6 mesi dopo
Entrai in aula e mi misi a sedere ad uno dei posti liberi rimanenti.
" È arrivata quella strana" Disse una del mio corso di giurisprudenza.
Mentre iniziava la lezione, molti mi scrutarono dopo quelle parole.
Mi toccai la cicatrice che avevo sulla spalla, uno dei soliti gesti che ero predisposta a fare non so quante volte durante la giornata, era vicino al cuore... Quasi sempre dopo il brivido iniziale nel sentirla cercavo come sempre di reprimere le lacrime.
Erano passati 6 mesi, e non era mai abbastanza il tempo che passava per farmi dimenticare del dolore che provavo costantemente.
Cercai di ascoltare il professore più il possibile mentre i ricordi riaffioravano purtroppo nella mia mente.
- mi svegliai in quel maledetto letto d'ospedale dopo tre settimane di coma. Non ho più smesso di piangere da all'ora.
Carol al mio capezzale che piangeva felice di rivedermi insieme a John e alla mia famiglia davanti a me.
Avevo visto tutti tranne l'unica persona che mi interessava più di tutto.
Trevor non ce l'aveva fatta. Non avrei più avuto nessun futuro insieme a lui, non avrei più avuto nulla.
È stato devastante e quasi niente è cambiato da allora. Parlo solo se devo, sento una volta al mese Caroline e la mia famiglia evitando ogni lettera e messaggio da parte loro e chiunque altro.
Mi sono isolata incredibilmente nella mia bolla di dolore e conforto personale che ormai ne sono succube. Non so quante volte avranno pensato qui a New York che sono pazza.. di quando piango tutto ad un tratto in un bar dopo aver preso un caffè, all'università o mentre sto camminando o guidando.. è difficile convivere con questo trauma.
La paura dei rumori improvvisi, o di quello delle moto e ambulanze. Perderlo era il trauma peggiore-"Signorina Smith mi esponga l'individuo al centro del diritto" domandò il professore.
Ritornando lucida e focalizzandomi sulla risposta poco dopo risposi impassibile.
L'unica cosa positiva è che da quando ero qui al college ero già in cima agli studenti promettenti del primo anno. Occupavo il mio tempo unicamente studiando e stando a casa.
Ero diventata completamente un'altra persona..****
Dopo esser uscita dalla facoltà ritornai a casa. Presi la posta dallo zerbino ed entrai in casa, spulciando le lettere.Quando vidi una lettera in particolare tutto ciò che tenevo alla rinfusa tra le mie mani cadde a terra nel soggiorno.
Los Angeles da Trevor Williams.
Impossibile... Lui era morto.Non avevo il coraggio di aprirla, iniziai a tremare e ad avere uno dei miei attacchi di panico.
Tenendo sempre in mano la lettera andai verso la cucina riempendo un bicchiere d'acqua e facendo dei respiri profondi e presi una delle pastiglie prescritte dopo l'incidente in spiaggia. Era da tanto che non me ne veniva uno..
Cercai di calmarmi mentre l'effetto della medicina dopo qualche minuto fece effetto.
Mi appoggiai al ripiano della cucina e armandomi di tutta la forza e consapevolezza aprì la lettera.
"Amore mio, se leggi questa lettera vuol dire che per me è andata diversamente da ciò speravo. Questa lettera non arriverà presto e avrei voluto raccontarti così tante cose di cui ancora eri all'oscuro e speravo di aver il tempo per farlo. Sono sicuro che tu sia stata il mio unico pensiero prima di andarmene via, avrei voluto dirti di amarti più della mia stessa vita e che saresti stata tu la donna della mia vita e che avrei sposato e spero si sia realizzato tutto ciò prima della mia fine. New York il tuo sogno spero ti stia emozionando e rendendo la donna potente e ribelle che sei sempre stata nel profondo, che tu stia vivendo attimo per attimo rendendomi orgoglioso più di quanto lo sia già.
Il piano che avevo in mente per noi non è andato a buon fine, ma sappi che io ti amerò per sempre e non ti lascerò mai da sola.
Ovunque io sia ti sarò per sempre vicino.
Ti amo piccola, scusami Trevor"Crollai sul pavimento in mezzo ad un mare delle mie lacrime.. era logorante leggere ciò che mi aveva scritto.
Dentro la lettera vidi un oggetto.
Quando lo afferrai mi resi conto che era un anello.
Lo infilai al dito continuando a piangere di più e stringendolo forte al petto.Mi aveva spezzata quel ragazzo.
Lo aveva fatto ancora una volta dopo la sua morte, dopo il giorno in cui ero andata al cimitero lasciandogli delle rose, con questa lettera aveva dato l'ultimo colpo finale. Lo sapevo bene e lo sentivo visceralmente.*****
Pov's John
" Si tesoro mi faccio una doccia e arrivo" dissi entrando all'appartamento e accendendo la luce.Quando entrai sentì un rumore insolito.
"Okey a dopo" risposi a Carol riattaccando velocemente e prendendo la pistola dai jeans.
Camminai verso il corridoio e sentì il cigolio di una delle porte delle stanze.
Andai verso la camera dove la luce era accesa.
Quando entrai dentro la porta alle mie spalle si chiuse ed io mi voltai subito puntando l'arma a chiunque esso fosse.
Sbiancai.
" Quante volte ti ho detto che devi mettere un allarme?" Domandò lui sparandomi con una pistola.
Mi guardai il petto e tirai via la freccetta a tranquillante svenendo poco dopo.
*****
Dopo essermi svegliata dal letto, guardai l'anello e la lettera che mi ero portata in camera.
Dovevo reagire.
Dovevo rendere orgoglioso Trevor e di sicuro il modo in cui stavo vivendo non era un motivo di orgoglio.Mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia.
Quando mi spogliai e misi della musica dal telefono collegato alla cassa, ignorai le chiamate di Carol.
Andai sotto la doccia e mi lavai via di dosso la frustrazione della giornata.

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Ruthless
RomanceElla Smith è una ragazza di diciannove anni, coraggiosa e brillante, è alle prese con la scuola ed i drammi adolescenziali finché tutta la sua vita viene stravolta completamente... Trevor Williams è un ragazzo di ventiquattro anni menefreghista e ar...