capitolo 14

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Trevor arrivò davanti a me e mi prese la mano che sanguinava e guardò prima il tizio a terra e la bottiglia e poi me.

" Ci pensiamo noi.." disse Bryan prendendo il tizio insieme a luke ed un'altro ragazzo.

" Stai bene?" Domandò guardandomi negli occhi.

Lui si levò via la maglia e me la mise alla mano per tamponare il sangue che perdevo.

" John sta con Carol e portala a casa.. dai queste a Bryan e digli che ci troviamo da me appena hanno risolto, mi occupo di lei"

" Si certo" rispose lui mentre Carol piangeva.

" Ella.." mi richiamò io cercai di riprendermi e lo guardai negli occhi per la prima volta da quando era lì davanti a me.

" Si sto bene.. torno a casa" dissi cercando di ritornare in me. Lo avevo ammazzato quel tizio?
Mi guardai la mano e faceva un male cane assurdo, la maglia di Trevor era una pozza di sangue quasi.

" No guido io.. andiamo da me che ti guardo la mano, forse c'è da mettere dei punti" dammi le chiavi.

Gli passai le chiavi dalla tasca della giacca ma non mi riuscì a muovere.

Lui mi strinse a sé e mi aiutò a salire in macchina e mi chiuse la portiera.

" Cosa è successo ella?" Domandò mentre metteva in moto e mi guardò.

" L'ho ucciso?" Dissi solo con voce tremante

" No.. gli hai fatto solo perdere i sensi tranquilla... Se ne stanno occupando Bryan e gli altri ora" rispose freddo

" Occupando?" Chiesi confusa

" Gli fanno delle domande così capiamo le sue intenzioni e magari scopriamo qualcosa che noi non sappiamo"disse semplicemente

Rimasi in silenzio e mi lamentai dal dolore " dio come brucia e fa male"

" Resisti siamo a casa quasi.." disse lui preoccupato

" Mi ha chiesto se ero la tua ragazza. Se avevo a che fare con te in poche parole.. " gli dissi di getto mentre entrava in cortile .

" E tu che gli hai detto?" Chiese quasi preoccupato

" Che non ero la ragazza di nessuno e che non sapevo chi eri. Quando ho fatto per andarmene verso la macchina lui mi ha preso da un polso ed era con altri due tizi dietro di lui, io ho reagito di istinto e l'ho colpito, i tizi sono scappati dopo che mi avete raggiunta" raccontai aprendo la portiera e senza forze nelle gambe, mi sentivo un sacco debole, per poco non caddi se non fosse che mi appoggiai alla portiera.

" Ella" esclamò trev accorgendosene

" Sto bene.." dissi cercando di farcela e chiudere la portiera.

Lui mi strinse a sé e mi aiutò " non che non stai bene, sembri uno zombie e manco ti reggi in piedi."

Entrammo dentro la villa e mi fece sedere sul divano.

Tolsi la maglia dalla mano e avevo un taglio profondo nella metà della mano.

" Vado a prendere la roba per medicare la ferita" disse sparendo .

Dopo poco ritorno ed io cercai di togliermi la giacca con attenzione.

Lui mi prese la mano e me la disinfettò tutta.

" È brutta e devo metterti i punti e avrai un male cane sappilo" disse guardandomi negli occhi mentre mi tenevo la mana sana premuta davanti alla bocca per il male.

" Sei stata coraggiosa e scema sta sera.. non avresti mai dovuto allontanarti dagli altri.. nonostante tu ti sia ferita te la sei cavata in un modo che non avrei mai pensato da te" mi guardò negli occhi rimproverandomi.

" Volevo salire in macchina e venire qui e aspettarti.. non pensavo sarebbe successo tutto questo" dissi levando la mano dalla bocca.

" Non dovrà più accadere che ti allontani ella, e se ti dovessi ritrovare in un qualche pericolo del genere te nega sempre ogni collegamento a me, mi vogliono morto quasi tutti quelli della concorrenza, da ora in poi te avrai sempre qualcuno con te quando c'è di mezzo cose del clan se io sono impegnato, capito?" Disse serio e chiaro

Annuì e lui prese ago e filo e preparò.

" Urla quanto vuoi perché so quanto può fare male" disse lui prima di proseguire.

Io lo guardai spaventata e presi subito un cuscino e lo misi sopra le mie cosce davanti alla bocca.

" Non ti muovere " disse tenendomi la mano saldamente.

Quando iniziò a mettermi i punti urlai contro il cuscino tenendolo ben premuto alla bocca, dio che dolore..

Cercai di trattenermi più che potevo e urlare poco ma faceva un male assurdo.

Quando finì tirai su con il naso e mi asciugai le lacrime.

Mi fasciò la mano e mi abbracciò.

" Mi dispiace ella davvero" disse lui in colpa.

La mano mi pulsava e mi bruciava un sacco.

" Non voglio più che accada" dissi con la testa tra il collo e la sua spalla.

"Neanche io.. non succederà più ella. Ho detto che ti proteggerò e lo farò sul serio davvero a costo di morire" ripeté più sicuro che mai.

Dopo qualche minuto la porta di casa di aprì ed il parlare dei ragazzi mi fece staccare da Trevor.

Luke e Bryan vennero lì da noi.

" Tutto okey?" Disse luke mentre guardavano entrambi il tavolino con la roba e tutto il sangue.

" Si le ho messo dei punti al taglio.. notizie del bastardo?" Domandò Trevor alzandosi in piedi.

" Era degli Snakes.. ma i tizi con cui era di sicuro avranno raccontato ciò che è successo. " Disse Bryan nervosamente.

" Sappiamo cosa dobbiamo fare allora. Questa volta non si cazzeggia più. Settimana prossima andiamo al loro ritrovo e facciamo il colpo direttamente da lì" disse Trevor incazzato.

" È impossibile Trevor. Andiamo nella tana.. è un suicidio" disse Luke

" O li o prendiamo i pezzi grossi del clan uno ad uno." Disse sicuro mentre andava verso un mobile pieno di liquori e se ne versava uno di quelli nel bicchiere di cristallo che vi era lì.

" Li prenderemo uno alla volta" disse Bryan sorridendo.

Io mi alzai dal divano stanca di sentire fin troppo e assimilare per quella sera. Avevo già dato con tutto il resto della merda di ferita per il momento.

" Dove vai?" Domandò Trevor preoccupato.

Lo guardai stanca ed in piedi per miracolo " a casa. Sta sera non posso più sopportare altro"

Luke e bryan mi guardarono in silenzio

" No, resti a dormire qui sta notte.. domani mattina ti raccompagno a casa." Disse senza voler delle repliche a riguardo.

Annuì " domani ho scuola, vado da sola"

Lui non disse nulla ma sapevo che ci avrebbe pensato domani mattina ad esprimere il suo contrario.

Camminai verso le scale e le salì piano.

Quando arrivai in camera sua mi spogliai con fatica dal male che avevo alla mano.

Mi misi sotto le coperte con l'intimo addosso e cercai di dormire nonostante il male.

Non so in che ora venne a letto Trevor ma mi abbracciò e mi strinse forte a se svegliandomi prima di crollare insieme a me a dormire ...

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