Capitolo 28

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Pov's Niccolò

Arrivammo al parcheggio in tempo record, avevo bisogno di sapere il più presto possibile cosa era successo ad Alice.
Durante il tragitto scuola pacchetto la ragazza, che ormai era abituata a sedersi al mio fianco, non aveva aperto bocca nemmeno per emettere un sospiro, ed io avevo accolto e ricambiato il suo silenzio. A volte il silenzio può essere il migliore amico di una persona...per me lo era stato molte volte.

Il pacchetto come sempre di mattina era deserto, più che altro si popolava la sera, ed io ero una di quelle persone che faceva riecheggiare le sue risate in quel posto.

Scendemmo dalla macchina e feci segno ad Alice di seguirmi. Lei imitò ogni mio passo camminando a testa china . Ci sedemmo su una panchina, l'unica che non era rotta. Per qualche minuto, dato che tra noi regnava ancora il silenzio, cominciai ad osservarla.
Alice era nervosa, attorcigliava qualche ciocca di capelli biondo-sole tra le dita, e dopo averli stretti con cura li rilasciava per poi compiere lo stesso gesto. Il suo sguardo sembrava interessato alle piccole pietre che vi erano a terra, invece il mio sguardo non si dava pace.

N: "Vuoi parlare?" chiesi cercando di non essere inopportuno.

Avevo voglia di sapere cosa fosse successo, ne avevo bisogno...ma non avrei mai costretto Alice a parlare, doveva essere una sua decisione.

N: "Puoi parlare di qualsiasi cosa con me. Puoi parlarmi della serie tv che ti piace, puoi parlarmi dei voti scolastici, puoi parlarmi della tua famiglia, puoi dirmi anche quante volte vai in bagno Alì.. io sono qui per te, te l'ho promesso"
A: "Le promesse sono fatte per non essere mantenute"

Le parole di Alice mi colpirono profondamente, non mi sarei aspettato mai una frase del genere detta da lei, soprattutto in questo momento.

N: "Non ti seguo"

Tra noi regnava una piccola distanza, ma io mi sarei avvicinato a lei solo nel momento in cui lei stessa avrebbe voluto e cercato un contatto.

A: "Le persone fanno tante promesse Niccolò" disse finalmente alzando lo sguardo per guardare me
A: "Si fanno molte, tante, forse troppe promesse. Le persone non sono fatte per promettere. Mia madre e mio padre mi hanno promesso un sacco di volte di esserci per me , di aiutarmi, di non usarmi come un burattino da portare alle feste, ma ogni volta che io ho bisogno di loro, di una spalla su cui piangere non ci sono mai."

Alice interruppe il suo discorso. Aprì lo zaino da dove cacciò  un pacchetto di fazzoletti. Iniziò a tamponarsi gli occhi...le lacrime le stavano per uscire , il suo mare calmo stava per essere inondato da una tempesta.

N: "Alì.."
A: "Ed anche tu Niccolò.. anche tu. Mi hai promesso che ci saresti sempre stato"
N: "Ed è così, io ci sono" dissi provando ad avvicinarmi un po' più a lei
N: "Non tutte le persone sono fatte per le promesse, ti dò ragione. Io non conosco mio padre Alì. Lui e mia mamma sono divorziati. Dal momento in cui mia madre uscì incinta mio padre non volle sapere più niente di lei e tantomeno di me. Sono sicuro che davanti al prete er giorno del matrimonio mio padre abbia fatto delle promesse a mia mamma, promesse che non ha rispettato." feci anche io una piccola pausa
A: "Scusa, non lo sapevo"
N: "Non potevi saperlo. Ma ormai nun ce soffro più, anzi forse non ci ho mai sofferto, non posso stare male per una persona che fondamentalmente non conosco... tutto ciò per dirti che è vero, molte volte le promesse non vengono rispettate, ma te lo giuro che io rispetterò la mia. Ti starò vicino, e finché tu vorrei io non ti lascerò."

Pronunciai le ultime parole con una calma che non sapevo mi appartenesse. Riuscii anche ad avvicinarmi di più a lei. Inaspettatamente la sua mano si incrociò con la mia .

A: "Non ti manca una figura paterna?"
N: "Sarei un bugiardo se ti dicessi che non mi è mai mancata la figura di un padre. Sono un maschio, ed un figlio maschio credo che di certe cose possa parlare solo con un padre, come una figlia femmina possa confidarsi solo con una madre. A volte, soprattutto i primi anni del liceo, odiavo i miei amici. Li odiavi perché bene o male tutti avevano una famiglia felice, avevano due genitori su cuoi contare. Io invece avevo solo mia madre. Ma oggi, a 24 anni, posso dirti che mia mamma pur essendo sola, è stata il mio più grande esempio. Non mi serve un padre. Si è vero , la normalità è avere due genitori, ma mia madre fidate che vale per tre. Mi ha saputo crescere benissimo, ed io ho fatto le spalle forti"
A: "Tua madre è fantastica , e si..ti ha cresciuto benissimo Nicco"

Finalmente notai un lieve sorriso su quel dolce viso che fino ad adesso non era riuscito a brillare.
Mi avvicinai sempre di più a lei..appoggiai la mia fronte sulla sua e con il pollice iniziai ad accarezzarle la guancia e gli zigomi. Ormai a me bastava questo per sorridere, per essere felice. Anche il minimo contatto con Alice mi provocava sensazioni mai provate, che mi facevano paura ma allo stesso tempo erano l'unica cosa che mi faceva alzare con il sorriso la mattina.

A: "Luca mi aveva fatto la promessa di non darmi più fastidio"

A quelle parole il movimento del mio pollice sul viso di Alice si fermò. La mia mente venne inondata da pensieri..avevo dimenticato per qualche minuto perché io e lei ci trovassimo lì, avevo dimenticato della scena che mi ero trovato a vivere a scuola di Alice, avevo dimenticato il suo viso rosso.

N: "Ed invece?" dissi stancandomi da lei

Pov's Alice

Gli occhi di Niccolò dopo essersi staccati da me erano mutati, non erano più dolci, ma aggressivi.

A: "Nicco, mi fai una promessa?"
N: "Si" disse provando a mantenere la calma, cosa che però non gli riuscì...vedevo che la rabbia si era impossessata del suo corpo
A: "Mi prometti che qualsiasi cosa io ti dirò, tu non farai nulla?"

Avevo paura, ma non per me , per lui. Non sapevo come avrebbe reagito, ma conoscendo un po' Niccolò potevo immaginare.

N: "Te l'ho detto Alì, io sono una persona che se fa una promessa la mantiene . Proprio per questo stavolta non te prometto nulla, perché se solo quel coglione ha provato a dire o fare qualcosa di sbagliato nei tuoi confronti, la pagherà cara."

Il respiro mi si spezzò in quel preciso istante. Non volevo che Niccolò facesse qualcosa di avventato solo per proteggermi, ma allo stesso tempo avevo bisogno di parlare con lui, di confidarmi. Avevo bisogno di Niccolò.




Ciao a tutti, capitolo un po' lungo...spero che vi piaccia ❤️

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora