capitolo 34

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3 mesi dopo
Tutto era cambiato, dopo quella lettera avevo deciso di incominciare da me stessa, riprendermi e andar avanti.
Le sedute dalla psicologa mi avevano aiutata, avevo fatto nuove amicizie al collage e da poco avevo iniziato a fare dei corsi di kick boxing, per sfogare la rabbia e tutto ciò che mi colpiva negativamente i pensieri.
Non avevo risposto e ne visualizzato i soliti messaggi di carol o della mia famiglia, non riuscivo ad aver contatti con loro da quando era porto Trevor era come se me lo ricordassero costantemente, e non aiutava affatto con l'andare avanti.
9 mesi dalla sua morte e ancora mi sembrava così fresco come accaduto..

" Ella stavamo pensando io e gli altri di andare a Malibù per le vacanze estive vieni con noi?" Domandò Sabrina euforica, l'avevo conosciuta in biblioteca e da allora sembrava preoccuparsi costantemente del mio bene.

Quando collocai subito la metà declinai in fretta.
Non ritornavo al mare da quando era successo il tutto. Una volta amavo quel posto ma ora..

"Non penso Sabri, ho già degli impegni per le vacanze ma voi divertitevi" risposi cercando di essere più tranquilla possibile.
In realtà non avevo nessun impegno, di ritornare a casa non ne ero assolutamente in grado. A natale avevo saltato il rientro, al mio compleanno e anche a tutti quelli di cui avrei dovuto curarmi se davvero li amavo. Ma non c'è la facevo era più forte di me.

" Va bene tranquilla allora ci rivedremo nel rientro, noi partiamo tra una settimana potremmo uscire a ballare" propose sicura.

Annuì incerta e sicura che di sicuro non sarei andata davvero a ballare.
Mi stavo riprendendo per gradi e dopo mesi era già dura così per me.

Per me le cose erano davvero nettamente cambiate a confronto alla vita che una volta facevo.

Uscì dal bar dell'università e mi incamminai verso l'auto che avevo da poco comprato e tornai a casa.

Avrei preparato il tutto per andare in palestra..
Quando arrivai davanti alla porta di casa mia trovai due tizi che sembravano spagnoli che si guardavano attorno.

Ma che diavolo..
Mi fermai paranoica e cercai di tranquillizzarmi. Camminai lungo il corridoio verso il mio appartamento ed i due quando mi notarono mi sorrisero.

" Ciao avete bisogno?" Domandai tranquillamente e attentamente.

" Si volevamo presentarci visto che siamo i tuoi nuovi vicini e portarti un dolce tipico della nostra famiglia. Ci siamo trasferiti da poco qui e non conosciamo nessuno.. io sono Carlos lui è mio fratello José." Disse il più alto dei due.
Sembravano gentili ed erano molto giovani più o meno avranno avuto la mia età.

Sorrisi imbarazzata mentre mi davano il dolce che aveva tra le mani José.

" Grazie.. allora benvenuti. Io sono Ella Smith piacere di conoscervi. Spero vi possiate trovare bene" dissi a loro mentre si facevano da parte per farmi andare verso la porta.

" Lo speriamo.. grazie. Noi siamo al 18c in caso avessi bisogno di qualcosa.. buona giornata ella è stato un piacere." Disse Carlos guardandomi in un modo strano e sorridendomi gentilmente.

Annuì continuando a sorridere e aprì la porta entrando dentro al mio appartamento.

Mi sentivo a disagio ma ci pensai per poco visto che ero in ritardo per la palestra.

****
Pov's John
"Sappiamo bene che i famigliari del cartello sono tutti questi, i vari identikit e riconoscimenti oculari hanno rilevato alcuni dei famigliari Martinez siano in questo momento sul suolo americano.
Di preciso stiamo ancora lavorando per capirlo, ma dobbiamo proseguire per gradi dopo questi mesi di fuoco, per poco mi sono fatto uccidere da Bryan." Dissi a Trevor dopo aver fatto le mie ricerche con il team.

Lui annuì duramente " infatti per un po' è meglio che non vai al clan per destare sospetti sono mesi che ci stiamo facendo il culo per movimentare le cose e se quei figli di puttana sono sul suolo americano temporaneamente o il contrario dobbiamo saperlo subito per muoverci. Bryan ha qualcosa in mente con il cartello ed è qualcosa di grosso. Wally l'ha detto chiaramente che dobbiamo portare qualcosa sennò ci riducono la task force e già non siamo abbastanza figuriamoci se ci tolgono degli uomini o risorse. Finirà che viene affidato il tutto ad altri e noi al fresco o peggio con qualche morto a cui teniamo sulla coscienza" disse seriamente e seccato.

Annuì nervosamente capendo bene a chi si riferiva.
Erano mesi che non avevo più contatti con Carol, le ho fatto credere che non la amavo più che mi sarei trasferito e che avrei lasciato tutto a luke. Le ho spezzato il cuore ed è inutile dire che se pur lo abbia fatto con una meritata ragione io non smetto di tenerla sotto controllo o informarmi per saper che stia bene al sicuro. Fortunatamente Luke le sta vicino e ci pensa lui, dopo avergli detto lo stretto indispensabile ha capito e ha accettato di tenermi corda.

Era tutta una situazione di merda assurda.

Pov's Trevor.

" Trevor ho i risultati" disse Jennifer una hacker ed informatica incredibile che era nella nostra task force.

" Si dimmi.." le risposi mentre guardavo dei fogli in mano.

" Non ti piacerà Trevor, ma due dei fratelli Martinez sono a new York. Hanno acquistato un appartamento vicino ai dormitori della Columbia." Disse lei passandomi le foto della palazzina degli appartamenti.

" Cazzo.." imprecai incazzato quando capì che l'appartamento era affianco a quello di ella, lo stesso appartamento che avevo scelto io prima di tutto..

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