Capitolo 12

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Pov's Alice

Trastevere, un ponte, un quartiere che divideva la Roma malsanata da quella dei Parioli . Luogo di incontro di diverse etnie, luogo di incontro per fare festa, per bere, divertirsi...luogo di incontro in cui io non ero mai stata.
Ero così elettrizzata ma anche molto impaurita. Non sapevo se il mio jeans aderente ed il mio body a tre quarti, con una scollatura vertiginosa, potessero andare bene per quel luogo...misi degli stivaletti al piede, che erano l'unica cosa più simili a degli anfibi, scarpe che caratterizzavano le ragazze dei quartieri opposti al mio.
Mi continuavo a ripetere che sarebbe andato tutto bene e che sarei stata con Niccolò ..ma forse era proprio quello il problema... non lo stare con lui, ma lo stare con lui nel suo territorio, una sera intera, con i suoi amici...

N: "Posso ?"

La porta della mia camera era già spalancata, ma lui mi chiese lo stesso il permesso prima di entrare.
Camicia nera forse troppo sbottonata con maniche arrotolate, jeans e Puma nere al piede. Era bello, e non mi costava ammetterlo.

A: "Sono pronta, e sono le dieci meno tre minuti" dissi sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi
N: "Sei bella Pariolì, ma ora annamo"

Mi prese per mano e facendo attenzione a non fare troppo rumore sgattaiolammo fuori casa, per poi entrare nella sua Panda color melanzana, che profumava di lui.

N: "I tuoi che sanno?"
A: "Non ho dato molte spiegazioni, erano contenti ed esterrefatti dal fatto che io uscissi"
N: "Nun me diventá na teppista Pariolì, non vorrei portarti sulla coscienza"
A: "Tranquillo"
N: "Stasera sei troppo silenziosa e non è da te"
A: "E tu invece stai parlando troppo" dissi ridendo
N: "Invece de apprezzà"
A: "Hai deciso finalmente di darmi una chance ?"
N: "No, ho solo deciso di smetterla di fare il coglione"
A: "È già un passo avanti"
N: "Tu invece che hai?"
A: "Nulla, sono solo un po'..come dire, ansiosa."
N: "E de che ?" disse sorridendo...che bel sorriso che aveva
A: "Lo sai che quando sorridi ti si formano le zampe di gallina qui?" dissi toccandogli l'estremità degli occhi
N: "Si lo so, le odio"
A: "Sono bellissime"
N: "Puoi dire la parola sexy, non è peccato"
A: "Sono bellissime e sexy"

Pov's Niccolò

Deglutii. Non mi aspettavo lo dicesse davvero.

N: "Stasera mi raccomanda nun te mbriacà"
A: "Ma io ho accettato il tuo invito proprio per quello"
N: "Ah si?"
A: "Certo"
N: "Perchè ?" chiesi curioso
A: "Ricordi? Alla prossima sbronza..."

Pronunciò quella frase sperando che io ricordassi, ed in effetti ricordavo. Dal mio viso però non trapelò nessuna emozione , né tantomeno le dissi qualcosa. Continuai a guidare , accesi lo stereo, e solo dopo qualche minuto , grazie a Fabrizio Moro e alla sua 'Portami via' nella mia auto riecheggiarono di nuovo le nostre voci..

A: "Dove niente potrà farmi più del male, ovunque sia. Amore mio, portami via"

Cantò con maggiore intensità quella frase della canzone, come se davvero volesse essere portata in un altro mondo.

N: "Cosa può far del male alla principessa dei Parioli in questo mondo?" dissi forse con un po' troppa superiorità
A: "I Parioli stessi.."

Il destino non era dalla mia parte. Fui costretto a fermarmi ad un semaforo. Mi voltai verso di lei e la trovai già a fissarmi. I suoi occhi di quel blu, si erano improvvisamente spenti, diventando grigio cenere. Ma io ci annegai lo stesso.
Perché non portavo gli occhiali da sole?

N: "Ti senti stretta principessì?" chiesi, ma questa volta con dolcezza
A: "Mi sento una marionetta"
N: "Vorresti scappare?" chiesi, e lei subito annuì
N: "Trastevere te va bene ?"

La feci ridere, e quello mi bastava...

A: "Per stasera mi accontento"
N: "Non accontentarti mai nella vita Alì, la vita è una sola e se perdi sei fregato"

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora