Capitolo 8

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Pov's Niccolò

La serata iniziata con un calice di vino, stava continuando con casse di champagne che volavano da tavolo a tavolo.
Dopo quella chiacchierata io e Alice decidemmo, anzi..lei decise, di andare a fare gli auguri alla festeggiata.
Mi presentò a tutti quei Pariolini come un suo amico..
Iniziammo a bere fiumi di champagne senza riuscire a fermarci.

Alice dopo qualche bicchiere iniziò a ballare con la festeggiata, Carola, ed io non riuscii a staccarle gli occhi di dosso.
Il modo in cui ballava la rendeva dannatamente sexy ai miei occhi, e questo era un male. Nel momento esatto in cui decisi di concentrare la mia attenzione su altro, vidi quel Luca avvicinarsi sempre più ad Alice , e vidi lei, la piccola , dolce, bella e diciassettenne Alice andare nel panico più totale.

Mi avvicinai a loro e senza curarmi di nessuno, con una semplice mossa attirai Alice verso di me prendendola dai fianchi.
Non considerando il peso piuma della ragazza, la attirai a me con tutta la forza che avevo.. probabilmente un po' troppa dato che ci trovammo ad un centimetro di distanza.
Le sue mani sul mio petto, la sua fronte appoggiata alla mia, le mie mani sui suoi fianchi e i miei occhi che le guardavano le labbra solo perché non riuscivano a reggere il contatto con quegli occhi azzurri.

A: "Niccolò.."

Appena pronunciò il mio nome alzai lo sguardo e mi ritrovai quegli occhi incatenati alle mie iridi castane, che stavano per affogare nel suo blu cristallino.

N: "Usciamo un po' fuori?" dissi staccandomi da lei che subito annuì

Pov's Alice

Appena io e Niccolò uscimmo dal locale lui subito si accese una sigaretta, mentre io mi beai di quel venticello che in quel momento mi serviva per riprendermi, sia dell'alcol, sia da altro.

N: "Quando vuoi me lo dici e ce ne andiamo"

Mi avvicinai a lui sorridendogli e rubandogli con poca maestria la sigaretta dalle labbra.
Feci un tiro e gliela rimisi proprio lì, proprio dove era prima, soffermandomi forse un po' troppo su quelle labbra carnose.
La sigaretta era tornata al suo posto, ma le mie dita non riuscivano a staccarsi dalla sua bocca, così perfetta.

N: "Ali.."

Mi allontanai di scatto.

A: "Penso di essere brilla"
N : "Penso che tu sia brilla"
A: "Tu? Devi guidare"
N: "Sto bene"
A: "Sei sicuro?" chiesi preoccupandomi per la mia incolumità, e un po' anche per la sua
N: "Si tranquilla, ho guidato in condizioni peggiori"
A: "Grazie per avermi salvato di nuovo da Luca"
N : "Di nulla Pariolina"

...

A: "Grazie Niccolò, mi sono divertita solo grazie a te stasera" dissi scendendo dall'auto , dato che eravamo appena arrivati a casa
N: "Dillo a tua madre che ste feste te fanno schifo"
A: "Bhe se mi costringerà altre volte, potrai sempre accompagnarmi tu"
N: "Pariolina non te posso dare un po' di confidenza , che subito te prendi er dito co tutta la mano" disse facendomi, come sempre, ridere
A: "Vuoi entrare?"
N: "No grazie, raggiungo gli altri"
A: "Altri?"
N: "Si , i miei amici. Sai a San Basilio non ci si ritira alla mezza" disse ridendo

Iniziai a fissarlo facendo gli occhi e il musino dolce. Da piccola mio padre non resisteva al mio fascino da orsacchiotto, e speravo davvero avesse lo stesso effetto su Niccolò. Le opzioni erano due, o sarei riuscita a convincerlo, o mi avrebbe scambiato per una dodicenne..ed io speravo dannatamente che a vincere fosse la opzione numero uno.

N: "Non ci provare"
A: "A fare?"
N: "Non attaccano gli occhi dolci con me"
A: "Ne sei sicuro?" dissi avanzando verso di lui
N: "Sicurissimo"

Dovevo fare di più..
Mi avvicinai al moro con un 'passo felpato' , che più che sexy probabilmente risultò goffo, appoggiai le mie mani sulle sue spalle e continuai a fissarlo con i miei occhioni giganti e quel viso da bambina.

N: "Smettila"
A: "Perché non mi guardi negli occhi?"
N : "Perché poi me lascio convincè, e non voglio farmi convincere"
A: "Ed io non voglio tornare a casa"
N: "Ti riaccompagno alla festa?"
A: "Voglio stare con te, Niccolò"

E dopo minuti infiniti, dopo aver pronunciato quella frase, il moro tornò a fissarmi..e quella volta i suoi pensieri ed i suoi principi non ebbero scampo contro i miei occhi.
Si avvicinò alla macchina per aprire la sportello di dietro.

A: "Stasera non sei il mio autista Moriconi"

Autonomamente salii sul sedile accanto al passeggero. Dallo specchietto notai Niccolò fissarmi , notai Niccolò fissarmi e ridere di gusto della scena, finché , finalmente, non si venne a sedere accanto a me.

Vorrei soltanto amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora