Can
Richiamai Max Mackinnon per confermagli l'incontro per il giorno seguente. Ci saremmo visti in una località non molto distante dal Pireo dove, mi aveva accennato, aveva in programma di restare in vacanza qualche giorno. Mi avrebbe inviato l'esatta posizione nel pomeriggio e, in attesa, fermai la barca al largo della costa. Era inutile avanzare senza la meta precisa. Approfittai per chiamare mio padre e comunicargli la notizia, anche se non c'era ancora niente di ufficiale, ma nel caso la proposta di Mackinnon fosse stata buona, e di sicuro lo era, li avrei messi in contatto. Questa volta toccava a mio padre prendere accordi, io potevo solo garantire ad entrambe le parti un'ottima e proficua collaborazione.
Sentii un improvviso fracasso provenire dalla cabina, Sanem ne stava combinando una delle sue, a volte era così maldestra che tutto ciò che passava dalle sue mani rischiava di distruggersi, come quella volta con la mia macchina fotografica...
⏳
Per fortuna il danno non fu irreversibile e riuscii a ripararla facilmente. Ricordo ancora l'angoscia nei suoi occhi bagnati dalle lacrime, la paura di mostrarmi i pezzi sparsi di quella che fino a poco prima era la mia fedele compagna di avventure. Sanem era scappata via da me prendendo la macchina fotografica per portarla a CeyCey, serviva per un servizio pubblicitario a teatro. Il giorno prima era stato il giorno più felice della mia vita. In quel teatro, dove mesi prima avevo baciato una sconosciuta al buio di una loggia, avevo raggiunto Sanem che aveva preferito non partecipare alla festa di compleanno di Polen, credendo che ci fossimo riconciliati e che lei sarebbe venuta a vivere a casa mia. Alla festa parteciparono tutti i ragazzi dell'agenzia. In disparte, mi guardavo intorno in cerca di quegli occhi che erano diventati per me come un faro nella notte, senza di essi mi sentivo perso, alla deriva. Il suo sguardo era l'incastro perfetto con il mio. Dov'era la mia Sanem? Fermai Guliz e mi disse che Sanem aveva preferito raggiungere CeyCey a teatro. Senza preoccuparmi della festa, tantomeno della festeggiata, capii cosa dovevo fare. In attesa di un messaggio che non arrivava, mi rifugiai in camera mia. Avrei raggiunto Sanem. Poi il suono di un messaggio, il suo: "Se solo..." Un sorriso m'illuminò il viso e feci una delle cose che più odiavo ma che in quell'occasione volevo più di ogni altra cosa, indossai il vestito della serata del galà per i quarant'anni dell'azienda e avrei confessato a quella ragazza dal profumo di fiori selvatici che il suo Albatros ero io. Presi le chiavi della mia auto, le mie pietre lunari e lasciai quella festa che senza Sanem era spenta, priva di vitalità. Guidai per le strade di Istanbul con il cuore che batteva all'impazzata. Non vedevo l'ora di arrivare da lei. Bussai al grande cancello del teatro, sembrava che nessuno sentisse ma poi CeyCey mi aprì. Raggiunsi la loggia e con un gioco di luci, questa volta senza alcuna oscurità, raggiunsi la donna della quale mi ero perdutamente innamorato.
«Mi hai scritto "Se solo...", voglio sapere il seguito.» E le sorrisi sperando che ciò che il mio cuore desiderava era lo stesso che desiderasse anche lei. Abbassò lo sguardo sulle mie scarpe e da quelle mi riconobbe, non servirono parole, tutto le fu chiaro. Col cuore che mi balzava dal petto avvicinai le mie labbra alle sue e la baciai. Il suo sapore e il suo profumo mi catapultarono in un vortice dal quale non sarei mai più voluto uscire. Ma il giorno dopo, come se quel bacio fosse stato solo un sogno, Sanem iniziò a sfuggirmi di nuovo e in una delle sue fughe la mia preziosa macchina fotografica le era volata di mano.
⏳Scesi sottocoperta e la trovai accovacciata a raccogliere stoviglie e strofinacci.
«Sanem, che stai combinando?»
«Can, è caduto tutto, volevo sistemare e invece guarda cosa ho combinato!» rispose disperata.
«Che bisogno c'era di sistemare? Era tutto a posto.»
«No che non era tutto a posto. Niente è tutto a posto.»
Sembrava arrabbiata.«Si può sapere cosa succede?» Non capivo.
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Il viaggio di Can e Sanem
FanfictionCan e Sanem si sono ricongiunti e hanno deciso di intraprendere un viaggio intorno al mondo per ritrovare se stessi e l'anno perduto lontani l'uno dall'altra. Ho provato ad immaginare quel viaggio in barca se l'incidente non fosse avvenuto. Vi augur...