capitolo 3

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Delle carezze lungo le braccia, il viso e le gambe mi fecero aprire di getto gli occhi.
Seduto affianco a me c'era Trevor che sorrideva divertito.

"Che diavolo stai facendo?" Dissi mettendomi subito seduta e distante da lui sul letto.

" Volevo svegliarti... Tra un ora ti riporto a casa. " Disse lui divertito e scendendo dal letto.

"Davvero?" Dissi sollevata in parte.

Lui annuì e si sfilò la canottiera buttandola a terra, lo guardai mentre era a torso nudo fece per sbottonarsi la cintura ed i jeans " beh vuoi guardare e basta o vuoi venire a farti una doccia insieme a me?" Domandò divertito.

" Scordatelo. Una volta che tornerò a casa non ti rivedrò mai più. " Dissi seria mentre lui mi guardava negli occhi in piedi.

" Attenta perché non sai mai cosa ti può riservare la vita ragazzina." Disse sicuro e pensieroso mentre andava verso il bagno e lasciava la porta aperta.

Mi buttai sul letto con la faccia sul cuscino.

Dio che incubo.
Luke appena l'avrei visto lo avrei ucciso anche.

Dopo una decina di minuti Trevor uscì dal bagno con un asciugamano sul bacino, gli addominali e quella v che si intravedeva da sotto l'asciugamano..

Era un bel ragazzo questo senza dubbio.. poi i tatuaggi erano perfetti.

Ma che diavolo pensavo?

I suoi capelli corti erano bagnati e mentre si asciugava la faccia con un altro asciugamano cercai di distogliere lo sguardo da lui.

Un attimo dopo gettò l'asciugamano a terra con cui si era asciugato il viso e mi guardò negli occhi.

" Che vuoi?" Gli domandai.

" Sei sempre così stronza?" Domandò lui venendo verso il letto.

" A volte anche di più, ma penso che tu capisca cosa vuol dire" risposi rimanendo zitta un attimo dopo.

Si sfilò via l'asciugamano e si infilò dei boxer.

Distolsi subito lo sguardo guardando a destra.

" Che c'è sei ancora vergine piccola?" Domandò sghignazzando un attimo dopo.

Mi voltai verso di lui e guardandolo con rabbia gli lanciai un cuscino addosso.

" Vallo a chiedere al ragazzo con cui sono stata per tre anni coglione" gli dissi infastidita.

Perché doveva spogliarsi e cambiarsi davanti a me..
Uno stronzo era.

" Meglio di no. Quel ragazzo ieri non c'era però ad impedirti di andare in quel posto del cazzo..." Disse lui nervosamente.

" C'era ma era alla festa e non stiamo più insieme. Ieri volevo solo sbronzarmi, neanche io mi aspettavo di finire li ed esser drogata ed essere aiutata da te.." dissi sicura mentre si infilava dei jeans azzurri e una t- shirt.

Non rispose e un attimo dopo freddamente mentre si allacciava le scarpe disse " prendi le tue cose.. ti riporto a casa."

Presi le mie cose e lo ascoltai.
Scendemmo le scale ed io infilandomi i tacchi e mettendo la poshette e tenendo il vestito rovinato tra le mani lo seguì fuori casa.

Dei ragazzi mi scrutarono da testa a piedi ed altri mi fissarono, erano tutti giovani e mettevano a disagio ed in soggezione.

Quando fummo davanti ad una challenger nera lui mi aprì la portiera ed io vi salì sopra.

Brayan salì su un'altra macchina con altri ragazzi e appena Trevor mise in moto uscimmo da quella villa seguiti dal suo mastino.

"Cosa è successo ieri dopo la festa? Perché non potevi portarmi subito a casa?" Domandai curiosa.

Erano le 8 del mattino ed i miei erano a lavoro per fortuna.. almeno ritornando non li avrei incontrati.

" Problemi con un'altro clan.. tieni" disse lui mentre sfilava dalla tasca dei jeans il mio telefono.

Lo presi e lo accesi..

"Merda.. ammazzami" blaterai mentre guardavo le chiamate ed i messaggi persi da Carol, Luke, Dan..
Assurdo.

"Perché?" Domandò Trevor.

"Niente.. ti dico la strada di dove abito" dissi senza preoccuparmi al momento del telefono.

" Tranquilla la so già." Rispose serio e pensieroso.

"Come fai a saperla?" Gli domandai preoccupata.

" Mi informo su chi faccio venire in casa mia.
Sei ella Smith, 19 anni abiti nel quartiere residenziale di downtown, tuo padre è un assicuratore e tua madre lavora in uno studio contabile di Beverly Hills.. sei figlia unica e so anche molto altro"  disse deciso e sorridendomi.

Io stavo rabbrividendo.

"Come hai fatto a sapere tutte queste cose?" Domandai incredula.

" Uno dei miei uomini è un hacker ha cercato file su di te la tua famiglia e mi ha detto tutte queste cose. Quindi sarà meglio che tu non faccia stronzate ragazzina intesi? Tu dimenticherai tutto ciò che hai visto nelle tue ultime 24 ore." Spiegò serio e deciso.

" Tranquillo non mi interessa nulla di ciò che è successo fino adesso. Voglio solo tornare alla mia vita, ti lascio in pace e senza rogne non ti preoccupare." Gli dissi sicura mentre vedevo che ci avvicinavamo sempre di più a casa mia.

"Perfetto.." rispose lui svoltando a sinistra.

Guardava lo specchietto e guidava veloce ma mi fidavo della sua guida non so come ma mi fidavo di lui anche se non lo conoscevo.

Dopo qualche minuto arrivammo davanti casa mia, quando feci per aprire la portiera lui me la richiuse sporgendosi verso di me.

"Che c'è ora?" Domandai nervosamente.

" Dammi il telefono..." Disse lui porgendomi la mano.

"Perché?" Gli chiesi mentre glielo passavo.

" Ti lascio il mio numero. Chiamami se dovesse accaderti qualcosa o sei in pericolo. Dopo ieri non si sa mai.." confessò lui guardandomi negli occhi seriamente.

Annuì e con voce tremante " sono in grado comunque di cavarmela da sola.. grazie per comunque per avermi aiutata.."

Ci guardammo per qualche istante e poi lui mise le mani sul volante guardando davanti a sé.

Mi levai la cintura e con le mie cose aprì la portiera per scendere.

Quando scesi andai verso la porta e gusrdai Trevor e poi la macchina dietro dove c'era Brian che mi guardava.
Entrai in casa e chiusi la porta.

Dio che serata..

***
Suonai al citofono di Luke.
" Sono io apri " dissi davanti al portone della sua villa.

Entrai dal cancello e parcheggiai la macchina nel suo cortile.

La sua proprietà era ancora più grande senza macchine e persone in giro.

Quando arrivai alla sua porta Luke aveva un'occhio nero quando mi fece entrare.

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