A tre macchine dietro di me vedevo la challenger di Trevor e subito dopo la macchina di Bryan.
Quando arrivai al semaforo passai con un giallo a tavoletta.
Accellerai e mentre gli altri erano fermi al semaforo io deviai mantenendo sempre la stessa velocità.
Fortunatamente non vedevo nessuna macchina loro.
Ero riuscita a seminarli non so come.Dopo dieci minuti arrivai all'appartamento e scaricai il tutto.
Andai verso l'entrata del condominio e facendo il codice nell'ascensore mi portò al piano di Carol.Ci venivamo sempre durante le vacanze di Natale quando volevamo stare tranquille.
Mi veniva da vomitare.. avevo l'adrenalina in corpo dopo quella corsa in auto.
"Eccoti.. mi stavo preoccupando" disse Carol guardandomi mentre portavo nell'atrio tutta la roba.
" Avevo Trevor ed un suo uomo che mi seguivano con la macchina ma sono riuscita a seminarli per fortuna..
" Davvero? E adesso che facciamo?" Domandò nervosamente in panico
" Non lo so Carol. Per ora stiamo qua e non li calcoliamo.. non possiamo stare in pericolo per colpa della vita del cazzo che conducono. Noi scegliamo loro per amore ma non di rischiarci le vite per colpa del clan di merda di cui fanno parte. Io e te siamo diverse da quel modo di cui fanno parte. Abbiamo un idea della vita che io e te vogliamo dopo il college e non è di certo stare con ragazzi che spacciano e si fanno la guerra a colpo di armi " dissi incazzata e su una crisi di nervi.
Scoppiai a piangere subito dopo mentre Carol mi seguì a ruota.
"Io lo amo ella.." disse lei tra le lacrime.
" Io non voglio perderlo.. non voglio che muoia" continuò singhiozzando.
Non sapevo che dirle, piansi e neanche anche io volevo che Trevor morisse e nemmeno lasciarlo.
***
Dopo aver spiegato tutto per filo e per segno a Carol ciò che non sapeva, lei voleva stare per conto suo in camera a riposarsi.Avevo bisogno di prendere una boccata d'aria e del cibo per me e lei, mi infilai una felpa e degli shorts di jeans, mi allacciai le Vans e prendendo il telefono e del contante andai verso l'ascensore.
Uscì dal condominio senza guardare nessuno in faccia e camminando spedita verso l' alimentari lì vicino.
Erano le 23:30 e a parte i turisti e alcune persone non c'era molta gente fortunatamente.
Appena arrivai all'alimentare mi tirai giù il cappuccio della felpa ed iniziai a fare un po' di spesa, presi qualcosa da mangiare e ciò che preferiva carol, andai a pagare il tutto e mi sbrigai a ritornare al condominio.
Camminai a passo svelto e sollevata dall'essere quasi arrivata al condominio finché qualcuno non mi prese di forza e mi portò verso un furgone nero.
Mi dimenai " lasciami cazzo.." urlai mentre mi infilava dentro al furgone e chiudeva il portellone.
Il furgone era buio e vuoto, urlai e quando feci per prendere il telefono da dentro la tasca non c'era più.
Tirai un cazzotto alla parete di quel merdoso furgone ed iniziai a piangere.
Perché doveva essere tutto così complicato ultimamente..
Cercai di calciare le porte del furgone ma non si aprivano ovviamente, quando iniziò a rallentare l'ansia dentro me cresceva.
Chi erano e cosa volevano da me?
Dopo tre minuti lo sportellone si aprì e socchiudendo gli occhi dalla luce esterna, il viso di Bryan mi guardò seriamente.

STAI LEGGENDO
Ruthless
RomanceElla Smith è una ragazza di diciannove anni, coraggiosa e brillante, è alle prese con la scuola ed i drammi adolescenziali finché tutta la sua vita viene stravolta completamente... Trevor Williams è un ragazzo di ventiquattro anni menefreghista e ar...