Capitolo 9 - Parte 2

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Zulema


Corro, corro come non ho mai fatto in tutta la mia vita. Nemmeno quando sono scappata da mia madre o dal carcere ho corso così tanto. Corro sperando di poter salvare Maca e la sua bambina, maledico me stessa per aver capito così tardi di essere stata ingannata.

Come ho potuto essere così stupida? Sono una stupida, cazzo. Come ho potuto fidarmi delle parole di un uomo squallido e vendicativo come Ramala? Come?

E probabilmente Macarena starà pagando le conseguenze del mio errore. Devo arrivare in tempo, magari non è troppo tardi, spero con tutto il mio cuore che non sia troppo tardi.

Arrivo davanti alla porta e apro, senza bussare o suonare il campanello.

Merda.

Le guardie del corpo sono morte, qualcuno ha sparato e ha ucciso tutti gli uomini che avevo mandato per proteggere Maca e Yasmin.

Sento un pianto acuto provenire dalla stanza della bambina e quando arrivo lì vedo che lei sta bene. La piccolina è in casa, sana e salva, ma non c'è traccia di Maca. La cerco ovunque urlando il suo nome, disperata.

"Macarena!"

"Rispondi, cazzo!"

"Dimmi dove sei, ti prego!"

"Bionda esci, sono io!"

Frasi senza senso mi escono dalla bocca, è chiaro che sto parlando da sola.

Maca, la mia Maca.

Cosa le hanno fatto?

Se fosse morta il suo cadavere sarebbe qui, accanto a quello delle guardie. Probabilmente l'hanno rapita, mi hanno allontanato da casa con una scusa e l'hanno portata via. Non so dove cercarla, non so cosa fare, sono pietrificata.

Vorrei urlare, ma non voglio spaventare la bambina. Prendo a calci una sedia e quando mi sono leggermente sfogata apro la credenza dove Maca tiene dei biberon con il latte di Yasmin, nel caso in cui non riuscisse ad allattarla. Tengo tra le braccia questa bellissima bambina e mentre le do la cena con il biberon mi chiedo dove sarà la sua mamma e le prometto che la riporterò a casa.

Dopo aver ripreso un minimo di lucidità chiamo Ismael e gli spiego la situazione, gli chiedo di venire qui con Farah.

Appena poso il telefono sul tavolo inizia a suonare e rispondo immediatamente, non posso perdere tempo.

"Sì?"

"Zulema, ci sentiamo di nuovo."

"Ramala, brutto pezzo di merda, eravamo d'accordo..."

"Non avrei mai pensato che tu fossi così ingenua, ti avevo sopravvalutato."

"Cos'hai fatto a Macarena?"

"Zulema..."

"Che cazzo hai fatto a Macarena?"

"Tranquilla, stai tranquilla. Io e la biondina ci stiamo divertendo molto insieme."

"Giuro che se le torci anche solo un capello..."

Mi interrompo quando sento un urlo atroce, un urlo di dolore. È lei, è Maca.

No, no, no.

No, oddio no.

Questo no.

Non può essere vero.

"Brutto bastardo, ferma subito i tuoi uomini... Fermali o giuro che ti ammazzo..."

"Zulema, non sei nelle condizioni di minacciarmi. È così bello vederla contorcersi dal dolore, è eccitante sentirla urlare."

Una lacrima mi scende lungo il viso, sono distrutta, mi sento morire dentro.

"Che cosa vuoi?" gli chiedo.

"Voglio parlare con te, questa volta davvero. Hai un cellulare? Un numero che non possa essere rintracciato ovviamente..."

"Sì..."

"Allora dammi il tuo numero, ti mando l'indirizzo."

Dopo aver dettato il numero a Ramala sento altre urla strazianti... La mia bionda... Non posso sopportare tutto questo, non posso, non posso. Ma cosa le stanno facendo? Mi sembra di impazzire.

"Arrivo subito... Ramala, ti darò tutto ciò che vuoi... Ti prego però, ti supplico... Smetti di farle del male..."

"Vedremo se potrai darmi davvero ciò che voglio."

Sento Macarena gridare ancora, sempre più forte. Non ce la faccio più, mi sento come se stessero torturando me. Ramala mi ha chiamato in questo momento di proposito, vuole farmi sentire quanto lei stia soffrendo, vuole ferirmi, annientarmi. Che lo stia facendo per ottenere qualcosa o solo per vendicarsi, questa tortura psicologica sta funzionando molto bene, il mio cuore è a pezzi.

Un po' come quando Sandoval ha fatto aggredire Fatima, ma in quel caso ero riuscita a fermarlo, almeno in quel momento... Ora non posso fare nulla e mi sento inerme di fronte a questa situazione più grande di me.

Mi sento soffocare, come se avessi un cappio che, ad ogni urlo di Macarena, si stringe sempre di più intorno al mio collo. Come se qualcuno mi stesse strangolando, ma a tratti mollasse la presa solo per allungare quel terribile supplizio e rendere tutto ciò ancor più doloroso. Questo è quello che provo quando, dopo pochi istanti di pausa, sento di nuovo Maca.

"Basta, ferma i tuoi uomini... Fermali... Qualsiasi cosa le stiano facendo falli smettere... Ti prego..."

Non è da me supplicare, soprattutto uno schifoso bastardo come Ramala, ma farei qualsiasi cosa per aiutare Maca.

Provo un dolore mai sentito prima, una sofferenza così intensa che non si può spiegare a parole.

La stanno torturando e io sono qui, lontana. Avrà sicuramente paura, non posso immaginare ciò che sta provando e non voglio nemmeno pensarci.

Voglio solo correre da lei, abbracciarla, baciarla, riportarla a casa e proteggerla, per sempre. Cosa che oggi non sono riuscita a fare e mi odio per questo, ma ora voglio solo guardarla negli occhi e poterle dire che è tutto finito, che ci aspetta una vita felice insieme.

"A dopo, cara Zulema." mi dice Ramala, prima di attaccare il telefono.

È troppo per me, è troppo. Forse i colpi di fucile che ho preso in Almería facevano meno male di tutto questo, mi sento quasi morire.

Bussano alla porta.

"Zulema apri, siamo noi."

È Ismael, è venuto qui con Farah.

Apro la porta e corro velocemente fuori.

"Prendetevi cura di Yasmin e fate attenzione. Io devo andare, hanno rapito Macarena e la stanno torturando. Non ho un secondo da perdere."

"Va bene, vai." mi dice Ismael.

"Grazie."

Mentre corro ho dei forti capogiri, ma non mi fermo. Ho anche delle allucinazioni in cui vedo Macarena, Ramala, i suoi uomini, come se fossero lungo la strada. Maca in queste visioni è ferita, perde sangue, ma cerco di non lasciarmi prendere dal panico. Il medico mi aveva detto che sotto stress sarebbe potuto capitare, ma ora la mia salute passa in secondo piano.

La mia bionda, lei è la cosa più importante.

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora