Capitolo 10

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Pov's Alice

La testa che gira, la bocca impastata, la sinusite...ecco, questi erano i miei post sbronza, anzi i miei primi post sbronza. Avevo passato la notte a vomitare da quando Niccolò mi aveva lasciato sulla porta di casa... Niccolò...
Ieri sera con lui avevo passato una bellissima serata, forse anche troppo bella...

...

A: "Buongiorno" dissi scendendo le scale per arrivare al piano terra di casa mia
ANNA: "Signorina salve, suo padre è uscito presto e sua madre è alla spa con delle amiche. Fa colazione anche oggi al bar?"
A: "Si Anna, grazie.. Niccolò ?"
ANNA: "È fuori che la aspetta"

Salutai Anna, sempre molto gentile con me, ed uscii fuori, dove ovviamente trovai Niccolò appoggiato all'auto.
Rivederlo con la consapevolezza di ciò che era successo ieri mi faceva imbarazzare..

A: "Ciao"
N: "Ciao" disse apaticamente aprendomi lo sportello
N: "Solito bar?"
A: "Si"

Durante il tragitto casa - bar non udii nemmeno una volta la voce di Niccolò.
Il moro aprí bocca solo al bar per ordinare il suo solito caffè, che insieme al mio cappuccino , subito arrivò.

A: "Posso chiederti una cosa ?" azzardai
N: "È necessario?"
A: "Sei ritornato ad essere antipatico?"
N: "Alì senti, sarò chiaro con te. Voglio un rapporto professionale e basta"
A: "Ieri sera pensavo fossi stato bene" dissi con un pizzico di delusione

Lui non mi rispose, bevve velocemente il suo caffè, per poi estrarre una sigaretta dal pacchetto ed uscire fuori.
Dieci minuti dopo lo raggiunsi. Lo trovai già in macchina, pronto a partire. Avevo come l'impressione si volesse liberare al più presto di me, ma io dovevo chiarire questa situazione.
Io e la mia testardaggine infatti aprimmo lo sportello della macchina del passeggero accanto al guidatore.

N: "Te devi mette dietro"
A: "Voglio prima parlare, non siamo in ritardo, anzi siamo in netto anticipo. Puoi perderli dieci minuti"
N: "Non ho niente da dirti"
A: "Sei stato bene con me ieri sera Niccolò?"
N: "Alì ma che film te se fatta? Hai sentito ieri i miei amici, pensavano che tu fossi una delle tante che mi scopo... bhe notizia dell'ultima ora, non sarai manco una delle puttane che  mi porto la sera a casa"

Sentii un piccolo crack all'interno del mio petto, e sperai per la mia salute che non fosse stato il cuore.

A: "Non è mia intenzione essere una di quelle ragazze" dissi con la voce spezzata e con il capo chino

Pov's Niccolò

L'avevo ferita, si lo avevo fatto, ma dovevo. Quella ragazza non poteva scottarsi con uno come me. Non sapevo cosa ci fosse tra di noi, forse attrazione fisica...non so, ma di certo dovevo mettere le distanze.

N: "E che vorresti da me , sentiamo"

Non rispondeva, non mi guardava.
Le alzai con due dita il mento e vidi quegli occhi azzurri pieni di lacrime. Lacrime. Lacrime che rovinavano quel mare calmo che ora era solo un mare in tempesta.

N: "Nun piagne, scusa, non volevo darti della puttana. Non lo sei, e lo sai. Non badare a ciò che dico io, ho un carattere di merda e ferisco le persone"
A: "Perché ?"
N: "Cosa ?"
A: "Perché le ferisci?"
N : "Perché ho una dannata paura di affezionarmecene"
A: "Anche di me hai paura?"
N: "Si"
A: "Di cosa hai paura ?" disse iniziando ad accarezzarmi la mano che avevo lasciato sulle sue gambe dopo averle alzato il viso

I suoi tocchi erano così dolci e delicati, mi facevano impazzire.
Lei accarezzava me, ed io iniziai ad accarezzare lei, iniziai con delicatezza ad accarezzare lo strato di gamba su cui era posata la mia mano.

N: "Ho paura di affezionarmi a te. Ho paura di scottarmi. Ho paura che la tua eleganza mi fotta il cervello."
A: "Quindi ieri sera sei stato bene?" disse finalmente tornado a sorridere, probabilmente felice delle parole che le avevo dedicato
N: "Si Pariolina, sono stato bene"

Era tornata di nuovo a sorridere, sorrideva grazie a me. Ed ero felice che la sua felicità o anche almeno il suo sorriso, potesse dipendere da me. Mi ero ripromesso di non farle del male, ma forse allontanandomi da lei avevo fatto proprio l'opposto.

N: "Amici?" le chiesi dopo che raggiunse il suo posto, nei sedili posteriori
A: "Ah, amici..si , come vuoi."
N: "Come voglio?" dissi divertito dal suo panico
A: "Cioè si, Vabe pensavo.. no amici, cioè si, amici va bene, se a te va bene"
N: "Pariolina se siamo amici però non ti imbarazzare" le dissi dopo aver notato le sue guance rosse
A: "Ti odio"
N : "Amici Pariolina, non sono buono a fa altro"
A: "Potresti provarci"
N: "Ne riparliamo alla prossima sbronza"

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora