capitolo 46

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Quando fummo davanti alla porta del mio appartamento Carlos mi prese il viso e mi baciò nuovamente come al locale.

Mi afferrò per i fianchi intrappolandomi contro alla porta.

" Vorrei molto entrate nel tuo appartamento ma so di star correndo vero?" Domandò lui sorridendo mentre mi baciava.

Sorrisi e mordendogli il labbro inferiore risposi " credo proprio di sì.." 

Dopo poco ci staccammo e lui mi accarezzò la guancia, " buonanotte ella.." disse sorridendomi.

" Notte Carlos.." aprì la porta e sorrisi mentre lo guardavo andare verso il suo appartamento infondo al corridoio.

Quando entrai dentro accesi la luce e trovai Trevor con un espressione indescrivibile.

" È andata bene per fortuna." Dissi solamente mentre gettavo la borsa sul divano.

Lui mi fece segno di fare silenzio e prendendo un aggeggio strano lo passo dentro la mia borsa e all'esterno mentre faceva un suono strano. Poi si avvicinò a me e lo portò ovunque sul mio corpo.

" Okey puoi parlare" disse lui duramente ritornando verso il tavolo e mettendo la sicura alla pistola che vi era sopra.

" Hai sentito tutto?" Domandai pensierosa.

" Fin troppo. E ciò che mi fa incazzare di più non è il fatto che non solo devi fare questo ma che io lo debba permettere per la missione del cazzo che abbiamo. Mi sono obbligato non so quante volte sta sera di non irrompere in quel fottuto locale e levargli le mani da dosso da te e portarti via. Ora non abbiamo solo il problema che possa scoprirti ma che lui possa impazzire per te ed arrivare a fare cose da fuori di testa. E sono le cose che ti mettono più in pericolo quelle" disse lui con un tono indecifrabile.

" Lo so.. ma saprò gestirlo.. sai anche tu che se vorrò entrare per davvero in ciò che fa dovrò comportarmi davvero come se mi piacesse e fare altro oltre che baciarlo Trevor. E per quanto mi faccia schifo ciò se serve per metterlo in cella e lasciarci tutti liberi lo farò. " Gli risposi stanca togliendomi i tacchi.

" Non voglio che arrivi a farlo. Se il prezzo è quello." Disse lui guardandomi negli occhi serio.

" Devo Trevor. Quindi il piano è questo come avevano già detto in agenzia. Devo lavorarmelo e affidarmi al fatto che abbia un debole per me in modo da poterlo manipolare come sta sera.. e ora vado a farmi una doccia e a lavarmi i denti così che posso andare a letto" gli dissi sentendomi sporca.

Mentre andavo verso il bagno e mi spogliavo lui si appoggiò contro all'uscio della porta, appoggiai tutti i gioielli spia e l'auricolare sul mobile.

" A te piace Carlos?" Domandò pensieroso.

" Ma stai scherzando Trevor spero?" Gli dissi mettendo i vestiti nel cesto della biancheria sporca e aprì l'acqua della doccia.

" No sono serio." Rispose guardandomi negli occhi.

" Senti Trevor, solo perché glielo dico e gli faccio credere che sia così non vuol dire che lo sia davvero per me. Devo fingere e se non voglio rischiare il tutto lo devo fare bene semplice. Come hai fatto tu tante volte con me" gli risposi nervosamente mentre entravo sotto la doccia.

" Io non ho mai finto con te. Ti ho nascosto delle cose ma su ciò che provavo non ho mai finto" disse lui serio.

" Per fortuna Trevor. Ma mi hai comunque nascosto delle cose e non è ciò che volevo io se mi sembra giusto di ricordare... Ma tranquillo Trevor ormai sono diventata brava anche io" gli risposi mentre mi riempivo di bagno schiuma il corpo.

" Sei proprio una stronza quando fai così" disse lui sicuro.

" Ah sì? Pensa che prima di imparare da te non lo ero minimamente.. comunque a parte ciò ho bisogno di un'altro tipo di supporto che mi stai dando durante le missioni, ho bisogno che tu mi insegna più cose per difendermi in caso fossi in pericolo.. aver un vero e proprio piano di dove dovrò controllare e cosa servirà davvero all'agenzia per incastrare e arretare tutto il cartello." Gli dissi mentre mettevo lo shampoo nei capelli.

" Non è così semplice come lo dici ella. Ti serve un vero e proprio ruolo nella sua vita per poter arrivare a ritrovarti con tutta la sua famiglia in modo da beccarli davvero tutti insieme. E li devi arrivare a ritrovarti a conoscerli o a sposarti con Carlos se vogliamo prenderli tutti. E non penso che tu riesca in poche settimane a fare ciò sopratutto con un individuo di questo genere. " Rispose convinto mentre mi guardava pensieroso.

" Te non preoccuparti che so come lavorarmelo. Riesci aiutarmi per il fattore difesa intanto?" Gli dissi guardandolo dal vetro mentre mi risciacquavo.

Lui annuì duramente per poi iniziare a spogliarsi ed entrare nella doccia.

Lo guardai mentre si riempiva di bagno schiuma e pensava mentre mi guardava negli occhi.

" Cosa vuoi dirmi Trevor?" Gli dissi guardandolo seria.

" Che non devi rimanere incinta di quel bastardo se arriverete a scopare" disse lui con arroganza.

Io lo guardai incredula e disgustata di ciò che arrivava a pensare.

Scossi il capo e senza dire nulla feci per andare fuori dalla doccia presa dalla rabbia.

Lui mi prese per il braccio e per farmi rientrare e abbracciarmi stringendomi sotto il getto d'acqua calda e contro di sé.

" Lasciami Trevor. Quando fai così sei proprio un coglione" gli dissi irrigidita.

" Lo so ma se tu che mi ci fai diventare. Come posso essere tranquillo e sereno pensando che la ragazza che amo deve aver a che fare con un vile del genere e farci chissà quale cosa per arrivare ad aver la sua fiducia? Io sono pieno di rabbia anche per quello ella io non divido la mia donna con nessuno capisci? Nessuno può." Disse lui mentre mi calmavo.

Io alzai il viso e lo guardai in silenzio.

Lui mi prese il volto con le mani e mi baciò.
Io gli misi le braccia intorno al collo e lui mi prese da sotto le natiche per farmi avvinghiare a lui e mi appoggiò contro il muro della doccia mentre l'acqua scorreva.

Mi prese un seno e tocco il capezzolo turgido ed io non riuscivo a pensare altro che lo volevo più che mai.

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