Capitolo 41

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Pov's Alice

Il sorriso di Niccolò che mi aspettava fuori scuola era forse una delle parti più belle della mia giornata.
I suoi occhi, anche se coperti dai suoi immancabili occhiali da sole, non riuscivano a staccarsi dalla mia figura che man mano avanzava sempre verso di lui .

Il suo sorriso ad un certo punto però svanì, e dopo qualche secondo svanì anche il mio, precisamente nel momento in cui una presa per nulla delicata afferrò la mia spalla.

L: "Alice ciao"
A: "Che vuoi Luca ?" dissi senza ricambiare il saluto
L: "Invitarti domani sera alla mia festa"

Una risata amara uscì dalla mia bocca, risata che non contagiò Luca.

A: "Mi dispiace ma passo"
L: "Mi aspettavo una risposta del genere, ecco perché ho fatto chiamare tua madre dalla mia" disse con un sorriso vittorioso sul volto, che io avrei tanto voluto togliere in qualche modo

Ero stata incastrata, ancora una volta.
Le due cose che odiavo di più al mondo, Luca e le feste, si erano coalizzate contro di me. E per di più mia madre ne era a conoscenza, ciò significava solo una cosa..avrebbe fatto di tutto per farmi partecipare a quel party.

N: "Problemi?"

La sua voce improvvisamente rimbombò nelle mie orecchie.
Mi voltai e lo trovai lì, con un espressione che non prometteva nulla di buono.

A: "No no" dissi avanzando verso di lui facendo finta che andasse tutto bene
A: "Andiamo?"

La mano di Niccolò si intrecciò alla mia , ed io a quel contatto rimasi per qualche secondo scioccata.
Io e Niccolò non avevamo mai avuto nessun tipo di avvicinamento in pubblico , soprattutto ai Parioli...la sua mano però che era unita alla mia in quell'istante era l'unica cosa che riuscì a calmarmi davvero.

...

Entrammo velocemente in macchina, e ancor più velocemente Niccolò spinse il piede sul pedale dell'acceleratore.

N: "Hai tre secondi di tempo per dirmi cosa è successo"
A: "Ciao anche a te" dissi avvicinandomi a lui per dargli un veloce bacio sulla guancia.
N: "Alice, non so per quale motivo io non abbia messo le mani addosso a quel coglione, quindi non peggiorare le cose e parla"

Il tono del moro seduto accanto a me non era per nulla pacato e razionale.
Niccolò era una persona un po' troppo istintiva, e per quel poco che lo conoscevo, avevo capito perfettamente che avrebbe fatto di tutto per proteggere le cose e le persone a cui teneva di più .

A: "Uffa Niccolò niente, mi ha invitato domani sera al suo compleanno e prima che tu mi impedisca di andare ti smonto sul nascere...lo sa anche mia madre quindi sarò costretta. Ma tu puoi fare come la festa di Carola , restare con me...ti va ?"

Pov's Niccolò

Di tutto il discorso di Alice avevo compreso solo tre cose.
FESTA DI LUCA, PARIOLI, DOMANI SERA.

N: "Non credo di aver capito bene"

La mia voce in quel momento non si dimostrò sicura, anzi ..

A: "Cosa c'è da capire . Allora mi accompagni? Non riuscirei a sopportare da sola una serata del genere"
N: "Domani lavoro Alì"

Vi era una grande probabilità che la festa di Luca fosse la stessa in cui io e i miei amici dovevamo andare a vendere la droga.
Una grande probabilità si, ma non vi era nessuna certezza, solo troppe coincidenze.

A: "Certo che lavori, mi devi accompagnare"
N: "In realtà, ho da fare con l'altro lavoro"

Non avrei mai detto ad Alice che c'era la possibilità che ci saremmo ritrovati alla stessa festa, anche perché non volevo che lei mi vedesse in determinate vesti.. una cosa era sapere ciò che facevo, un'altra cosa era vedermi all'azione.
L'unico problema è che non avrei mai saputo , se non direttamente domani sera, se la festa fosse la stessa a cui doveva partecipare la bionda dagli occhi azzurri che mi sedeva accanto.

A: "Ah"
N: "Ah cosa Alì? Lo sai"
A: "Si certo lo so, vorrà dire che andrò da sola"
N: "Nun puoi dì a tua madre de no? Inventate na febbre"

Ero leggermente contrario a questa festa a cui doveva partecipare Alice, principalmente per un motivo ben preciso, il festeggiato.
Se la festa fosse stata la stessa avrei potuto controllare la situazione, se così non fosse stato sarei stato tutta la sera con pensieri nella mente che avrebbero avuto lei come protagonista.

A: "Lo sai , non posso"

La mia Alice non sorrideva più, ed ancora una volta la colpa era mia.

Arrivammo fuori casa sua e prima di scendere dall'auto cercai di prendere il suo viso tra le mani per guardarla bene negli occhi.

N: "Alì" dissi togliendomi gli occhiali da sole
N: "Scusami ma lo sai che non posso tirarmi indietro"
A: "Bhe nemmeno io posso"
N: "Facciamo così principessa...all'andata vedi se Giacomo può accompagnarti. Ti prometto che al ritorno verrò io"
A: "Niccolò non fare promesse che.."
N: "Alì" dissi bloccando la sua solita frase
N: "Verrò"

Non le diedi nemmeno tempo di rispondere che appoggiai delicatamente le mie labbra sulle sue .
Il bacio che nacque tra di noi questa volta non fu per nulla passionale , ma dolce. Con quel bacio volevo far capire ad Alice che avrei fatto di tutto per mantenere la mia promessa... e durante quel bacio sentii che lei si rilassò, non aveva più i nervi tesi.

A: "Me lo hai promesso" disse Alice una volta staccatasi da me
N: "Promesso"


Ciao a tutti , mi fa molto piacere che la storia vi stia piacendo.
Non sono solita scrivere qualcosa di mio personale alla fine dei capitoli...ma oggi sono qui per dirvi che anche questa storia sta giungendo al termine... ma come potete immaginare, ci saranno delle belle sorprese 💎❤️

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora