Capitolo 48

22 0 0
                                    

Pov's ella
"Credo abbiamo bevuto troppo vino" disse carlos ridendo mentre incespicavamo abbracciati verso la porta del mio appartamento.

Io risi fintamente sapendo benissimo che tutte le volte che gli riempivo il bicchiere sarà pur servito a qualcosa.

Quando fummo davanti alla mi porta sentì dal mio orecchio trevor dirmi nervosamente " non entrare nel suo appartamento, salutalo e torna nel tuo appartamento."

Sapevo bene del perché trevor mi avesse detto così, carlos durante la serata aveva dimostrato svariate volte il suo interesse languido nel volermi per se.

Avevo la nausea sia della sua colonia e sia di come sarebbe potuta andare questo fine serata.

"Credo che ormai sia tardi, sono stata davvero bene questa sera con te, grazie per la cena" gli dissi guardandolo fintamente serena.

Lui corrugò le sopracciglia e sorrise " sei sicura sia così tardi? Se vuoi apriamo una bottiglia da me, voglio conoscerti di più" rispose carlos avvicinandosi a me e appoggiando una mano sulla mia guancia.

Sorrisi e prima ancora di rispondere lui mi baciò diventando sempre più esplicito e passionale.
Le sue mani mi presero i fianchi per avvicinarmi di più a se.

Fu davvero difficile per me non staccarmi e far finta che mi potesse piacere tutto ciò, nella mia testa pensavo a quanto trev potesse essere incazzato e a quanto davvero mi sarei dovuta spingere oltre per questa diavolo di operazione.

Mi staccai per prendere fiato e gli diedi un bacio normale sulle labbra mentre mi guardava accecato da non so quale pensiero..

"Per quanto mi piacerebbe Carlos domani ho la sveglia presto purtroppo, ci vediamo lunedì però, porto io del vino al tuo nuovo appartamento che dici?" Gli risposi mentre lui mi accarezzava i fianchi ed annuiva sorridendo.

"Mi mancherai molto fino ad allora ella sai?" Disse staccandosi da me e continuando a guardarmi si incamminava verso il suo appartamento.

"Anche tuuuu, buonanotteeee" gli dissi sorridendo e aprendo la porta del mio appartamento.

Quando vi entrai dentro vidi la luce della camera da letto accesa.

Sospirai e vidi dal riflesso del mio specchio all'entrata il rossetto rosso sbavato leggermente sulle labbra.

Forse la foga di voler togliere di mezzo il problema dell'operazione e chiudere il tutto presto non sarebbe stato così facile per me se significava fingere o dover andare a letto con qualcuno che non si voleva.

Tolsi i tacchi e camminai verso la camera da letto.

Trev era davanti al pc mentre guardava con la testa tra le mani per terra e poi me che entravo.

Il suo viso era indecifrabile.

" lo so, ci è mancato poco sta sera che dovessi andare a letto con lui." Gli dissi seccata e amareggiata.

Mi spogliai davanti a lui lanciando la borsetta sulla poltrona di fianco al letto.

Lui si alzò dal letto e continuò sempre a guardarmi senza dirmi nulla.

Mi pulì intorno alle labbra dal rossetto che di sicuro notò sbavato " tu non puoi capire quanto io mi odia in questo istante e quanto nella mia testa continuo a dirmi che tutto questo serviva per salvarci il culo, ma El parliamoci chiaro.. io odio che tu debba stare vicino a quel bastardo lo odio con tutte le mie forze."

Era serio e tutto quel muro che a volte notavo in lui e che aveva creato dopo la sua finta morte lo vedevo come non mai in quel momento.

Mi venne da piangere, scesero delle lacrime dalle mie guance che lui tolse ed io scossi il capo stanca mentre mi abbracciò.

****
Ero appena uscita dall'università e mentre ero con sabri, notai che dalle scalinate vicino al parcheggio vi era una macchina di lusso davanti che intralciava un po' il passaggio.

A man mano che continuavo a camminare capì alla svelta chi fosse carlos.

Merda.. salutai velocemente sabri e a distanza di metri mandai velocemente e con nonchalance la mia tracciatura della posizione per messaggio a trev.

"Carlossss ma che ci fai qui?" Gli dissi fintamente entusiasta mentre lui mi sorrideva e mi si parò davanti baciandomi e prendendomi alla sprovvista.

"Ero nei paraggi e mi sono ricordato che facevi lezione in questa università.. volevo portarti fuori a pranzo visto che ieri sera dopo la nostra cena non ho smesso di pensarti." Disse lui serenamente e guardandomi attentamente.

"È una bellissima sorpresa, e ho anche molta fame quindi siii andiamo" gli dissi fintamente entusiasta.

Lui mi aprì la portiera del suo suv Lamborghini ed io vi entrai sotto gli sguardi curiosi degli altri studenti.

****
Pov's John

Ero alla base a parlare con i tecnici e John in videochiamata per la missione che stava conducendo a Los Angeles..
Quando da un momento all'altro mi arriva un messaggio da El.

La sua localizzazione in tempo reale.

Corrugai la fronte "che c'è trevor? Cosa dobbiamo fare quindi con la merce che ha individuato John?" Disse ben mentre io mi estraniavo da loro.

Non gli risposi e andai velocemente al pc affianco e cercai la tracciatura del telefono di El e le telecamere di quel viale in cui era.

Si trovava su un Lamborghini suv e dalla targa era intestato a carlos martinez.

"Merda è con quel bastardo" dissi ad alta voce mentre ben si avvicinava a me.

"Okey, dico a John di rilevare il carico al posto del clan e mandare una squadra tattica lì di supporto.." rispose lui velocemente ed iniziando a fare chiamate.

Era senza supporto era completamente sola con lui ed io cazzo non potevo fare nulla per sentire o capire come agire se fosse andato tutto male.

"Io vado ben." Dissi prendendo il tutto e facendo per andare.

"Trevor aspetta" disse sempre ben mentre era al telefono.

"Lo sai che non puoi, se ha degli uomini con lui ti potrebbero riconoscere, aspettiamo sue notizie quando tornerà a casa okey?" Disse lui seriamente.

Strinsi forte i pugni ed annuì nervosamente.

*****
Pov's El

" sai stavo pensando te tra un po' hai gli ultimi esami giusto?" Domando lui mentre tagliava il filetto di carne ed io sorseggiavo un vino bianco.

Annuì curiosamente appoggiando il calice.
Eravamo ad un ristorante all'aperto nel centro di manatthan ed ero tesa come non mai sapevo bene di non aver nessun aiuto e di essere totalmente da sola con lui ma dovevo cavarmela.

Avevo gestito di peggio e ne sarei uscita illesa anche questa volta.

"Una volta finito gli esami potresti aver voglia di mare ed un po' di relax ed io ho una casa vicino dai miei genitori in cui potremmo andare sai? Solo qualche giorno e penso che un po' di sole ci piacerà." Propose lui ammiccando un sorriso che nascondeva altro nella proposta appena fatta.

Soppesai sulle sue parole e nella mia testa pensai che fosse la cosa più vicina a raccogliere informazioni e stanarlo completamente.

"È da tanto che non vado al mare.. sinceramente non saprei cosa dirti carlos anche se sarebbe un sogno tutto ciò." Gli dissi cercando di essere più tranquilla ma serena possibile.

Lui assottigliò le labbra e mollò le posate nel piatto.

Okey ero fregata.

"Oddio scusami ella davvero.. avevo dimenticato del mare e di quello che ti è successo..." disse lui sovrappensiero e quasi dispiaciuto.

"Nono tranquillo.. posso pensarci? Non voglio dirti no ma neanche di si se magari non dovessi sentirmela. Tu mi piaci carlos ma non voglio rovinare nulla.." gli dissi prendendogli una mano e guardandolo attentamente.

Lui annuì ed iniziò a sorridermi " allora pensaci e poi dimmi che cosa vuoi fare per me va bene tutto.. voglio che tu sia felice ella"

Annuì e lo guardai sorridendo poco convinta di quelle parole

RuthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora