capitolo 45

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Quando fummo al locale Carlos saluto un bel po' di persone, dopo esser entrati saltando la generosa fila che vi era fuori dai buttafuori.

C'erano delle facce in quel locale che mi sembravano quasi uguale a quelle come del clan.

Lo segui mentre mi teneva per mano e mi guidava verso il bar, chiese ai baristi di portarci al prive del bere credo.. la musica era troppo alta.
Poco dopo mi porto verso a due buttafuori che erano davanti ad una saletta privata con tende lunghe che coprivano l'interno.

" Eccoci qua.. qui siamo più tranquilli" disse lui mentre ci sedemmo sul divanetto di pelle nera.

Era vicino a me mentre mi guardava con occhi velati da chissà quali pensieri.

Poco dopo entro un ragazzo con un cabaret con due drink e una bottiglia di tequila.

Alzai il sopracciglio e lo guardai " hai intenzione di farmi ubriacare?" Gli dissi cercando di essere divertita più che attenta.

" Assolutamente no.. mi servi sveglia sta sera ella voglio conoscerti per bene" disse lui sicuro mentre mi passava uno dei due drink.

In quella frase non si poteva non cogliere l'intenzione che aveva nei miei confronti.

Sorrisi e presi un sorso generoso di quel drink.

" È bello questo locale, sopratutto questo privè.. con queste tende rosse" dissi per comunicare per sicurezza a Trevor di dove mi trovavo con esattezza.

" Grazie.. ne ho altri due mi piace occuparmi un po' degli affari della famiglia." Rispose lui orgoglioso.

Avrei voluto vomitargli addosso ma sapevo che non potevo.

" Immagino.. anche a Los Angeles ci sono locali belli come questo." Gli dissi pensierosa.

" Ah sì quali frequentavi di più li?" Domandò curioso e capendo solamente ora di che stupida che ero stata.

" Non saprei.. non sono mai stata molto festaiola, uscivo spesso con la mia migliore amica ma quando mi sono fidanzata ho visto poco posti di questo genere" dissi bevendo un po' del mio drink.

" Come mai? Per via del tuo ex?" Chiese guardandomi attentamente.

" Si era geloso.. e diceva che c'era brutta gente in giro e che era meglio che una ragazza come me non frequentasse quei posti." Gli risposi cercando di sostenere il suo sguardo.

" Di cosa si occupava il tuo ex?" Chiese quasi innocentemente.

" Gestiva dei locali, l'ho conosciuto li una sera che ero con la mia migliore amica. Per quello non voleva frequentassi quel genere di posti, diceva che erano malsani siccome ne gestiva alcuni. Quindi non ne ho più frequentati per un bel po'." Risposi semplicemente.

Lui annuì guardandomi e poi lanciando un sorrisetto prima di bere il suo drink.

" Sai ella.. te mi piaci ma penso che tu sia una ragazza sincera e onesta giusto?" Domandò lui appoggiando il drink poi sul tavolino davanti a noi.

" Si.. perché non dovrei esserlo?" Domandai facendo la confusa e sperando non mi scoprisse minimamente.

" Se pensi  che ti scopra ella di che devi andare in bagno. Io sono appostato in un SUV qui nel parcheggio del locale, appena esci dal prive esci da quel locale capito?" Disse Trevor nell' auricolare nervosamente.

" Perché immagino che tu sapessi chi era veramente il tuo ragazzo e cosa facesse" disse lui sicuro e guardandomi serio e attentamente.

Non sapevo cosa cazzo dire. Dovevo mentire o dire la verità?

" Non so cosa tu stia dicendo Carlos, spiegati" gli dissi facendo la confusa e l'incredula.

" Quindi vuoi dirmi che non sapevi che il tuo defunto ragazzo fosse capo di uno dei clan più importanti di Los Angeles? In queste settimane mi sono informato per bene sul tuo conto e quanto pare tu non frequentavi gli altri locali perché andavi alle loro gare e combattimenti. O sbaglio ella?" Disse avendomi colto con le mani nel sacco.

" E tu come fai a saperlo? Chi sei?" Gli dissi cercando di non farmi scoprire completamente che gli stavo mentendo.

" Un amico del tuo ex ella. Conoscevo Trevor molto bene per la fama che aveva tra i clan. Siccome vuoi che siamo sinceri per davvero ti dico che anche io ho le mani in pasta dove le teneva lui." Disse serio e sicuro.

Io lo guardai in silenzio e finta scioccata, ma era il genere di confessione che sarebbe servita all'agenzia questa..
Non me ne sarei andata per nessun motivo se potevo gestire la situazione.

" Sei senza parole ella? Non vuoi più conoscermi?" Domandò lui serio e alzando un sopracciglio.

" Che cosa vuoi davvero da me Carlos? Io non faccio parte del clan di Trevor, quella vita per me è morta dopo che è morto lui. Io sono qui a new York per studiare e farmi una vita. Non voglio casini Carlos." Gli dissi sicura ed in procinto di alzarmi dal divanetto.

" Non andartene aspetta ella." Disse lui prima di continuare a parlare e facendomi risedere e guardarlo attenta.

" Non voglio niente da te. Capisco che tu non mi abbia detto di Trevor visto che non sapevi nemmeno che cosa facevo io.
E so che tu non fai parte del clan visto che è da un anno che sei qui e quando sei andata a Los Angeles non hai mai interagito con nessuno di loro e ne ho avuto anche la prova ora che sto vedendo la tua reazione. E immagino che tutto ciò che ti sto dicendo non ti meraviglia visto che Trevor di sicuro faceva lo stesso un tempo. Ma voglio davvero frequentarti ella, mi piaci e di ragazze che sanno di questo tipo di vita sono rare.. sopratutto per come sei tu." Rispose sicuro e mettendomi una ciocca dietro all'orecchio.

" Sembra che tu mi conosca più di quanto io conosca te.. se vuoi davvero frequentarmi non voglio più parlare di Trevor. E non voglio fare nemmeno parte di ciò che fai, il lavoro lo tieni separato da me sennò non si fa niente Carlos. Mi piaci ma non voglio più rivivere ciò che ho vissuto" azzardai a dire mentre lui mi ascoltava attento.

"Certo ella.. farò in modo che sarà così" disse lui contento e avvicinandosi a me prendendomi il viso.

Io lo guardai capendo più che bene ciò che stava per fare.

Mi baciò e ricambiai cercando di non fargli capire il mio non volere.

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