BELLA
Borsone pronto, documenti pronti, mancava solo Chris e il volo da prendere da Miami a Boston.
Avevo il colloquio per Harvard ed ero abbastanza nervosa. Quattro ore di aereo e saremmo arrivati.
Chris aveva insistito nell'accompagnarmi e per stare insieme e fare le cose con calma, avevamo deciso di partirci un giorno prima e prendere una stanza in un hotel.
Salutai i miei, che ovviamente mi riempirono di raccomandazioni e seguita da mio fratello, salimmo sulla sua auto. Joe si era messo a disposizione per accompagnare me e Chris all'aeroporto di Miami.
Una volta preso Chris, ci dirigemmo all'Aeroporto Internazionale di Miami e durante il viaggio Chris e Joe avevano parlato del match di mio fratello che avrebbe disputato una settimana dopo a Wrestlermania contro TripleH. L'evento più importante della federazione. Chris si stava appassionando e mi piaceva, perché lui e mio fratello si stavano legando tanto e ne ero felice.
<<Allora sei pronta Tuafafine?>> chiese mio fratello davanti il gate.
<<Si pronta Tuagane>> risposi prendendo un grosso respiro.
<<Andrà tutto bene, non preoccuparti>> mi ritrovai fra le sue braccia e non riuscii a dire niente, ma la mia stretta ai suoi fianchi era abbastanza. Era sempre con me e non sapevo mai come ringraziarlo. <<fatti sentire appena arrivi>> continuò.
<<Si>> mi accucciai sul suo petto per un secondo e lentamente scivolai via dalle sue braccia.
<<Mi raccomando Chris>> disse mio fratello stringendogli la mano, seguita da una pacca sulla spalla.
<<Tranquillo Joe>> gli face l'occhiolino.
Salutai di nuovo mio fratello dalla porta del gate e entrammo nel tunnel diretto all'aereo.
Posti E26 e F26.
<<Bells?>> mi accarezzo la coscia, facendomi distoglierlo lo sguardo dal finestrino.
<<Mh?>> mugugnai.
<<Sei nervosa?>> chiese lasciandomi un bacio sulla spalla.
<<Un po...>> sospirai <<è importante per me Harvard>>
<<E farai un colloquio eccezionale, devi stare calma Mh?>> mi sorrise e alzò il poggia braccio tra i sedili <<vieni qua>> aprii le braccia, facendomi accoccolare al suo petto ed ero pronta per il viaggio.
***
<<Ordiniamo una pizza?>> disse Chris buttandosi sul letto della stanza dell'hotel.
<<Si magari>> raggiunsi il suo corpo stanco, quanto il mio.
<<Agli ordini>> disse per poi baciarmi, una piccola ricarica di batterie.
Si alzò dal letto arrivando al telefono fisso della stanza, lo sentii parlare con il receptionist per ordinare la pizza mentre io, controllavo il sito di Harvard sul cellulare leggendo vari commenti di ex studenti e scorrendo, trovai un articolo sul corso di fotografia. Tutti andavano fieri di aver scelto quel corso e grazie ad Harvard, avevano sfondato nel mondo del lavoro grazie alla loro preparazione eccellente.
Non vedevo l'ora.
Controllai i messaggi e una serie di trenta messaggi erano delle ragazze. Risposi immediatamente, almeno smettevano di preoccuparsi.
"Ragazze siamo in hotel. Da Boston tutto ok! Passo e chiudo!"
Inviai e alzandomi dal letto, andai alla finestra della stanza, dove si poteva vedere la città dove era nato Chris.
La famiglia Evans viaggiava molto mentre Lisa era incinta. Lui a Boston e Rory a Parigi.
<<Allora ti piace Boston?>> mi avvolse la vita, posando il mento sulla mia spalla, per poi scivolare il viso all'interno del mio collo.
<<Tanto>> chiusi gli occhi sentendo le sue labbra lungo il collo.
<<Allora domani mattina facciamo un giro e poi andiamo ad Harvard, ti prometto saremo lì un ora prima>> ridacchiò per poi lasciamo un piccolo morso sul collo.
<<Va Bene>> girai fra le sue braccia, catturando le sue labbra che erano piegate in un sorrisino divertito. <<che fame>> piagnucolai.
<<Sono a disposizione amore>> ridacchiò baciandomi lui <<scherzo>>
Pensandoci non era una cattiva idea.
<<Dopo magari>> ridacchiai
<<Il receptionist ha detto tra venti minuti>> disse portandomi sul letto. Lui praticamente sopra di me, intrecciando la gamba alla mia.
<<Pensavo...>> si morsicchio il labbro inferiore <<durante il volo a quando saremo entrambe al college, tu a Harvard e io a sperando alla NYU >> disse
<<Cosa...>> dissi.
<<In macchina sono quattro ore e con l'aereo cinquanta minuti>> disse accarezzandomi la pancia. <<praticamente niente>>
<<La cosa che mi solleva e che siamo vicini>> gli passai la mano fra i capelli <<possiamo vederci più spesso>>
<<Si>> sorrise <<sarò sempre ad Harvard>> ridacchiò
<<Oh che onore>> ridacchiai <<che strano tutto questo...da un momento all'altro cambia tutto>>
<<Già>> fece spallucce <<sono solo quattro anni alla fine>>
<<Sono tanti eh>> dissi seria ma era impossibile stare seria con lui.
