capitolo 20

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Quando fui quasi arrivata da Trevor ricevetti il messaggio da Carol che era da John.

Non lo avevo nemmeno avvertito che venivo da lui.

Composi il codice del cancello e poi quando si aprì entrai velocemente con la macchina mentre gli uomini di Trevor mi guardarono.

Scesi dalla macchina e andai verso la porta e l'aprì.
Quando fui dentro e chiusi la porta mi bloccai impalata in mezzo all'atrio quando vidi Trevor che parlava con una ragazza bionda e bella seduta affianco a lui.

Qualcosa dentro me di nuovo stava nascendo, una rabbia e una voglia di spaccare tutto e dar fuoco quasi alla casa con entrambi dentro mi sfiorava l'idea.

" Ella" disse lui guardandomi incredulo e alzandosi dal divano.
La ragazza affianco mi guardò incuriosita.

" Non pensavo fossi impegnato tolgo disturbo " dissi aprendo la porta cercando di star calma e andarmene.

" No aspetta El" disse lui poco prima di raggiungermi.

Mentre stavo scendendo gli scalini lui mi richiamò " El aspetta fermati"

Io mi voltai e con tutta l'arroganza di questo mondo risposi " perché? Non fare aspettare la tua ospite, immagino che eravate impegnati o avevate in programma qualcosa.. io me la sbrigherò da sola." Continuai a scendere i gradini subito dopo averlo fulminato con lo sguardo.

" Non è come pensi tu. Lei è la moglie di un mio vecchio amico. È venuta a chiedermi un favore visto che ha una figlia. Quindi non c'è bisogno che tu debba pensare male ella. Mi dai sui nervi quando fai così. Di cosa avevi bisogno te? Tutto bene?" Chiese innervosito avvicinandosi a me e guardandomi negli occhi

Mi sentì davvero una cogliona.
" Okey ... Avevo anche io bisogno di un favore in realtà. Ma prima occupati della tua amica io aspetto qui che fumo una sigaretta e faccio una chiamata." Gli dissi aprendo la portiera per prendere la borsa.

" Va bene.." disse lui tranquillamente e ritornando dentro.

Presi una sigaretta e l'accendino per accenderla e mentre aspiravo chiamai Luke.

" Ella" disse solamente con voce seria.

" Ciao anche a te Luke" gli risposi ironica

" Tutto bene?" Domandò dopo nervosamente.

Non gli risposi e andai dritta al sodo " ho bisogno di un favore grande Luke"

"Dimmi" rispose subito senza esitazione

" Ho bisogno di parlartene a voce, domani pomeriggio dopo scuola ci sei? Vengo io al college da te" gli dissi decisa.

" Si va bene. Vieni alle 16 okey dalla fontana" rispose lui seriamente.

" Si perfetto grazie" dissi gentilmente

" Tranquilla, ciao a domani" disse lui prima di salutarlo e riattaccare.

Finì la sigaretta e la porta della villa si aprì.

Trevor e la donna di cui non sapevo il nome si abbracciarono e lei si asciugò gli occhi sorridendo leggermente.

Salutò con la mano anche me ed io le sorrisi leggermente, prima che si incamminasse verso un utilitaria blu.

La guardai mentre usciva dal cancello ed io camminai verso Trevor che se ne stava davanti alla porta con le mani in tasca nei jeans e si faceva di parte facendomi entrare per poi chiudere la porta.

" Che succede ella?" Domandò lui serio e con un certo distacco.

Lo guardai nervosamente ed appoggiai la borsa sul divano mentre lui si riempiva il bicchiere di whisky.

" Fammene uno anche a me per favore" gli dissi sedendomi.

Lui alzò un sopracciglio incredulo e preparò due bicchieri.

Mi porse il bicchiere e si sedette di fianco a me aspettando che parlassi.

" Carol sta sera è venuta da me spaventata, ora è da John ad avvertirlo. Io sono venuta qui per chiederti un favore. " Chiarì prima di bere un sorso di quel liquido ambrato.

Mi bruciò la gola mentre ingoiavo.

Lui corrugò la fronte " si dimmi che succede ella" rispose quasi preoccupato

" Carol ha ricevuto questo" gli dissi mostrandogli il foglio che mi aveva portato quella sera.

Lui lo aprì e lo guardo irrigidendo la mascella.

" Sono loro.. sanno che uno degli uomini vicino a me ha un punto debole e non ci metteranno molto a capire quale sia il mio" disse lui incazzato e gettando quel foglio sul tavolino alzandosi dal divano e rimanendo in piedi seccato.

" A me ora importa di Carol. Ho bisogno che lei stia sempre con John e che ad ogni spostamento sia seguita da uno o più uomini tuoi. Quando è con me o con John è tutto tranquillo ma quando è sola in giro è un problema o anche negli spostamenti" gli dissi decisa prima di bere un'altro sorso di quel whisky.

Lui annuì guardandomi seriamente " si va bene, avverto Dylan e Luke, domani mi metto d'accordo con John. Avrai anche tu qualcuno che ti stia dietro. Meglio evitare ogni eventuale scenario." Rispose lui bevendo tutto il whisky del bicchiere e andando a riempire il bicchiere.

" Domani pomeriggio vedo Luke proprio per questo. John e qualcun'altro penseranno a Carol e Luke penserà a me.." spiegai decisa e finendo il whisky mentre mi guardava rimuginando a chissà quale cosa che non mi diceva.

" Sarebbe tutto più facile se tu venissi a stare da me. I tuoi non sarebbero in pericolo ed è più che ovvio che Carol dovrà andare da John se non vorrà mettere in pericolo anche lei i suoi genitori." Rimase in piedi a guardarmi negli occhi mentre riflettevo alle sue parole.

" Va bene. Manca solo una settimana alla fine della scuola è fattibile.. " dissi appoggiando il bicchiere sul tavolino.

Lui sembrò sciogliersi ed annuire.

" A proposito voglio parlarne ora e dopo mai più. Il tizio di ieri che ho.. " dissi fermandomi senza riuscirlo a dire del tutto.

Mi vennero i brividi solo al pensiero "che è morto.. faceva parte degli Snakes?"

" Si. Domani sera faremo il colpo ad una gara. Se tutto andrà bene faremo fuori il capo clan e alcuni di quelli importanti così da alleggerirci"

Io rimasi sbigottita " domani? E se andasse storto qualcosa e se ti ferissero? Non potete rischiare così tanto Trevor. Ci sarà pure un altro modo? Invitali al diabolique per parlare e quando sono su fai la stessa cosa che hai fatto con quelle due persone" gli dissi come se fossi un'altra persona e non più la solita ella.

Lui mi guardò incredulo come se vedesse qualcun'altro davanti a lui.

" Hai ragione. Li inviterò al locale per fargli credere che ho intenzione di stringere un alleanza o qualsiasi altra cosa per una collaborazione in un affare. Sono sul nostro territorio e possiamo liberarcene con più tranquillità così. È geniale " disse sorridendo pensieroso e guardandomi un attimo dopo con orgoglio.

" Non voglio che facciano del male in nessun modo a Carol e nemmeno a te Trevor" gli dissi mentre lui si avvicinava a me ed io mi alzavo dal divano.

" Non succederà. Mai." Disse lui appoggiando una mano sul mio fianco.

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