capitolo 2

295 8 7
                                    

Avevo male da per tutto e mi sentivo da schifo..

Quando aprì gli occhi mi ritrovai in un letto che non era il mio.

Mi guardai attorno e quella camera non l'avevo mai vista.
Mi salì il panico e cercai di ricordare tutti ciò che era accaduto.

Mi ero sentita male e sono svenuta, tutto ciò che ricordavo era quello.
Quel tizio.. lo stronzo e Luke.

Scesi dal letto e trovai la borsetta ed i tacchi lì accanto al letto e li presi in mano.
Fortunatamente avevo addosso il mio vestitino.

Camminai fuori da quella stanza vuota, aveva solo il letto e alcuni mobili neanche una foto..

Il corridoio era buio e le porte delle stanze erano chiuse.. una luce soffusa veniva dal piano basso.

Scesi le scale e quella casa non l'avevo mai vista.

Arrivai all'atrio, vidi la porta d'ingresso, era meglio che me ne andassi via.
Non so dove ero e con chi ma era meglio non saperlo mi sentivo così di merda e con una voglia assurda di piangere.

"Scappi via?" Domandò una voce maschile seria.

Mi voltai verso destra e dalla sala vidi quel ragazzo tatuato della festa, seduto sul divano mentre beveva con un'altro ragazzo tatuato.

Ero lì impalata come una cretina sul punto di piangere.
La voglia di sapere cosa era successo o chi fosse però prevalse.

" Cosa mi è successo?" Gli domandai rimanendo sempre lì impalata ed in piedi mentre i due mi guardavano.

" Sei stata drogata. Ti sei sentita male ed io ti ho portata via con me." Rispose tranquillamente mentre appoggiava il suo bicchiere di vetro sul tavolino ed il suo amico si alzava dal divano.

Io scossi la testa incredula e feci per andarmene verso la porta.
Prima ancora di poterla aprire mi fu chiusa da una mano tatuata.

" Non puoi andartene ora" disse quel ragazzo dal divano mentre il suo amico mi teneva la porta chiusa con il braccio.

Guardai entrambe stizzita e poi dissi arrabbiata " io me ne vado quando cazzo mi pare. Fammi andare via. Non voglio stare in mezzo a tutta questa merda." Sbraitai.

"Bryan.." disse prima che il ragazzo di fianco a me mi prese per un braccio e mi fece camminare verso il divano.

"Lasciami. Voglio andarmene." Dissi con gli occhi lucidi e gridando.

Poco dopo mi mise seduta di forza davanti a quel psicopatico.

" Cosa volete da me?" Domandai arrabbiata e con paura.

" Semplicemente che mi ascolti." Disse lui con espressione seria.

Rimasi in silenzio e notai che Bryan aveva dietro ai jeans una pistola.

Ma chi erano questi? Dove ero finita..

"Bene. Le cose sta sera si sono complicate a quella maledetta festa. Quando ti sei sentita male siccome eri stata drogata con della roba nostra ho dovuto portarti via e farti venire qui per sicurezza.
Domani mattina ti porterò a casa se la situazione è tranquilla, al momento siamo un po' sotto mirino lì fuori." Disse lui sempre serio e tranquillo prima di tracannare il liquido ambrato nel bicchiere.

"Perché devo aspettare fino a domani mattina? Chi siete? Io voglio tornare a casa." Dissi incazzata e guardandolo dritta negli occhi.

Lui mi guardò attentamente " perché sei finita in una cazzo di casa del capo di una gang ecco perché. Io sono Trevor e lui è Bryan, qui sei al sicuro."

RuthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora