Dopo aver bussato Carlos mi aprì la porta con un sorriso furbo e mentre mi faceva entrare nel suo appartamento.
Quando mi voltai verso di lui lo trovai a guardarmi per bene.
Bene forse gli avrei estorto qualcosa senza neanche troppo impegno.
" Come va? Ti sei ripresa da ieri?" Domandò mentre mi guardavo curiosamente intorno e poi soffermandomi su di lui.
" Si fortunatamente. Era da tanto che non uscivo fuori a divertirmi è stato traumatico.. e per molto tempo penso di non ripetere più la serata. Grazie ancora per ieri.. non tutti sono così gentili come sei stato tu davvero.." dissi falsamente mentre si avvicinava verso di me.
" Capisco.. neanche io sono solito a fare serata. Preferisco stare molto di più in casa a guardare un film.. e tranquilla stavo rientrando con mio fratello che eravamo da amici e quando ti ho vista non ho potuto non aiutarti, per un attimo ho pensato ti sentissi male.." spiegò sempre con quella gentilezza che mi complicava sempre di più nel pensare che potesse centrare minimamente qualcosa con un cartello di narcotrafficanti.
Annuì leggermente imbarazzata e lui cambiò subito discorso.
" Ordiniamo le pizze che dici? Quale preferisci te?" Domandò lui andando verso l'isola della cucina e prendendo un telefono.
" Margherita grazie" gli risposi mentre mi voltavo e guardavo la stessa vetrata che avevo anche io in sala. Dava sulla città la vista. Erano dei bei appartamenti quelli in cui vivevamo.. ed il suo appartamento era ancora in fase di trasloco visto che aveva ancora degli scatoloni da disfare vicino al divano ad elle.
Mentre lui ordinava le pizze mi accorsi che ne ordinò solo due, suo fratello non doveva esserci quella sera.. meglio così, se solo avesse confessato qualcosa di rilevante..
" Bene tra 20 minuti ce le portano. Scusa per gli scatoloni ma ho ancora un sacco di cose da sistemare. Te da quanto vivi qui?" Domandò lui mentre armeggiava con una bottiglia di vino.
" Tranquillo ci vuole del tempo.. da quasi un anno. Mi sono trasferita qui per il college frequento la Columbia il ramo di giurisprudenza. Te invece come mai ti sei trasferito in questa città caotica?" Domandai facendo la smorfiosa e sedendomi in uno degli sgabelli vicino a lui.
Lui mi guardò pensieroso e sorridendomi preso alla sprovvista.
" Sono un imprenditore, mi occupo di qualche affare di famiglia e mio fratello sta iniziando a metterci del suo anche lui.. new York era perfetta per allargare gli orizzonti c'è qualcosa qui che mi interessa molto." Disse stappando la bottiglia e sorridendomi stranamente.
Verso il vino in due calici e me ne porse uno.
" Di che genere di affari ti occupi? Case, locali, trading? Qui a new York è strapieno.." dissi bevendo un sorso di quel vino.
" Si un po' di tutto, la mia famiglia ha le mani in pasta un po' in tutto.. come mai hai scelto giurisprudenza?" Domandò mentre mi guardava attentamente.
" Ho sempre voluto difendere chi ne aveva il bisogno, proteggere dal carnefice chi non si meritava ciò che gli avesse potuto fare. Mettere la gente cattiva in prigione per così dire" gli dissi ridendo e cercando di non riferirmi troppo al tipo di persone che fosse lui e la sua famiglia.
Lui alzò le sopracciglia e sorrise divertito " per fortuna allora che esiste gente come te. Quasi tutti ormai hanno le mani sporche negli ultimi tempi anche chi non dovrebbe averle.. ma è così no? I tempi cambiano e si peggiora per così dire " rispose lui attentamente e guardandomi negli occhi.
" Si.." risposi bevendo un'altro sorso di vino pensierosa.
" Dove abitavi prima di trasferirti qui a new York? hai un che di spagnolo con il nome Carlos" gli domandai curiosa e sorridendo fintamente.
" Si.. ho origini messicane. Prima abitavo a Miami. Tutt'altro mondo a confronto qui. Si vede tanto che non sono new yorkese?" Domandò fintamente deluso.
Risi " nono non è per quello è che ero curiosa di sapere di dove fossi, non sono mai andata in Mexico. Alcuni dei miei compagni di college fanno lo spring break lì e mi piacerebbe un sacco andarci si divertono in un modo assurdo.."
Lui alzò un sopracciglio riempiendo il mio ed il suo bicchiere di vino.
Aveva qualche intenzione di sicuro questa sera ma non riuscivo ancora a capirlo visto che al momento voleva di sicuro farmi ubriacare." Si è sempre pieno di studenti infatti verso le vacanze primaverili.. ma è da un bel po' che non ritorno in Mexico , la mia famiglia o almeno quasi tutta si trova qui in America. Te da dove vieni?" Domandò lui curiosamente e pensieroso.
" Los Angeles. Sono nata e cresciuta li, per me new York è un mondo completamente diverso" dissi sperando che non se ne curasse da dove venivo visto che li avevo ancora la mia famiglia.
" Bel posto. Hai avuto fortuna ella.. i tipi come me non crescono e non nascano in posti del genere." Confessò facendo una smorfia.
" Che tipi intendi?" Domandai incurante quando suonò il citofono.
" Quelli cattivi" rispose sorridendo e ridendo. Io la buttai sul ridere ma sapevo che era sincero..
Quando prese le pizze le pagò ancora prima che potessi pagare la mia.
" No sei mia ospite.. mi offendo" disse lui facendo una finta espressione ferita.
" Va bene.. allora mi sdebiterò" risposi gentilmente.
Speravo di non sdebitarmi in alcun modo in realtà.
Ci andammo a sedere e mentre mangiammo la pizza mi fece un sacco di domande sulla mia persona, cercai di rispondere a tutte senza dir troppo o mentire su qualche cosa. Era strano perché Carlos era interessato in questo modo a me?
Se Trevor era morto per tutti loro a cosa poteva tornargli utile la mia persona?A fine serata erano ormai le 23:30 e mi sentivo leggermente brilla.
" Ti va di andare a fare una camminata e prendere una boccata d'aria?" Domandò lui.
Annuì anche se non ne ero del tutta convinta, Trevor di sicuro mi stava male senso abbastanza con tutto ciò che ci eravamo detti io e Carlos.
Prese le chiavi ed il telefono ed io lo seguì fuori dalla porta.

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Ruthless
RomansaElla Smith è una ragazza di diciannove anni, coraggiosa e brillante, è alle prese con la scuola ed i drammi adolescenziali finché tutta la sua vita viene stravolta completamente... Trevor Williams è un ragazzo di ventiquattro anni menefreghista e ar...