa ma egli mi precede- "Perché mi hai fermato?"- chiede irritato contraendo la mascella- "Perché non ne valeva la pena"- ribatto, sferra un pugno contro il muro a pochi centimetri dalla mia faccia- "Hai la più pallida idea di ciò che ti ha fatto?"- sussurra avvicinandosi al mio viso i stringendo i denti- "Se permetti so difendermi da sola"- constato spintonandolo via dal mio corpo, egli sospira.

Gli do le spalle bisognosa di un qualsiasi contatto con egli- "Non ho mai affermato il contrario"- afferma, scatto nella sua direzione pronta a difendermi un'altra volta- "Lo hai fatto invece! Ti sei messo in mezzo quando sapevamo entrambi che non lo volevo in quel momento! Hai idea di quanto sia stato umiliante vedere il principe azzurro accorrere in mio aiuto? Ero lì per un solo motivo, uno solo, ero li per fargli capire che non sono chi lui crede che sia e che non me ne starò zitta a subire le sue bravate contro di me, ma sai che c'é? Non ha piu importanza!"- sbotto allargando le braccia- "Avresti dovuto dirlo prima allora! Sai che c'é? D'accordo, non farò più niente per aiutarti!"- sbotta sua volta imitandomi.

Gli do le spalle di nuovo finché non sento dei passi, in un primo momento penso se ne sia andato ma poi un sospiro dietro di me mi fa capire il contrario- "Mi dispiace, non ho fatto nulla con lo scopo di umiliarti, spero solo che questo tu lo capisca. Buona giornata"- afferma velocemente facendo per andarsene, sbuffo particolarmente affranta pensando che non é stato corretto neanche da parte mia dire quelle cose- "Trevor aspetta"- mi giro dalla sua parte e lui fa lo stesso, allarga le braccia di nuovo riavvivandosi i capelli con le dita.

Sospiriamo entrambi fino a che le sue possenti braccia raccolgono il mio corpo stringendolo forte, sospiriamo entrambi, non doveva andare propriamente così, quando si allontana raccoglie il mio viso tra le sue mani- "Non penso che tu non sia in grado di fare il culo a tutti quelli che ti importunano- sorridiamo entrambi- ma un po di muscoli in più potrebbero servirti"- alza le spalle facendomi annuire- "Mi dispiace di aver detto quelle cose"- sussurro abbassando la testa- "Ti va di passare un po di tempo insieme a casa mia?"- scatto in avanti colta alla sprovvista da questa sua richiesta.

Mi ritrovo a rifletterci per qualche minuto mentre le sue braccia continuano a stringermi a sé- "Non lo so, dovremmo tornare in classe"- affermo alzandomi sulle punte quando fa scivolare le dita tra i miei capelli- "Sarà molto meglio, vedrai"-- sussurra al mio orecchio pacato- "Se ci dovessero scoprire?"- chiedo quasi affannata- "Non mi importa, mi basta stare con te"- afferma prima che la mia testa venga a contatto con il suo petto imponente.

Sorrido. Non è tutto così male infondo.

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