Can
Nella precedente traversata atlantica mi avevano fatto compagnia il mio dolore, la rabbia, la solitudine, sogni che diventavano incubi. In quel viaggio interminabile che mi aveva portato sempre più lontano dalla mia Sanem, avevo avuto tutto il tempo di pensare alla mia vita, a me stesso, ai miei errori. Ero soggiogato da una gelosia e da un orgoglio accecanti. Non mi era mai capitato prima di allora di innamorarmi perdutamente di una donna. Avevo avuto delle storie ma nulla di serio, forse l'unica era stata quella con Polen, avevamo condiviso gioie e dolori seppure a distanza. Lei viveva a Londra ed io ero un fotografo giramondo, ci vedevamo due, massimo tre volte l'anno per una manciata di giorni. Non era di certo una relazione vera e propria ma non avevo sentito mai l'esigenza di compiere un passo in più. Mi bastava, non sognavo alcun matrimonio né tantomeno una convivenza. Al solo pensiero mi veniva l'orticaria. Ma nonostante tutto le avevo voluto bene, mi era stata "vicino" quando ne avevo avuto bisogno. A suo modo era stata speciale per me e non l'avevo mai tradita. Il tradimento era un comportamento che reputavo non solo amorale ma soprattutto insulso. Il tradimento, in tutte le sue forme, era mancanza di rispetto. Ed anche per questo, quando avevo capito di essermi innamorato di Sanem, anche se all'epoca credevo fosse un amore platonico e a senso unico, non avevo esitato a lasciarla. Polen non meritava di continuare a sperare in un futuro che non ci sarebbe stato mai, soprattutto da quando nella mia mente c'era insistentemente lo sguardo dolce di quella ragazza dagli occhi colore dell'ambra.
Sanem, fragile ma forte, dolce ma agguerrita all'occorrenza, mi aveva stregato, aveva catturato il mio cuore e aveva stravolto la mia vita. Con lei ero riuscito ad immaginare quel futuro che mi era sempre stato ostile, che avevo sempre visto come un cappio al collo e che mi avrebbe privato della mia libertà. Con lei, invece, quel futuro lo desideravo, al punto da chiederle di sposarmi davanti ai nostri amici e alle nostre famiglie attonite. Eppure, qualcosa che era sembrato più potente del nostro amore ci aveva divisi per un anno intero, un anno in cui avevo vagato per mare alla ricerca di me stesso, cercando risposte alle mie domande, al mio essere diventato un uomo possessivo, geloso, egoista. Ma l'unica risposta che riuscivo a darmi ogni volta era che mi ero perdutamente e follemente innamorato di Sanem, l'unica donna che era riuscita a scalfire il mio cuore in profondità fino a toccare quelle corde che non credevo potessero esistere in me ed era l'unica che avrei amato per il resto della mia vita.Questo viaggio con lei lo avevo desiderato tanto, già prima che il destino funesto si accanisse su di noi. Volevo che scoprisse il mondo insieme a me, volevo essere io a mostrarle le meraviglie di posti lontani per osservare lo stupore dipingersi sul suo viso, volevo condurla con me per le vie di paesi sconosciuti e sentire la sua mano stringere la mia, ma soprattutto volevo che conoscesse e assaporasse quella libertà che mi aveva accompagnato fino al giorno in cui i miei occhi si erano incatenati ai suoi. Da quel momento, la mia libertà era diventata lei.
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Sanem
Mi svegliai una mattina con il cuore pieno d'ansia. Non era un giorno qualunque. Era il mio compleanno e i due precedenti non erano stati per niente idilliaci. I primi compleanni che avrei dovuto festeggiare insieme all'amore della mia vita e invece...
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La prima volta capitò nel periodo in cui avevamo litigato a causa delle bugie che gli avevo raccontato, a stento ci parlavamo, lavorare fianco a fianco con lui che non mi rivolgeva la parola era uno strazio. E quel giorno, un malinteso mi aveva indotta a pensare che Can mi avesse perdonata e mi stesse organizzando una festa a sorpresa, restando ancora più meravigliata quando mi fu recapitato a casa un vestito elegante da indossare alla festa. Quale delusione fu scoprire che il tutto era stato organizzato, invece, da Fabbri e che Can era all'oscuro di ogni cosa! Pensava persino che tra me e quell'uomo ci fosse qualcosa. La delusione più grande fu avere la conferma che lui non mi avesse perdonata.
La seconda volta, invece, avrei dato qualsiasi cosa per vederlo comparire davanti ai miei occhi. Anche se ero arrabbiata con lui per essere fuggito via, sarebbe stato il regalo di compleanno più bello che avessi potuto ricevere. E invece trascorsi la giornata a letto, nel buio della mia camera, perché da festeggiare non c'era niente.
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Il viaggio di Can e Sanem
FanfictionCan e Sanem si sono ricongiunti e hanno deciso di intraprendere un viaggio intorno al mondo per ritrovare se stessi e l'anno perduto lontani l'uno dall'altra. Ho provato ad immaginare quel viaggio in barca se l'incidente non fosse avvenuto. Vi augur...