Dopo che i ragazzi avevano lasciato Trevor in bagno mentre era appoggiato a fatica contro il mobile, iniziai con un asciugamano pulito a pulirgli la faccia e a spogliarlo dai vestiti malconci.
" Mi odi vero?" Domandò Trevor con voce rauca.
Non gli risposi e quando rimase solo in jeans mentre bagnavo l'asciugamano nuovamente per lavargli il petto e l'addome chiazzato di lividi grandi, nonostante i tatuaggi lui sospirò.
"Hai tanto male vero?" Domandai furente.
" Abbastanza ma sto bene." Rispose lui spavaldo e dolorante.
" Te lo meriti tutto sto male Trevor. Così impari a fare la solita testa di cazzo." Dissi piena di rabbia mentre continuavo a lavarlo con un nuovo asciugamano bagnato.
Lo lavai dappertutto e poi gli tolsi i jeans e rimase in boxer.
" Lo so che me lo merito. Ma non mi odiare ragazzina. Io ti amo" disse lui con difficoltà.
Avevo un brutto spacco al labbro inferiore.
" C'è la fai a camminare e ad entrare nella vasca?" Gli domandai mentre lo guardavo.
" No, vado sotto la doccia." Disse lui mentre con una mano si toglieva i boxer.
Gli diedi una mano ed io mi tolsi la maglia piena di sangue ed i pantaloncini.
Avrei dato fuoco a quei vestiti di sicuro dopo quella sera.
Mi tolsi l'intimo e lo aiutai ad andare sotto la doccia aprì l'acqua e con la parte morbida della spugna lavai con il bagno schiuma lo sporco dal suo corpo mentre si attaccava contro il muro e teneva distante dall'acqua il braccio fasciato.
Il piatto della doccia di marmo era pieno di acqua rossa.. era il suo sangue.
"Perché non mi parli? Dimmi cosa pensi" disse lui mentre finivo di lavarlo con attenzione.
Quando mi lavai le braccia e le mani per bene per togliere anche da me il suo sangue risposi " non ho nulla da dirti Trevor. Sai già cosa penso.. sono stanca di parlarne e stanca di questa sera."
Lo guardai e prendendo il getto risciaquai il mio corpo e poi il suo sotto il suo sguardo mentre gli lavavo la testa e gli toglievo la schiuma dal corpo.
"C'è qualcos'altro" disse lui mentre lo aiutavo ad uscire e mi infilavo un asciugamano.
Gli passai l'asciugamano e lui se lo mise facendo una smorfia di dolore.
Mi irrigidì e lo guardai fredda.
" Sono piena di burbon in corpo, ho la nausea e nonostante mi sia fatta una doccia mi sento ancora il tuo sangue addosso dopo averti medicato quella ferita di merda che poteva andarti anche peggio. Te cos'altro pensi ci sia?" Gli chiesi mentre mi asciugavo i capelli ed il corpo.
Il mio era ancora contornato di lividi che dopo un giorno erano diventati più scuri.
" Perché urlavi prima con Luke?" Disse lui, mentre cercava di asciugarsi.
Buttai l'asciugamano nella roba da lavare e mi infilai il mio intimo.
Aiutai Trevor ad andare in camera, e gli passai un paio di boxer.
"Dimmelo" Disse lui mentre se li infilava frettolosamente e con smorfie estese.
Glielo dicevo o no che sarei stata più che felice di mollare questa vita tossica e l'uomo che amavo che la rendeva così tossica?
" Niente Trevor." Risposi distogliendo poco dopo sguardo e mi infilai una sua t-shirt.
Ci sdraiammo ed io mi voltai verso di lui che guardava il soffitto.
" Te sei la mia salvezza El. Fin dal primo momento che ti ho incontrata, sei sempre tu che mi dai la forza di andare avanti e non mollare mai. Oggi è cambiato tutto. Pensavo di morire davvero ma è stato diverso delle altre volte. Non avevo mai avuto paura. Quella paura era per te. Il fatto che non ti avrei più potuta rivedere, baciare e vivere insieme a te.. è stato un miracolo che i ragazzi oggi arrivassero nel momento giusto" raccontò pensieroso con serietà ed importanza.
Gli occhi si riempirono di lacrime.
Io lo amavo ed io che sarei partita a distanza di qualche mese, sentire quelle parole sembrarono una maledizione. Non volevo lasciarlo, non volevo che finisse. Non volevo perderlo." Perché piangi?" Disse lui girando la testa a fatica per guardarmi e toccarmi la guancia con la mano sana.
" Ti amo trev." Dissi solamente avvicinandomi a lui e mettendogli una mano sull'addome.
" Anche io ragazzina. L'unica che mi abbia veramente fregato il cuore e fottuto la testa." Disse lui mentre sorrideva leggermente.
Lo guardai finché gli occhi non diventarono sempre più pesanti e le lacrime si seccarono lunghe le mie guance.
****
Il telefono che squillava mi svegliò di improvviso.
Mentre Trevor dormiva profondamente io mi alzai e di soppiatto presi il telefono ed uscì dalla stanza socchiudendo la porta." Dove sei ella? È da tutta la mattina che ti chiamo e ti scrivo" disse Carol nervosamente e preoccupata.
" Sono da Trevor sono rimasta sveglia fino a tardi e non ho sentito la sveglia e le tue chiamate.." dissi con ansia.
Guardai l'ora ed erano le 9.30 era troppo tardi per entrare.
" va bene. Ci penso io ad ordinarti la toga ed il cappello per il diploma e oggi quando finisco ci vediamo che ti spiego per la cerimonia che è tra 3 giorni." Disse lei categorica.
" Si tranquilla.. grazie Carol ci vediamo oggi" le dissi prima di riattaccare.
Sospirai e dalle scale sentì la voce di Bryan e Luke.
" Lui lo sa che lei se ne va?" Domandò Bryan seriamente.
" No. Partirà a settembre penso glielo dirà a breve. Sarà un problema vero?" Domandò Luke nervosamente.
Scesi un'altro scalino capendo benissimo che stavano parlando di me.
" Per Trevor si. Non rinuncerà a lei. È sua e sai come funziona con il clan, la donna del capo e la vicenda... È tra le leggi più vecchie del clan. La a New York c'è la concorrenza più forte e la nostra piccola base lì non è grande come quella che abbiamo qua, qui è quasi tutto di nostra zona a Los Angeles ma li a new York è roba di clan vecchi e ben radicati. Sarà difficile." Rispose Bryan.
" Lei sembra una di noi. Hai visto come ha superato tutta quella merda. Ha ucciso quel tizio degli White che è entrato in villa, ha colpito l'altro con la bottiglia per difendersi, si è offerta da esca per salvare il culo a te e Trevor e poi anche ieri con la pallottola... Non l'avrei mai pensato e detto ma sembra che ce l'abbia nel sangue questa vita." Disse sicuro Luke.
Scossi il capo incredula di quella chiacchierata. E non volevo più sentire altro.
La testa era pesante ed ero ancora troppo stanca.
Trevor non si sarebbe opposto alla mia partenza. Se davvero mi amava mi avrebbe salvata da questa vita. Non mi portava affondo con lui se davvero teneva a me no?
Ritornai verso la camera e mi sdraiai sul letto per continuare a dormire.

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Ruthless
RomansaElla Smith è una ragazza di diciannove anni, coraggiosa e brillante, è alle prese con la scuola ed i drammi adolescenziali finché tutta la sua vita viene stravolta completamente... Trevor Williams è un ragazzo di ventiquattro anni menefreghista e ar...