Dopo aver mangiato la pizza sul davanzale della grande finestra e commentando Boston vista da quell'altezza, maledettamente stanchi ci addormentammo abbracciati sul letto.
***
Boston era veramente bella, i grattacieli erano immensi e tutto rifletteva su di loro, centinaia di taxi correvano a destra e sinistra fra le grandi strade e la gente come sempre di corsa.
Eravamo nati i due posti completamente diversi, io in Samoa, tra palme, spiagge bianche e mare cristallino e lui tra grattacieli e vita caotica. Avrei portato Chris a Samoa, gli sarebbe piaciuto tanto e a dirla tutta mi mancava tanto casa e i nonni.
Mangiammo un panino al volo in una rosticceria italiana e in meno di mezz'ora, eravamo a Cambridge, Harvard. Una delle università più antiche e prestigiose, una dell'Ivy League.
Il mio sogno da bambina era lì davanti gli occhi. Tutti gli studenti andavano di fretta, pieni di libri e mi immaginai a settembre come loro.
<<Signorina Anoa'i che le succede?>> disse Chris davanti a me ridendo.
<<Eh?>> scrollai la testa guardandolo. <<scusa sono fra le nuvole>>
<<Andiamo dai>> mi prese per mano tirandomi verso la struttura rossa e bianca che mi spaventava tanto.
L'ansia aveva preso il sopravvento. Arrivai davanti il bancone dell'accoglienza dove c'era una signora bionda, i capelli raccolti in un elegante chignon e degli occhiali alla punta del naso.
<<Mi scusi signora, devo fare il colloquio>> dissi tremando.
<<Oh si cara, devi salire al primo piano li troverai la mia collega e ti dirà quando potrai entrare>> sorrise.
<<Grazie mille>> dissi.
Presi per mano Chris e velocemente salimmo le scale per il primo piano e notai quanto era vecchia e elegante il l'università. Una signora più giovane di quella del piano di sotto era seduta dietro un'altro bancone.
<<Sei Isabella Anoa'i?>> mi chiese quando arrivai davanti a lei.
<<Si sono io>> dissi
<<Bene signorina, dieci minuti e può entrare>> sorrise.
Quella frase mi fece bloccare davanti il bancone, non riuscivo a fare un passo. Avevo già la risposta del colloquio, ero sicura che non mi avrebbero presa.
Non ero all'altezza.
<<Bella, amore calmati>> Chris mi prese il viso tra le mani <<so cosa stai pensando e no non è vero!>> mi accarezzò gli zigomi. <<si te stessa, fai capire chi sei, sei una brava studentessa e andrà bene>>
<<Ho paura!>> dissi in preda al panico. <<cambio college>>
<<Che? Ma sei impazzita?>> disse quasi urlando. <<prendi un respiro e ascoltami per una volta!>>
Poggia la fronte sul suo petto e presi il respiro più lungo della mia vita, contai fino a dieci e la porta davanti a noi si aprì.
<<Isabella Anoa'i?>> disse la signora in un talieur grigio e io annuii.
<<Sono qui fuori>> Chris mi baciò e io con tutta la forza che avevo in corpo entrai.
La stanza era piena di libri, le pareti erano di un rosso scuro e i mobili erano di un legno anch'esso scuro.
<<Salve>> dissi imbarazzata.
<<Si accomodi>> disse l'esaminatrice e io annuii posando ai miei piedi la borsa.
<<Allora la sua domanda è per il corso di fotografia giusto?>> chiese guardando il mio fascicolo con la domanda.
<<Si esatto>> deglutii
<<Perché ha scelto Harvard?>> inclinò la testa.
<<È sempre stato il mio sogno, in questi anni di liceo ho sempre fatto ricerche per capire qualche fosse il college adatto a me e Harvard mi ha attirato come una calamita pensando spesso di non meritare un posto in queste prestigiosa università>>
<<Perché la fotografia?>> chiese dopo aver appuntato qualcosa sul mio fascicolo.
<<Perché vedo le cose diverse da quell'obiettivo, vedo cose come momenti, sentimenti che dal vivo non riesco a immortalare e le foto sono quel tramite per ricordare tutto quello fa parte della mia e della nostra vita, io voglio ricordare tutto>> dissi torturandomi le mani, lei sorrise un po' sotto quegli occhiali rotondi.
<<E chi è Isabella?>> chiese curiosa.
Ci pensai per un po', guardandomi le mani strette tra di loro. Chi era Isabella?
<<Isabella è pazzia, è determinazione, è fragile ma non lo da mai a vedere, è sincera, leale e disponibile per le persone che ama>> alzai le spalle <<Isabella vuole che un piccola parte di lei rimane in suo fratello, in sua mamma e in suo padre>> sorrisi cercando di non piangere. Lei sorriso chiudendo il mio fascicolo.
<<Grazie signorina Anoa'i>> mi porse la mano <<le faremo sapere>> sorrise e io prontamente strinsi quella mano delicata e curata.
Uscii dalla stanza, trovandomi Chris davanti la porta con le mani fra i capelli.
<<Allora?>>
<<Penso...bene>> dissi accarezzandomi il braccio e mi ritrovai fra le sue braccia.
Ora non restava che aspettare una risposta.
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4 Ragazze a Palm Beach
RomansaQuattro amiche, cresciute insieme. Ali, Candice, Isabella e Rory. Amiche sin da bambine con un destino ancora incerto. Le loro strade sono sempre state le stesse, ma ognuna diversa tra di loro. La loro vita, la loro quiete personale inizia a cambia...
