Capitolo 22

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Pov's Niccolò

AD: "A Nì nun ce sto a capì niente"
N: "Adriá è semplice"

Erano le sette di sera, dopo aver passato una parte del pomeriggio insieme ad Alice, senza tornare a casa, decisi subito di recarmi da Adriano. Avevo le idee confuse e speravo in una seduta dal mio psicologo personale, che più che aiutarmi mi stava imbrogliando ancor di più i pensieri.

N: "Le ho detto che mi piace, ma che non voglio correre. Le ho detto che sto bene con lei e che se fosse per me menerei qualsiasi ragazzo le si avvicinasse"
AD: "Quindi ve state a frequentà?"
N: "Che ne so"
AD: "E se non lo sai tu, come pretendi che lo sappia io?"
N: "È complicato"
AD: "Ormai sai dì solo questo"
N: "Mia mamma me taglierebbe er pisello, e non oso immaginare le pene dell'inferno che le farebbero passare i suoi genitori"
AD: "Dici sempre le stesse cose... se credi che Alice non ne valga la pena allora chiudi con lei, ma definitivamente.. non è che oggi chiudi e domani te la limoni di nuovo. Se invece pensi che un bacio, una carezza di Alice valga molto di più, sti cazzi di tutto ciò che avete intorno"
N: "Da quando sei diventato così filosofico?"
AD: "Da quando ho n'amico coglione come te"
N: "Quindi da venti anni praticamente"
AD: "Su per giù si. Quindi mo che fai?" disse il mio amico al quale io rivolsi uno sguardo confuso
N: "In che senso?"
AD: "È vero che ve vedete tutti i gironi, ma un'uscita a sta ragazza gliela devi concedere"
N: "Non credo di essere mai uscito con delle ragazze.. di solito le rimorchiavo in discoteca"
AD: "Su questo nun te posso aiutá, so peggio de te io"
N: "Bella merda"
AD: "Invitala stasera" propose Adriano dopo qualche minuto di silenzio assordante
N: "Ma se stasera avevamo detto che ce dovevamo vedè la Roma da me"
AD: "Embè ? A lei nun piace la Roma? La Roma piace a tutti Nì"

Pov's Alice

'Non fa niente se non capisci nulla di calcio, almeno stiamo insieme'.. fu questa la frase detta da Niccolò.
Mi aveva invitato stasera a casa sua a vedere con i suoi amici la partita della Roma, io ero eccitata da questa idea ma anche un po' in imbarazzo dato che io e il calcio vivevamo su due mondi diversi, ma lui come sempre riuscì a rassicurarmi.

N: "In ritardo come tuo solito" disse il moro appena varcai la porta di casa
A: "Avrei potuto prendere un taxi, non dovevi scomodarti"
N: "In questo ultimo periodo me piace particolarmente guidà" disse sorridendomi e facendomi un occhiolino, per poi sparire nella sua panda
A: "Dopo però prendo un taxi" gli dissi una volta partiti da casa mia
N: "I tassisti a San Basilio nun so raccomandabili"
A: "Tu sei il mio autista , e sei di San Basilio"
N: "Ma io so l'eccezione che conferma la regola"

Ed era vero, Niccolò era pura eccezione, almeno per me.

A: "Davvero sono seria, domani ho scuola, non posso tornare tardi.. i miei mi fanno a fette"
N: "Quando vuoi andare ti accompagno tranquillamente"
A: "E se la partita non è ancora finita?" dissi preoccupandomi per lui e per il suo unico amore, la Roma
N: "Ce sta RaiPlay"

...

A: "I tuoi amici?" dissi una volta entrata nell'appartamento di Niccolò, che ricordavo perfettamente, anche se vi ero stata solo una volta.

Ogni angolo di quella casa sapeva di lui , il divano profumava di menta e tabacco, la stessa fragranza che puntualmente mi trovavo ad inalare quando abbracciavo il moro.

N: "Verranno tra poco"
A: "A che ora inizia la partita?"
N: "Nove meno un quarto"

Abbassai lo sguardo sul mio telefono, notando che erano le otto e venti e che probabilmente a breve sarebbero arrivati tutti i suoi amici.

N: "Adriano e gli altri si so fermati a prendere le pizze, per te va bene?" disse dopo aver letto qualcosa sul cellulare, probabilmente un messaggio
A: "Certo"

Ci accomodammo entrambi sul divano, la tensione che vi era in quell'appartamento si poteva tagliare con un coltello.

A: "Chi ci sarà stasera ?"
N: "I soliti, Adriano , Cocco, Tiziano e credo Nassi"
A: "Nassi?"
N: "Alessandro, ma tu chiamalo Nassi e soprattutto nun da troppa confidenza a Tiziano"
A: "Perché mai?"
N: "Perché credo ce voglia prová con te"

Il suono del campanello non mi diede modo di rispondere a quell'affermazione di Niccolò , che subito si alzò per andare ad aprire la porta, da cui qualche secondo dopo entrarono quattro ragazzi con delle pizze fumanti in mano , che alla mia visione rimasero scioccati...

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora