Capitolo 24 ⛵ "Ricordi?" ⚓

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Sanem

«Aspetta, Can, ho dimenticato le scarpe.»

Ci eravamo appena allontanati dalla festa e nella foga, dopo quella danza sensuale, avevo dimenticato di prendere le scarpe che avevo tolto per ballare più liberamente.

«Vado a prenderle. Un attimo!» urlai a Can, mentre di corsa tornai indietro.

Qualcuno le aveva spostate insieme alle altre calzature vicino ad un grosso masso ai lati dei gazebi.

«Eccole qui, per fortuna le ho trovate» esclamai a voce bassa. «Mamma, che sete!»

Faceva molto caldo e la mia gola sembrava arsa. Mi avvicinai al tavolo dove servivano le bevande.

«Mi scusi!» gridai al ragazzo distratto a scrivere qualche messaggio sul suo telefono. «Ehiiii!»

Per fortuna mi sentì.

«Ehm, potrei avere il cocktail di prima, per favore?!»

Mi guardò come se non mi capisse, disse qualcosa e mi resi conto che io parlavo turco e lui spagnolo.

«Cocktail» scandii a voce alta e facendo gesti con le mani. Era l'unica parola che avevamo in comune.

Attesi un minuto e mi servì una bevanda che già dall'odore doveva avere un tasso alcolico un tantino alto. Bevvi un sorso e mi sentii bruciare dentro. «Oh, mamma mia, qui prendo fuoco.»

Ringraziai il ragazzo e raggiunsi Can.

«Sanem, ma quanto ci hai messo?» disse con aria scocciata.

«Scusami, amore, mi è venuta una gran sete e...»

«Cos'è questo?» chiese, prendendo il bicchiere dalle mie mani. «Sanem, questa roba è fortissima, non puoi berla.»

«Ma dai, Can, qualche sorso, ho troppa sete» mi lamentai e senza prendere il bicchiere accostai semplicemente le mie labbra alla cannuccia e succhiai quanto più liquido potessi.

🌟

Can

«Sanem, ora basta» l'ammonii.

Certe volte era cocciuta come una bambina.
Un colpo di tosse la scosse, aveva ingurgitato troppo velocemente.

«Forza, torniamo alla nostra barca» disse ammiccando con un occhio e guardandomi maliziosamente.
Si voltò e mi precedette avviandosi a riva.

«Sanem, ma dove vai? Aspetta!»

«Di qua, signor Can, vieni!» gridò, facendomi segno col braccio di raggiungerla e senza voltarsi.

Poggiai il bicchiere su uno scoglio e la raggiunsi.

«Sanem, si può sapere cosa stai facendo?» le chiesi non appena le fui vicino e in tempo per sorreggerla.

«Ecco, ci mancava solo questo!»

«Voglio che torniamo alla barca passeggiando sulla spiaggia» rispose con un largo sorriso.

«Dalla strada facciamo prima» dissi, ma consapevole che non l'avrei dissuasa.

«No, no, no, signor Can,» incalzò lei sventolandomi un dito davanti agli occhi, «dalla spiaggia è più romantico» e un nuovo accattivante sorriso comparve sulle sue labbra.

«Lo so, ma...»

«Nessun "ma"» sentenziò lei.

Continuammo a camminare e di tanto in tanto dovevo tirarla per un braccio, l'alcool aveva fatto il suo effetto.
Eravamo quasi arrivati quando un lampo guizzò nei suoi occhi.

Il viaggio di Can e SanemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora