Capitolo 34

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Pov's Niccolò

La mattinata insieme ad Alice ed i miei amici si era conclusa nel migliore dei modi.
I miei amici avevano mostrato un interesse nei confronti della bionda, e tutto ciò mi aveva fatto piacere.
L'unico che era ancora un po' restio nei suoi confronti era Alessandro... anche lui però presto, o almeno speravo, avrebbe cambiato idea.

AD: "Quindi ce spieghi che intenzioni hai?"

Dopo aver accompagnato Alice a casa per ora di pranzo avevo chiesto ad Adriano e Gabriele di raggiungermi a casa, avevo bisogno di sfogarmi sul problema Luca.
Avevo raccontato nei minimi dettagli ai miei amici ciò che era successo...

G: "Per me lo dobbiamo menà"
N: "A Cocco pure per me, glie voglio da na lezione che nun se scorda più...ma Alice non me lo permetterebbe mai"
G: "Nun glielo devi di per forza"
AD: "Si poi a pischella vedrà la sua faccia tumefatta, farà due più due e bam, Niccolò single"
G: "Da quando sai che vor di tumefatta?"
N: "Regà concentrati" dissi cercando di riportare l'ordine nel mio salotto
G: "Nì due so le cose, o lasci correre sperando non dia più fastidio ad Alice, o gli facciamo na visita..possiamo pure andá noi così tu tieni la coscienza pulita"
N: "No voi no, devo farlo io se è qualcosa"
G: "Allora che aspetti? Oh Niccolò ha messo le mani sulla donna tua"

In quel preciso istante mi si gelò il sangue. In questi giorni avevo cercato di pensare il meno possibile a ciò che era accaduto ad Alice, ma la frase di Gabriele mi fece riflettere.
Avevo promesso ad Alice che con me nessuno le avrebbe recato del male, ed invece lei aveva sofferto ed io da giorni ancora non avevo fatto niente per risolvere la situazione.
È vero, io ero il primo che si buttava a capofitto nelle risse e che alzava le mani, ma non mi ero mai permesso di farlo su una donna.

'Le donne nun se toccano, manco un un fiore' , era questa la frase che rimbombava nella mia mente da anni e anni...
E sapere che qualcuno si era permesso anche solo di sfiorare Alice mi mandava in tilt il cervello.

Avrei dovuto prendere una decisione il più presto possibile, avrei dovuto difendere Alice da tutto e tutti..le avevo promosso solo questo. Non le avevo promesso di stare insieme per sempre o cose del genere, non ero mai stato questo tipo di ragazzo. L'unica cosa che le avevo giurato è che l'avrei protetta sempre, e da giorni stavo facendo l'opposto.
Stavo cercando di reprimere nella parte più oscura della mia mente questo avvenimento , come mi aveva chiesto di fare Alice, ma senza avere risultati.

AD: "E se ce parli solo? Senza alzá le mani"
G: "Da quando se risolve qualcosa solo con le parole ? Le parole vanno al vento, Niccolò deve fa capì a questo che ad Alice non la deve manco più guardá"
AD: "Si ma questo è un Pariolino, nun sa manco cosa vor dì fa na rissa"
N: "Nun te seguo Adrià" dissi non capendo il discorso del mio amico
AD: "È semplice, te vai da questo , ce parli, lo minacci pure un po'. Lui se la farà nelle mutande e lascerà stare Alice"
N: "E se Nun la lascia sta ?"
AD: "Se rompe ancora er cazzo passiamo alle maniere forti"

Parlarci. Minacciarlo. Non toccarlo.
Poteva essere una soluzione.

AD: "Se metterà paura fidate, te degli qualcosa de pesante. Sai come se fa no?"
N: "Si Adriá, facciamo questo de mestiere"
G: "Tu ormai fai l'autista de mestiere" disse Gabriele con un velo di ironia
N: "Io nun ve abbandono, lo sapete"
G: "Dimostracelo Nì, perché Nassi si è pure lamentato che da quando ce sta Alice nella vita tua te sei scordato tutto questo"
N: "Fateme risolvere sta situazione e poi so tutto vostro" dissi concludendo con una risata che fece smorzare un po' gli animi.

La cosa più importante per me ora era far star bene Alice , poi tutto il resto...resto che Alice non conosceva, resto di cui Alice non ne aveva idea.

AD: "Parlerai con Alice ?" mi chiese Adriano sull'uscio della porta pronto ad andare via insieme a Gabriele
N: "Di Luca?"
AD: "No Nì, non di Luca.."
N: "Non lo so. Per il momento no"
AD: "È na decisone tua, ma fidate..è meglio che glielo dici tu prima che lo venga a sapere da altri"
N: "Ma che stai a di?" dissi ridendo
N: "Non lo potrebbe mai venì a sapere"
AD: "Ciao Nì, aggiornace"disse Adriano salutandomi con in viso un'espressione contrariata ma allo stesso tempo di rammarico

Mi lanciai di nuovo sul divano appena i miei amici mi lasciarono solo con i miei mille dubbi. Il discorso di Adriano sul parlare con Alice non aveva senso.
Lei era una piccola stella, non ancora pronta ai miei demoni.
Di una cosa ero certao, per me e Alice non ci sarebbe mai stato un momento di pace assoluta, i nostri mondi così diversi ci avrebbero messo i bastoni tra le ruote tantissime volte, ma io non avrei mai mollato. Avrei combattuto con le unghie e con i denti.
Volevo quella ragazza nella mia vita, sapevo solo questo.

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora