" è andata bene dai.." disse Trevor quando salimmo in macchina dopo il pranzo con i miei.
" Si, sopratutto quando ho detto di New York che venivi con me" risposi chiudendo la portiera.
" A proposito di New York c'è una cosa che non ti ho ancora detto ella.." disse lui prima di mettere in moto e guardarmi.
" Ritarderò di un po' con il mio arrivo lì, devo chiudere e lasciare il clan a qualcuno e dovrò consultarmi con gli altri capi di fazione del clan" spiegò lui seccato.
" Di quanto ritarderai?" Domandai nervosamente.
" Dipende, due settimane come anche un mese.." disse lui mettendo in moto.
" Capisco.. non importa Trevor anche se è un mese o meno l'importante è che vieni e facciamo tutto ciò che ci siamo promessi. È normale che tutto non vada liscio e ci sia qualche ostacolo, ma sono elettrizzata così tanto che sarai con me li" gli dissi cercando di sdrammatizzare e tranquilizzando più me stessa che lui.
" Si.. intanto festeggiamo il tuo diploma" disse lui sorridendo e guidando.
" Festeggiamo? Io sono stanchissima dopo ieri sera trev.. dove stiamo andando?" Gli domandai stupita.
" Abituati perché i ritmi di New York sono questi se te la vuoi davvero godere quella città. Comunque stiamo andando alla festa al mare, Caroline ha già le tue cose così ti cambi appena arriviamo" disse lui tranquillo e divertito.
" Siamo passati dai drammi a festeggiare troppo" dissi ridendo
" Ti fa sentire viva tutto quello che hai passato in questi mesi fino ad ora ammettilo." Disse lui facendo un sorrisetto sbarazzino.
Non potevo che dargli ragione.. ma non volevo ammetterlo sopratutto se significava dire che alcuni dei drammi di questi mesi, peggiori e assoluti della mia vita sarebbero passati per positivi.
Alzai gli occhi al cielo in sua risposta e guardai fuori dal finestrino.
****
"Finalmenteee.. dai andiamo che ti cambi" disse entusiasta Caroline con una borsa da mare mentre ci vedeva." Si.." dissi lasciando trev con John e alcuni del clan.
Mentre Caroline ed io ci incamminavamo verso l'auto per farmi cambiare, mi guardò pensierosa per un istante.
" Che succede Carol?" Le domandai aprendo la portiera ed entrando dentro con la sua borsa da mare.
Lei fuori dall'abitacolo e con la portiera aperta, giocherellava con un filo dei suoi shorts.
" Non voglio che tu vada via a new York. E so che è sbagliato che te lo dica e non è giusto sopratutto perché è ciò che vuoi.. ma mi mancherai un casino el" confessò lei con occhi lucidi senza guardarmi.
Mentre finì di allacciarmi il pezzo sopra del costume mi avvicinai a lei prendendole la mano da seduta.
" Carol, niente cambierà. Te sei parte di me e quando sentiremo troppo la mancanza l'una dell'altra troveremo un modo per vederci, io ci sarò sempre per te e non sarò sempre la" le risposi rassicurandola e sicura come non mai.
" Lo so El.. scusami.. non voglio rovinare tutto con le mie malinconie" rispose lei asciugandosi un occhio e piazzandosi uno dei suoi sorrisi spontanei sul viso abbronzato.
Le sorrisi e dopo essermi infilata il pezzo sotto del bikini mi infilai gli shorts.
Quando uscì dalla macchina misi ai piedi un paio di infradito al posto dei tacchi.
Infilai la maglia dentro la borsa mare e decisi di restare con il pezzo di sopra del costume visibile.
" Con Trevor tutto bene?" Domandò lei quando chiusi la portiera.
" Si, mi ha detto prima che ritarderà la partenza per New York quindi partirò da sola e mi raggiungerà.. è una gran scocciatura ma spero ritardi di poco. Te con John?? Gliel'hai detto che io e te partiamo per un po' al mare per fare una vacanza tra ragazze?" Le chiesi divertita, di sicuro John iperprotettivo come Trevor non avrà reagito bene.
" No e tu a Trevor?" Disse lei divertita.
Scossi il capo facendola ridere mentre raggiungemmo i nostri ragazzi.
Trevor mi guardò in un modo così intenso e irrigidendo la mascella.
Quando mi avvicinai a lui, mi circondò per i fianchi e mi sussurrò in mezzo agli altri " sei illegale piccola.. ucciderò chiunque metta gli occhi su di te oggi, me lo sento"
Sorrisi sentendomi pervadere dal calore che di sicuro non era per via del sole di quel giorno molto intenso.
" Non ucciderai nessuno perché sarai troppo occupato a baciarmi" gli risposi guardandolo negli occhi e posandogli le mie labbra sulle sue che divorò poco dopo.
La musica ed il parlare della gente ci faceva da colonna sonora mentre lo sfondo del mare era così perfetto.
Tutto era perfetto, essere lì con Trevor, ridere e ballare mentre bevavamo e ci scambiavamo baci languidi.Sembrava che per una volta andasse tutto nel verso giusto, proprio come avevo sempre sperato.
" El, andiamo a prendere delle birre?" Domandò Carol prendendomi per un polso ormai brilla.
" Siiiiii" urlai mentre Trevor rideva e mi lasciava andare con Carol.
Mentre ci facevamo spazio tra la folla per raggiungere il bar si sentì un frastuono assurdo di moto. Come se fossero davvero tante.
Tutto diventò così surreale in pochi istanti. La gente che urlava mentre i colpi di pistola e fucili tramortivano le persone che cadeva di tutto punto a terra inerme e sanguinante.
Le urla ed io Carol guardammo la tragedia intorno a noi." Sdraiati a terra" le dissi facendo la stessa cosa mentre con il corpo ed il capo chino vedavamo gli attentatori incappucciati ed armati fare piazza pulita.
Non vedevo più nessuno dei ragazzi.
Trevor dove era?
Inizio a salirmi il panico quando vidi un ragazzo con la stessa camicia sotto il mirino dell'attentatore." Trevorrr" gli urlai mettendomi in piedi e cercando di andare verso di lui lasciando a terra Caroline.
Trevor si voltò e mi guardò e proprio quando i nostri occhi si guardarono il suo petto diventò sempre più rosso a man mano che mi avvicinavo a lui.
Quando fui a terra da lui tenendogli il petto per non fargli uscire il sangue scoppiai a piangere sotto shock.
" Rimani con me Trevor. Ti prego resisti." Gli dissi mentre mi guardava ed era pallido e tremante.
Ed il secondo dolore di quel giorno fu quando sentì un dolore lancinante alla spalla, guardai Trevor a cui scese una lacrima e crollai a terra affianco a lui.
Gli sussurrai " ti amo" prima di chiudere gli occhi mentre mi rispondeva.
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Ruthless
Roman d'amourElla Smith è una ragazza di diciannove anni, coraggiosa e brillante, è alle prese con la scuola ed i drammi adolescenziali finché tutta la sua vita viene stravolta completamente... Trevor Williams è un ragazzo di ventiquattro anni menefreghista e ar...