Capitolo 3

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Pov's Alice

MAMMA: "Ho saputo che domani sera ci sarà la festa di Carola" disse mia madre mentre stavamo sorseggiando in salotto una calda tazza di the
A: "Si, me lo ha detto oggi"
MAMMA: "Hai un vestito nuovo?"
A: "No, metterò qualcosa che già ho"
MAMMA: "Alice ti prego, non esci mai da questa casa per eventi sociali, una volta che decidi di partecipare ad una festa dovresti come minimo andare a comprare qualcosa"
A: "Se proprio insisti.."
MAMMA: "Forza, abbandona questa tazza di the, vado a chiamare il tuo autista. E ti prego, torna con qualche vestito a casa, e non con i soliti libri"

Avevo sempre preferito spendere i soldi per acquistare libri che vestiti, ma stavolta non avevo scampo.

...

N: "Dove siamo diretti?" chiese Niccolò appena partimmo da casa mia
A: "Mia madre vuole che io compri uno stupido vestito per la stupida festa di domani"
N: "Perché non le dici semplicemente che non vuoi andare ?"
A: "Non conosci mia madre, per lei le feste sono pane quotidiano"
N: "Per tutti i Pariolini le feste sono pane quotidiano"
A: "Bhe per me no"
N: "Sicura di non essere mezza bora?" disse facendomi ridere
A: "Nemmeno alle sette di sera levi gli occhiali da sole?"
N: "Non mi hai detto dove devo andare"
A: "Via del Corso"
N: "Immaginavo"

Pov's Niccolò

Appena arrivammo a Via Del Corso, Alice mi chiese di accompagnarla per negozi. Anche questo non apparteneva alle mie mansioni, ma decisi di fare un altro strappo alla regola e di farle compagnia. Quella ragazza era strana forte, voleva a tutti i costi avere un rapporto con me, non era la solita Pariolina viziata, era diversa, ma comunque restava na Pariolina.

N: "Guarda che li devi provà i vestiti" dissi dopo aver visitato tre negozi senza risultato
A: "Lo so, ma mi annoio. Non fanno per me queste cose, e poi qui è tutto troppo formale. Non capiscono che alle ragazze di 17 anni queste cose non piacciono"
N: "Vabe ma tu stai sempre co na divisa addosso" dissi fissandola
A: "Che vuol dire?"
N: "Daje Alì, ce sarà qualcosa de carino" dissi iniziando a stufarmi
N: "Che te ridi?"
A: "Mi hai chiamato Alì" disse continuando a ridere
N: "Non è il tuo nome ? Mi avevi detto niente convenevoli, e io nun so uno che li rispetta"
A: "Non è questo, di solito mi chiamano Ali, no Alì"
N: "Quartieri diversi, dialetti diversi"
A: "Mi porti qualche volta nel tuo quartiere?"
N: "Tiè provate questo" dissi prendendo un vestito a caso, mi ero stufato di girare per negozi e mi ero stufato della sua voce impertinente che continuava a farmi domande su domande.

Qualche minuti dopo Alice uscì dal camerino con indosso il vestito.

A: "Ti piace?"
N: "Deve piacere a te, non a me" dissi non prestando troppa attenzione alla sua figura
A: "A me piace, è anche abbastanza semplice"
N: "Perfetto, possiamo andare ?"
A: "Si, mi cambio e andiamo"
N: "Te aspetto fuori"

Uscii da quell'inferno di negozio e mi accesi una sigaretta mentre aspettavo Alice, che con mia sorpresa arrivò velocemente.

N: "Fatto?"
A: "Si, ma tranquillo..finisci di fumare ed andiamo, non ho fretta"
N: "Vuoi una?"
A: "No grazie, non fumo"
N: "Finisco e ti riaccompagno"
A: "Si , te l'ho detto con calma, non ho nulla da fare"
N: "Bhe io si"
A: "Cosa?"
N: "Te impicci sempre così degli affari della gente?" dissi spegnendo la sigaretta vicino ad un cestino ed avviandomi alla macchina facendo segno ad Alice di seguirmi
A: "No, solo dei tuoi"
N: "Che fortuna"
A: "Sei l'unica persona con cui parlo"

Alla fine sta pischelletta non era male, na bella ragazza, occhi blu come il mare e capelli lunghi e biondi, simpatica, un po' impicciona ma niente de esagerato..mi sembrava strano non avesse nessun amico.

N: "Perché non hai amici?" dissi dopo essere entrato in macchina
A: "I ragazzi dei Parioli sono troppo snob per me, e non mi sfottere"
N: "Non ho detto nulla"
A: "Ma avresti voluto..allora dove devi andare?"
N: "A casa di un amico a bere una birra"
A: "Posso venire?"
N: "Ovviamente no"
A: "Sei odioso"
N: "Zitta principessa, ce sta Vasco alla radio"

Pov's Alice

Fu la voce di Vasco che ci scortò fino a casa, adoravo la sua musica e da come cantava a squarciagola Niccolò potetti capire che anche a lui piacesse molto.

A: "Grazie Niccolò" dissi appena scesi dalla macchina
N: "Lavoro"
A: "Non dovevi andare dal tuo amico?" gli chiesi appena notai che mi stava seguendo per entrare in casa
N: "Poso le chiavi della macchia e vado"
A: "Come andrai?"
N: "Ho la mia macchina qui fuori"
A: "Oh, vabene allora a domani" gli dissi dopo aver notato che aveva posizionati le chiavi dell'auto al solito posto
N: "Ciao Pariolina"

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora