Can
Vedere la felicità dipinta sul volto della mia Sanem non aveva prezzo. Ero orgoglioso di lei, il successo che continuava a riscuotere con il suo libro, la stima di un pubblico a livelli mondiali mi rendevano fiero della donna che era.
La guardavo prepararsi per l'evento che si sarebbe tenuto nel pomeriggio, era agitatissima, andava avanti e indietro per la camera, proferiva mille parole sconnesse senza prendere fiato per poi restare nel silenzio più totale minuti interminabili. Era il suo modo per sfogare l'ansia che l'attanagliava. Avevo provato a calmarla stringendola più di una volta in un abbraccio rassicurante ma nemmeno cinque secondi che sgattaiolava via non riuscendo a stare ferma. Avevo tentato di portarla fuori per una passeggiata ma l'emozione e l'agitazione l'avevano spinta a camminare senza badare alla strada. Per cui pensai che fosse meglio restare in camera, al sicuro, in attesa del momento di uscire per raggiungere il teatro.Mi venne in mente la prima volta in cui mi rivelò di voler diventare una scrittrice e trasferirsi alle Galapagos...
⏳
Eravamo andati ad Agva per convincere una famosa modella a posare per un servizio fotografico per un'importante campagna pubblicitaria. In realtà Sanem era stata spinta da Emre ad accompagnarmi per sabotare l'incontro. E in effetti se le inventò di tutti i colori pur di non farmi incontrare con Arzù. Solo tempo dopo capii che la sua era anche gelosia ma all'epoca nessuno di noi due riusciva ad ammettere che dentro di noi già stava nascendo qualcosa. Quella sera andai a cena con la modella lasciando da sola Sanem. Arzù parlava ma io non l'ascoltavo. Pensavo a cosa stesse facendo quella ragazza pazza che non riuscivo a togliermi dalla testa e iniziai a sentirmi in colpa per averla lasciata da sola. La raggiunsi poco dopo in un piccolo ristorante sul mare dove la trovai a mangiare sardine. Ne chiesi una porzione anch'io dal momento che non avevo mangiato nulla, Arzù era a dieta ed io avevo solo bevuto del whisky. Ascoltavo Sanem parlare mentre mangiava, ridemmo insieme, con lei ero a mio agio, era talmente semplice che mi sentivo a casa. Dopo cena facemmo una passeggiata sulla spiaggia e ci sedemmo su un pontile. Lì mi confidò che sarebbe voluta diventare una scrittrice e trasferirsi alle Galapagos... «Dove migrano gli albatros» aggiunsi, lasciandola senza parole. La sua purezza e la sua ingenuità mi colpivano, era bella nella sua naturalezza, era vera. Ma allora non sospettavo che il mio cuore si stava già innamorando di lei.
⏳Dalla reception ci avvisarono che il taxi era arrivato. L'agitazione di Sanem sembrava improvvisamente essere svanita nel nulla. Per stare a suo agio, aveva preferito non indossare il tailleur ma un vivace e semplice vestito lungo. Aveva raccolto parte dei capelli con qualche forcina lasciandoli cadere liberi sulla schiena. A vederla così, mi resi conto che era più naturale, riusciva a muoversi liberamente senza sentirsi costretta da un abbigliamento che la bloccava anche emotivamente.
Raggiungemmo il luogo allestito per l'evento. Una fila interminabile di persone attendeva di accedere all'area interna del teatro all'aperto. Io e Sanem entrammo per un ingresso secondario per evitare la calca di gente che si sarebbe fiondata addosso. Fummo accolti da alcuni impiegati della struttura che ci condussero in una sala dove ad attenderci c'erano l'editore e alcuni collaboratori della casa editrice, la traduttrice e il responsabile della Photoflòrida. Ci fu una piccola riunione per definire alcuni dettagli tra cui la scelta del traduttore. Sanem impose categoricamente che fossi io a tradurre, non per sfiducia nei loro confronti ma perché, cercò di spiegare, attraverso di me sarebbe stato come se avesse parlato direttamente la sua anima. Dopo aver acconsentito a tale richiesta, ci trasferimmo nell'area esterna dove era stato allestito un enorme tavolo su cui erano stati sistemati i libri de "La Fenice e l'Albatros".
Circa dieci minuti dopo, un applauso esplosivo accolse Sanem, euforica e agitata allo stesso tempo.
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Sanem
Non riuscivo a credere ai miei occhi, la platea mi accolse con un applauso clamoroso. Ero emozionata, non avrei mai immaginato di riscuotere un successo così enorme. Il mio romanzo era diventato un best-seller mondiale e la presenza di un numero indefinito di lettori che erano lì solo per me mi scaldò il cuore. Il loro affetto e la loro presenza furono la conferma che la mia storia era entrata nei loro cuori.
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Il viaggio di Can e Sanem
FanficCan e Sanem si sono ricongiunti e hanno deciso di intraprendere un viaggio intorno al mondo per ritrovare se stessi e l'anno perduto lontani l'uno dall'altra. Ho provato ad immaginare quel viaggio in barca se l'incidente non fosse avvenuto. Vi augur...