Can
New York ci aspettava, o meglio, aspettava Sanem. Dopo l'evento ad Orlando, la mia scrittrice preferita era euforica come non mai.
Atterrammo nella Grande Mela due giorni dopo e ci dirigemmo direttamente alla casa editrice. Accolsero Sanem come fosse una rivelazione senza precedenti. Attendevano da lei un nuovo romanzo, le avevano già dato alcuni anticipi economici grazie ai quali aveva potuto ricomprare la barca che avevo venduto poco dopo il mio ritorno ad Istanbul per restare accanto a lei.
Le fu offerta la possibilità di rimanere lì per sei mesi, come già le era stato proposto in precedenza. Avrebbe potuto continuare la stesura del suo secondo romanzo, partecipare a seminari e prendere parte ad eventi organizzati per i suoi lettori. Le offrirono, inoltre, di collaborare, insieme ad altri autori, ad un nuovo progetto nascente. Sarebbero stati mesi intensi ma che le avrebbero regalato un ulteriore riconoscimento.«Io non so cosa dire, in realtà, in questo momento c'è qualcosa di più importante nella mia vita che non posso abbandonare» pronunciò queste parole guardando prevalentemente me.
Io mi limitavo a tradurre in entrambe le lingue tutto ciò che veniva detto.
«La vostra offerta è sicuramente molto allettante ma...» proseguì, torcendosi le mani, «sono costretta a rifiutare.»
Ovviamente tradussi quanto appena detto e poi la guardai. Non c'era tristezza nei suoi occhi, né rammarico. Sapevo che stava rinunciando per me, per noi, per il nostro viaggio, e per quanto questo mi facesse sentire al centro della sua vita, volevo che si sentisse libera di fare la scelta giusta.
«One moment, please! - (Un attimo, per favore!)» m'intromisi, prima che l'editore proferisse parola.
Mi voltai e presi le mani di Sanem tra le mie. Avvertii in lei un leggero tremore ma era più tranquilla di quanto pensassi.
«Cuore mio, anche se questo viaggio è molto importante per noi, voglio che tu rifletta bene sulla loro proposta. Si tratta solo di sei mesi, poi riprenderemo il nostro viaggio in barca. Non voglio che tu rinunci a questo sogno. Sei arrivata fin qui solo grazie a te, alla tua capacità di trasmettere tutto l'amore che hai da dare, e soprattutto l'hai fatto nel periodo più buio della tua vita. Non rifiutare, Sanem, l'hai già fatto troppe volte per causa mia. Accetta! Io resterò al tuo fianco orgoglioso di vederti realizzata. Ricordi? Non smettere di scrivere, né di sognare!»
⏳
Le avevo regalato un calamaio e una penna con una grande piuma bianca e ad accompagnarli una piccola pergamena sulla quale avevo scritto quella frase. Le avevo detto che era un regalo da parte dell'azienda per il suo addio. Aveva deciso di lasciare il lavoro. All'epoca non capivo, credevo fosse colpa mia, colpa di ciò che provavo per lei, colpa delle mie attenzioni che avevano potuto darle fastidio. La cercavo sempre, ogni pretesto era buono per starle vicino, per respirare il profumo della sua pelle, per perdermi nell'immensità dei suoi occhi. Non sapevo che ad allontanarla da me erano le bugie che mi aveva detto. Non conoscevo quella parte oscura che le impediva di lasciarsi andare. Leggevo nei suoi occhi ciò che era palese anche nei miei, perché nonostante si ostinasse a dirmi di non volermi, le sue lacrime mi davano la conferma che anche lei mi amava, come io mi ero reso conto di amare lei.
⏳A quel ricordo, un sorriso le apparve in volto. Strinsi ancora di più le sue mani come a volerla spronare ad accettare.
«Non posso, Can. Non adesso. Non me la sento. Sto vivendo con te l'avventura più bella della nostra vita e non ci voglio rinunciare. Questo non vuol dire che smetterò di scrivere. Non m'importa se questa opportunità è unica, non voglio la notorietà. Mi basta essere una brava scrittrice. Quindi la mia risposta è no. Puoi dirglielo.»
Osservai con quanta convinzione avesse pronunciato quelle parole, eppure, cercai un'ultima conferma: «Ne sei sicura?»
«Sicura, Can!» rispose decisa.
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Il viaggio di Can e Sanem
FanficCan e Sanem si sono ricongiunti e hanno deciso di intraprendere un viaggio intorno al mondo per ritrovare se stessi e l'anno perduto lontani l'uno dall'altra. Ho provato ad immaginare quel viaggio in barca se l'incidente non fosse avvenuto. Vi augur...