capitolo 47

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Mi svegliai di improvviso sentendo il telefono squillare.

Guardai l'orario ed erano le 10 del mattino e Trevor non era nel letto insieme a me.

Mi svegliai subito appena vidi che era Carlos a chiamarmi.
Mi schiarì la voce e accettai la chiamata "buongiorno bellissima.. ti disturbo?"

" Ciao Carlos, nono dimmi pure" gli risposi tranquillamente.

" Siccome immagino che tu oggi sarai impegnata ed io devo sbrigare delle faccende a lavoro.. ti andrebbe di cenare insieme sta sera? Non riesco a durare più di 2 giorni ella senza non vederti ahaha" disse lui quasi imbarazzato.

" Certo che si anzi ne sono contenta anche perché mi chiedevo quando me l'avresti chiesto ancora ahah" dissi ridendo falsamente.

" Perfetto allora.. passo da te alle 20 e ti porto in un bel ristorante." Disse lui contento.

" Va bene a sta sera allora Carlos buona giornata" gli dissi gentilmente.

"Anche a te ella a più tardi" disse lui prima che io riattaccassi.

Mi buttai indietro cadendo sul cuscino e cercando di rimanere calma.

Dopo aver passato tutta la serata fino a tardi a parlare con Trevor la sera prima dopo una giornata di studio intensa sta mattina mi meritavo di dormire di più, nonostante Carlos.

Cercai di addormentarmi nuovamente.

***
Non so quanto fu passato ma mi svegliai dopo aver sentito la porta chiudersi.

Sbadigliai e mi stiracchiai guardando il telefono era mezzogiorno.

" Buongiorno" disse Trevor guardandomi e buttando sul letto un mazzo di fiori con un bigliettino.

Lo guardai sorridendo ma capì alla svelta che non fu da parte sua perché mi guardò malamente.

Presi il mazzo e poi aprì il biglietto.

" Un pensiero alla bella ella. "
Non vedo l'ora sia sta sera.

                              -carlos

" Beh dai sono belli anche se li ha mandati lui.." dissi ironica mentre scendevo dal letto con in mano il mazzo di fiori.

" Dopo ciò credo che non te ne regalerò mai più uno" disse Trevor mentre mi guardava andare in cucina e prendere un bicchiere grande e lungo di vetro, lo riempì d'acqua e li misi dentro.

" Tranquillo non mi interessano tanto." Gli risposi a tono.

" Non sembra visto la premura che impieghi per questi" disse lui sarcastico a braccia incrociate mentre era appoggiato contro il mobile della cucina.

" I fiori non c'entrano nulla con Carlos e te, sono belli e hanno diritto di aver il loro ciclo di vita senza che li debba buttare io prima che sfioriscano. E comunque sappi che mi sono appena svegliata e che non ho intenzione di fare a botta e risposta ogni volta perché sei geloso e ti da fastidio" gli dissi mentre prendevo una pentola e la riempivo d'acqua.

" Come vuoi tu. Se fossi te al mio posto sono sicuro che faresti anche peggio conoscendoti." Rispose lui mentre mi passava dalla dispensa un sacchetto di pasta.

" Non penso proprio. Perché io da ragazza posso manipolarlo un ragazzo ma voi ragazzi siete così stupidi di pensare di poterlo fare quando invece alla fine finite per farvela piacere per davvero. Quindi si sarei gelosa ma appena capirei che quella ti piace chiamiamola Carlita tu per me non saresti più vivo che è diverso, non me la prenderei neanche con Carlita che è ignara ma solo con te" gli risposi sicura mentre accendevo il piano ad induzione.

" Attenta a ciò che dici ella, perché anche se te credi il genere maschile così stupido , non penso tu staresti con me se mi reputassi davvero tale." Rispose lui alzando le sopracciglia sicuro e orgoglioso.

Io alzai gli occhi al cielo e sorrisi " per adesso lo so ma in futuro vedremo caro Trevor"

" In che senso?" Domandò confuso.

" In nessun senso.. stavo solo dicendo che è anche da vedere in futuro ciò che farai verso i miei confronti, tutto qui." Risposi guardandolo negli occhi.

" Sei andato in agenzia sta mattina a fare rapporto?" Domandai mentre cercavo di fare i maccheroni al formaggio.

" Si.. ho parlato con il vicedirettore e mi ha detto di procedere con il piano che intendiamo mettere in atto.. e dopo ti mostro qualche cosa per auto difenderti." Disse lui deciso.

" Va bene.. prima comunque mi ha chiamato Carlos e non so se hai letto il bigliettino. " Gli dissi guardandolo.

" Immagino che sta sera usciate.." rispose  infastidito e scuotendo il capo.

" Si andiamo fuori a cena e a quanto pare gli interesso molto per dirmi che non riesce ad aspettare più di 2 giorni per vedermi. Quindi più si prende di me e meno tempo ci impieghiamo." Gli dissi soddisfatta.

Lui annuì assottigliando le labbra e voltandosi per aprire il frigo e prendere una bottiglietta d'acqua.

*****
" Sei bellissima.." disse Carlos mentre bevevo del vino a cena.

Sorrisi " grazie.."

" Che hai fatto di bello in questi giorni?" Domandò lui attentamente mentre aspettavamo le nostre ordinazioni.

" Sono andata a correre, ho studiato per gli esami che ho la prossima settimana.. te invece?"  Domandai curiosa.

" A parte essere impegnato con il lavoro devo darti una notizia.. io e mio fratello ci trasferiamo. Abbiamo trovato un appartamento in queste zone che è più grande ed ha uno studio anche che è perfetto per gestire il lavoro anche a casa.." disse lui tranquillamente.

" Ma vi siete trasferiti da poco lì da me.. " dissi fingendo di esserne dispiaciuta.

" Lo so ma l'occasione e perfetta visto che gli immobili e gli appartamenti a new York sono elevati. " Disse rammaricato.

" Mi mancherà abitare affianco a te, ma sono sicuro che ci vedremo spesso comunque e appena avrò finito l'appartamento potrai venire a vederlo" continuò a dire.

Annuì e sorrisi " si, tra quanto ti trasferirsi?" Domandai nervosamente.

" Lunedì. Ho già organizzato tutto con la ditta traslochi. " Spiegò

" È tra 3 giorni. Se vuoi lunedì vengo a vedere l'appartamento dopo gli esami" proposi furbamente.

" Si va benissimo, intorno le 18 dovrebbe essere tutto sistemato." Rispose contento.

****
Carlos per quanto fosse uno dei criminali più ricercati che fa parte di uno dei cartelli più pericolosi.. non sembrava per niente un gangster criminale. Non potevo fare a meno che paragonarlo a Trevor che anche lui era stato capo di un clan, erano così diversi come personalità e se avrei potuto giurare che Trevor lo sembrava a tutti gli effetti, Carlos era bravo a sembrare un imprenditore qualsiasi e normale.
Ma per quanto fosse furbo, gentile e un bel ragazzo niente mi toglieva dalla testa il fatto che doveva andare dietro a quelle sbarre.
Riuscivo per quanto fossi brava a fingere a non riuscire a provare nulla per ogni parola o carezza e bacio che mi porgeva niente di niente.

Trevor era l'unico ed il solo a riuscire a scatenare sempre in me una tempesta di emozioni.

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