Capitolo 9

1.4K 38 0
                                    

Pov's Alice

Uscire dal mio quartiere mi era capitato pochissime volte, eppure ogni volta un brivido di adrenalina si impossessava del mio corpo.
Non ero mai andata nel quartiere di Niccolò, delineato da molti come la feccia di Roma . Tutti mi dicevano che San Basilio era un quartiere pericoloso, ma io non avevo paura e non perché fossi una tipa coraggiosa, ma perché avevo qualcuno che , anche se detestava la mia voce, mi avrebbe prototteto..o almeno lo speravo.

A: "È un parcheggio?" dissi quando mi resi conto che la macchina non era più in moto
N: "Parcheggio, parchetto , chiamalo come vuoi" disse scendendo dalla macchina, gesto che imitai

Da lontano iniziai a scorgere su una panchina mezza rotta un gruppo di ragazzi, che urlavano, bevevano e si divertivano come se il  mondo fuori da questo posto non li toccasse.

X: "Moricò finalmente...chi hai rimorchiato stasera?"

A quella domanda di quel ragazzo, probabilmente amico di Niccolò, strabuzzai gli occhi. Niccolò alzò gli occhi al cielo e poi subito mi mimò un sottile 'scusa'. Notai anche la presenza di Adriano, che iniziò a ridere quasi senza riuscire a respirare.

N: "Regá lei è Alice, Alice i miei Miserabili"
A: "Miserabili? Quelli di Victor Hugo?" dissi ridendo per la scelta del nome
N: "Esattamente. Adriano lo conosci già, quello sobrio è Gabriele, e quello idiota ed ubriaco è Tiziano"
AD : "Ciao Pariolina, come è andata la festa?"
A: "Come fai a sapere della festa?"
N: "Oh Bhe, niente. Solite cose sai, lo avevo aggiornato sul mio ritardo"
T: "Pariolina? Nì te stai a scopà na Pariolina ? Per quanto tu possa essere fregna eh nun te offendere"
A: "Sei sempre così...sincero tu?" dissi meravigliandomi della non-chalance di quel ragazzo
G: "Pariolina ma con una bella lingua"
N: "Okay smettetela, è la ragazza per cui lavoro"
T: "Da quando fai il gigolò?"
N: "Ah coglione, l'autista, faccio l'autista"

Pov's Niccolò

Non sapevo se fosse stato un bene portare Alice con me, soprattutto con i miei amici ubriachi. Non erano male, e nemmeno cattivi, anzi erano le uniche persone che al mondo mi conoscevano..

N: "Scusali Alì, so mbriachi al massimo"
A: "Tranquillo, mi stanno simpatici"
T: "Visto, siamo simpatici"
AD: "Daje prendeteve na birra"

Finalmente una birra, dopo tutto quel vino e champagne mi serviva.
Mi affrettai a prendere una bottiglia di tennent's per poi aprirla sbattendolo il tappo sulla panchina.

G: "Te non bevi Pariolì?"
T: "A stupido se chiama Alice"
A: "No grazie, non credo mi piaccia la birra"
N: "Tieni, fai un sorso dalla mia"

E come successe prima con la sigaretta, Alice appoggiò le sue labbra nel punto esatto in cui fino a qualche secondo fa vi erano le mie. Trovai tutto ciò maledettamente proibito e sexy, ma solo perché a farlo era lei.

N: "Allora?"
A: "Buona, ci vorrebbe una sigaretta ora"
AD: "La stai istruendo bene Nì"
N: "Scordatelo" dissi riprendendo la bottiglia
N: "Per stasera ti ho fatto fare già troppe cose che i tuoi non apprezzerebbero"
A: "Ma io le apprezzo" disse sussurrandomi queste parole all'orecchio, forse per farle sentire solo a me, forse perché si vergognava.

Mi voltai verso di lei e come sempre trovai quegli occhi intenti a fissarmi, intenti a scrutarmi.

A: "Hai degli occhi bellissimi, non mettere mai più gli occhiali, ti prego"

Si avvicinò sempre di più a me. Era troppo vicina, troppo. Dopo qualche secondo si allontanò, ridendo, con la mia bottiglia in mano.

G: "Te ha fregato amico"

E si, mi aveva fregato.
Rimasi imbambolato a fissarla mentre beveva la mia birra, la nostra birra.
Dopo aver fatto qualche sorso si avvicinò di nuovo a me e mi ridiede la birra.

N: "Stiamo condividendo troppe cose stasera Pariolina"
A: "Birre e winston blu smezzate" disse mettendosi avanti a me e dando quindi le spalle ad i miei amici, che da dietro facevano gesti improponibili
N: "Te porto a casa?"
A: "Resti con me ?"
N: "Penso che questa sia la tua prima sbronza"
A: "Chi te lo dice che io sia ubriaca ? Posso anche essere solamente sincera"
N: "Tu sei costantemente troppo sincera"
A: "Quindi resti con me ?"
N: " Pariolì smettila" dissi continuando a bere quella fottuta birra che aveva il sapore delle sue labbra
A: "Sei sempre così scorbutico?"
N: "Sei sempre così fastidiosa ?"
A: "Si, lo sono sempre"

Si allontanò da me avvicinandosi ai miei amici...
Si allontanò da me facendomi andare il cervello in fumo...
Si allontanò da me, ma io volevo che tornasse...
Si allontanò da me, ma nonostante tutto aveva fatto bene...
Una Pariolina e un disadattato di San Basilio...nemmeno nei libri si leggevano 'ste storie.

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora