Capitolo 34 ⛵ Buon compleanno, Can! ⚓ (Parte seconda)

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Sanem

Giunti alla casa editrice, ci dirigemmo ognuno alla propria scrivania. Avevo chiesto a Gustav se conoscesse i colleghi che collaboravano con Can. Ormai col mio traduttore si era creato un rapporto di amicizia, quasi come quello che avevo con CeyCey, gli avevo raccontato anche parte della mia storia e lui della sua. Mi aveva detto che di quel gruppo non conosceva nessuno ma aveva avuto modo di pranzarci insieme.

«Puoi stare tranquilla, Sanem, le sue colleghe sono entrambe sposate» aveva risposto capendo al volo il senso della mia domanda.

Mi fidavo ciecamente di Can ma era del genere femminile che avevo delle remore.

«Amore mio, io per oggi ho finito. Vuoi che pranziamo insieme comunque?» dissi a Can, nascondendogli che avevo in realtà chiesto un permesso per potergli organizzare la sorpresa.

«No, amore, purtroppo siamo in alto mare e non so nemmeno se riuscirò a mangiare qualcosa. Vai a casa, tranquilla. Poi ci vediamo stasera» rispose facendomi un occhiolino e un sorriso furbo, facendomi arrossire davanti ai suoi colleghi.
Per fortuna nessuno capiva il turco.

«Allora, se non ti dispiace, accompagno Gustav a fare alcuni acquisti. Ci vediamo stasera.» E provai anch'io a fargli l'occhiolino il cui risultato fu una smorfia che fece ridere alcuni colleghi.

«Iiih, che figura!» dissi a voce bassa, nonostante nessuno capisse.

Diedi un rapido bacio sulle labbra a Can e scappai via.
Io e Gustav mangiammo una cosa al volo e poi fu lui ad accompagnarmi per l'acquisto di alcune cose che mi sarebbero servite per sorprendere Can. Comprai anche una piccola torta, non avevo tempo per prepararla. Gustav mi aiutò anche a decorare casa e cucinare. Se la cavava meglio di me in cucina, ma gli chiesi comunque di farmi da aiutante, volevo essere io con le mie mani a preparare la cena.

«Mi dispiace solo di non essere riuscita a trovare un regalo speciale per Can!» dissi mestamente.

«Credi che ci rimarrà male?» chiese Gustav.

«No, non credo. In realtà Can non ama le cose materiali, cioè di sicuro gli farebbe più piacere ricevere un regalo fatto col cuore che un oggetto qualsiasi.» E raccontai al mio amico dell'album con le nostre foto che gli avevo regalato due anni prima.

«Ho un'idea!» esclamò Gustav. «Ho una casetta a Brighton Beach, praticamente sulla spiaggia. Lo so che il periodo non è quello giusto per un week end al mare ma potrebbe essere un'occasione per staccare un po' dal caos della città.»

«Ci stai offrendo di passare il fine settimana nella tua casetta?» ribadii, felice della proposta.

«A cosa servono gli amici?» confermò Gustav.

«Che bello! Come sono felice! Accetto» esclamai facendo salti di gioia.

Regalare un week end al mare a Can sicuramente lo avrebbe reso felice quanto me.

«Passo a prendervi io domani mattina e vi accompagno, così approfitto per salutare alcuni amici lì.»

«Non so come ringraziarti, Gustav. Sei davvero un caro amico!» dissi, abbracciandolo.

Mancava circa mezz'ora al rientro di Can. Gustav andò via ed io mi accinsi a preparare quella che sarebbe stata la prima parte della sorpresa.

🌟

Can

Avrei voluto lasciare tutto e trascorrere il pomeriggio con Sanem, soprattutto perché era il mio compleanno. Non ci avevo mai tenuto a festeggiarlo ma con lei era diverso. L'anno prima avrei voluto che quella giornata fosse abolita dal calendario, ero da solo in mezzo al mare e il pensiero del compleanno precedente non mi aveva dato tregua...

Sapevo che dovevamo festeggiarlo insieme, solo noi due, lei ci teneva tantissimo, e l'avrei fatto per lei più che per me. Mi aveva detto che mia madre ci lasciava casa libera, ma quando arrivammo ebbi la sorpresa di trovare non solo mia madre e mio fratello, ma anche Polen, i ragazzi dell'agenzia e alcuni miei amici di vecchia data che non vedevo da molto tempo e che mia madre e Polen avevano rintracciato. Alla festa avevano partecipato anche i genitori di Sanem e Leyla. Per quanto avrei preferito rimanere da solo con la mia ragazza, fui contento di festeggiare con persone a cui volevo bene. In più, avevo anche io una sorpresa per la mia Sanem. Dopo la torta e uno scambio di regali, con il consenso di suo padre, le avevo chiesto per la seconda volta di sposarmi. E la risposta fu "", rendendomi l'uomo più felice in assoluto.

Il viaggio di Can e SanemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora