Capitolo 11

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Pov's Niccolò

N: "Ciao Cassiolì" dissi aprendo la porta di casa mia dove ad aspettare da ben cinque minuti vi era Adriano
AD: "Ciao un corno"
N: "Ero in bagno"
AD: "Damme na birra, è ciò che ci vuole alle undici del mattino"

Presi due birre dal mio frigorifero e le portai ad Adriano che si era già accomodato sul mio divano.
Da qualche mese vivevo da solo, mi piaceva la solitudine, mi faceva stare bene, ma con amici come Adriano a volte di solitudine, di momenti solo per me, ne avevo pochi.

AD: "Allora, che me devi raccontà?"
N: "Io? Niente." dissi non capendo la sua domanda
AD: "Daje Nì, prima me dici che non ci vuoi avè niente a che fare e poi la porti al parchetto?"

Alice. Stava parlando di Alice.

N: "Aridaje"
AD: "Aridaje niente. È successo qualcosa che valga la pena esse raccontato?"
N: "Cassio, ha diciassette anni, lo vuoi capi ?"
AD: "Quanto te eccita sta cosa dei diciassette anni Nì ?" disse ridendo
N: "Daje smettila, ha dato il suo primo ed ultimo bacio anni fa per colpa di un gioco, quindi immagina come stiamo messi.."
AD: "Non ti ho chiesto questo"
N: "Te sto pe caccià"
AD: "Ma nun fa er tipo con me"
N: "Adriá abbiamo flirtato un po' e basta, lei stava mezza mbriaca ed io le davo corda"
AD: "Flirtato in che senso? Voglio i dettagli"
N: "Me sembri na ragazzina del liceo"
AD: "Quindi ti sembro Alice.."
N: "Puoi smetterla di ricordarmi costantemente la sua età ? E comunque niente, si è fatta scappare frasi del tipo 'resta con me', cose che nun voglio manco ricordà. Poi stamattina abbiamo litigato perché io mi ero improvvisamente chiuso"
AD: "Er solito coglione"
N: "Cassio è tutto troppo complicato"
AD: "Te piace ?"
N: "No, mi attrae. Mi attrae per la sua ingenuità, per la sua non esperienza, per la sua eleganza, per la sua bellezza. Mi attrae per i suoi occhi, per il suo fascino"
AD: "Quindi te piace"
N: "Mo te meno" dissi dandogli un pugno finto e teatrale sulla spalla, cosa che fece ridere entrambi
AD: "Avete fatto pace ?"
N: "Si" dissi con sguardo sognante ripensando alla scena
N: "Le ho spiegato che ho paura di affezionarmi , ed ho paura di farla soffrire. Me so aperto un po'. Poi le ho proprosto de esse amici e lei quasi esplodeva"
AD: "Nun penso che voglia esse tua amica"
N: "Io non posso darle quello di cui lei ha bisogno"
AD: "Ma che ne sai? Nun partì prevenuto. Passate del tempo insieme, cazzo ne so invitala a cena fuori"
N: "Cena fuori?"
AD: "Si , corteggiala"
N: "Ma io non voglio corteggiarla Cassio"
AD: "Si, e poi quando te la ruberanno da sotto al naso inizierai a fa il pazzo"

Quella frase mi fece riflettere, mi fece volare con la mente alla sera prima, a quelle mani su i suoi fianchi, quelle mani che non erano le mie.

AD: "UOOOOO, già te la stanno a rubà?"
N: "Odio il fatto che tu mi conosca così bene"
AD: "Chi è il tuo nemico che dovrai sconfiggere a duello?"
N: "Un Pariolino de merda, Luca, 18 anni"
AD: "E noi lo conosciamo perché ...?"
N: "Ieri era alla festa e ce provava con Alice, ma io riuscivo sempre a salvarla"
AD: "Devo commentare ?"
N: "No , te devi sta zitto. Alla mezza la devo andà a prende, mi accompagni?"
AD: "Assolutamente no... stasera andiamo a bere qualcosa a Trastevere, falla venire"
N: "No"
AD: "Avevi detto amici Moricò..."

Già, avevo detto amici.


Pov's Alice

A: "Ciao amico " dissi entrando felice nell'auto dove ad aspettarmi vi era Niccolò
N: "Ciao Pariolina, felice?"
A: "Si"
N: "Posso chiedere il motivo?"
A: "Perché ora sto con te" dissi con tutta la leggerezza e la sincerità che mi contraddistinguevano dal resto del mondo
N: "Alice..."
A: "Si lo so lo so, piano, amici. Piano ed amici"

Il viaggio in auto fu coronato dalle nostre risate, dalle canzoni che passavano alla radio e che Niccolò cantava con quella sua voce dolce , e dalle infinite imprecazioni del moro contro tutti gli autisti di Roma , che a detta sua non sapevano guidare.

A: "Mangi qui?" chiesi a Niccolò una volta esser entrati in casa
N: "No, devo andare a pranzo fuori con i miei fratelli, tu però per qualsiasi cosa chiamami"

Rimasi un po' male di non trascorrere altro tempo con lui, ma non potevo farci nulla.
Il sorriso che però per qualche secondo abbandonò il mio viso, subito ritornò a primeggiare su quest ultimo.

N: "Ah dimenticavo, stasera i miei amici , che ti posso giurare siano delle brave persone, vanno a bere una cosa a Trastevere.. e non so, ti va di venire con noi?"

Aveva pronunciato quella frase restando in apnea, si vergognava , e a me piaceva far vergognare ed intimorire una persona come Niccolò.
Mi avvicinai a lui e gli diedi un dolce e veloce bacio sulla guancia.

N: "Era un si?"
A: "Si, era decisamente un si"
N: "Ti passo a prendere alle ventidue in punto, Ciao Pariolina"

Niccolò Moriconi, avevo dato un bacio sulla guancia a Niccolò Moriconi, uno stupidissimo bacio sulla guancia che forse non riceveva dall'età di dieci anni.
Dopo aver sentito la porta chiudersi mi catapultai fuori...non volevo pensasse che fossi una bambina.

A: "Niccolò aspetta"
N: "Cambiato già idea?" mi chiese con sguardo interrogativo
A: "No è che, non ho dodici anni, e probabilmente i baci sulla guancia non te li da nemmeno più tua madre, e che mi sentivo di dartelo, forse per te è una cosa stupida, ma sai io odio essere toccata e toccare la gente quindi.."
N: "Alì respira" disse ridendo
A: "Ti stai prendendo gioco di me ?"

Non mi rispose. Si avvicinò ancor di più a me e mi diedi un bacio sulla guancia, proprio come avevo fatto io qualche minuto prima.
Prima di allontanarsi del tutto da me affiancò il mio orecchio , e in quel momento giuro che sarei potuta svenire , se solo il moro non avesse anche appoggiato ,delicatamente, le sue mani intorno ai miei fianchi.

N: "So che sarà difficile perché sei bellissima, ma Trastevere non è un posto per le Parioline belle come te. Nun me fa litigà con nessuno" disse concludendo con un morso sul mio lobo destro che mi fece sussultare.

Quando ritornammo faccia a faccia sul suo viso vi era un sorriso, un sorriso che se avessi avuto la forza, avrei preso a schiaffi..io invece ero rimasta ancora a bocca aperta , per quello che aveva detto e per quello che aveva fatto.
Salì in macchina lasciandomi nel parcheggio della mia villa, sola ma con mille pensieri e con la voglia di rivederlo al più presto.

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora