Macarena
Io e Zulema salutiamo Yasmin, Farah, Saif e i suoi genitori.
Mi sento un po' in colpa, sto lasciando mia figlia ad altre persone perché ho voglia di stare con mia moglie e sì, anche di scopare.
Poi però, prima di uscire, osservo un attimo la mia bambina.
Sta giocando con Saif, stanno facendo una torre con i LEGO, una torre più alta di loro.
Si stanno divertendo, sono felici.
Non conosco bene i genitori di questo bambino, ma Farah è rimasta con Yasmin.
Posso stare tranquilla.
E godermi un pomeriggio da sola con Zulema, senza sentirmi una pessima madre.
Non sono una pessima madre, sono una madre che ama da morire sua figlia.
Una mamma che fa anche qualcosa per se stessa, senza mettere da parte la felicità della sua bambina.
Anzi, credo che una mamma felice e soddisfatta trasmetta positività ai suoi figli.
"Andiamo a casa?" mi chiede Zulema, appena saliamo in macchina.
"Non dobbiamo per forza andare a casa per..."
"Per quello che voglio fare io sì."
Wow, promette bene questo pomeriggio.
Prima di entrare in casa ci sediamo un po' in giardino sul nostro tappeto elastico.
È il nostro posto, il nostro rifugio.
Sdraiata su questo tappeto elastico mi sono innamorata di lei e sono contenta di averlo recuperato e di averlo qui, in Marocco.
Fumiamo una sigaretta.
Stiamo cercando di smettere entrambe di fumare e comunque non lo facciamo mai in casa, non farebbe bene a Yasmin.
Ogni tanto però ne abbiamo bisogno.
"Sei preoccupata?" le chiedo.
"No, perché dovrei?"
"Tu... Insomma... Tu..."
Ha un tumore al cervello, cazzo.
Come fa a non preoccuparsi?
"Bionda, tu cosa ne pensi delle ultime volte?"
"Cioè?"
"La gente attribuisce tanta importanza alle prime volte: al primo bacio, la prima scopata, la prima volta in cui ti innamori, la prima volta in cui qualcosa sconvolge la tua vita. Io credo che le prime volte siano sopravvalutate, le ultime invece... Le ultime volte ti lasciano una sensazione totalmente diversa, anche se in genere la gente non sa quando farà qualcosa per l'ultima volta."
"Zulema, seriamente, non mi piace questo discorso. Sembra un addio... C'è qualcosa che non mi hai detto?"
"Non si tratta di questo, non sto parlando della mia situazione attuale. Non so perché, ma stavo pensando a quando abbiamo fatto sesso in quel bunker. Mia madre ci stava aspettando fuori per ammazzarci, con lei c'erano molti uomini con pistole di ogni tipo. Noi credevamo di morire e abbiamo fatto l'amore con una foga, con una passione da far tremare i muri di quel cazzo di bunker. Dovremmo farlo sempre così, come se fosse l'ultima volta."
"Dovremmo farlo, possibilmente senza farci quasi uccidere dopo."
"Oggi niente sparatorie, ci siamo solo noi due."
Passo uno dei pomeriggi più belli della mia vita. Scopare con lei è stupendo, come sempre. Forse ogni volta sempre di più.
Le sue mani sul mio corpo.
Le sue dita strette attorno a una mia ciocca di capelli, mentre li tira leggermente.
Il modo in cui mi guarda negli occhi.
I brividi che mi percorrono la schiena, la pancia, le braccia.
Mi sembra arrivino anche alla testa quando perdo completamente il contatto con la realtà.
Mi lascio andare, senza trattenermi.
Amo il modo in cui mi lecca, alternando movimenti lenti e accennati ad altri veloci e forti, sempre più forti.
Amo sentirla dentro di me, con le sue dita e con lo strap on.
Amo fare l'amore con lei.
Amo lei.
"Maca, eri poco allenata?"
"Che dici? Sono stata bravissima."
"Il sesso tra donne è sopravvalutato."
"Lo avevi detto anche dopo la nostra prima volta, ma non ti è dispiaciuto ripetere l'esperienza per anni."
"È che mi facevi tenerezza, eri così innamorata di me, non potevo abbandonarti. Sto facendo una sorta di volontariato, diciamo così."
"Sei sempre la solita stronza."
"Lo so, ma tu mi ami comunque."
"Già, purtroppo ti amo comunque."
Cazzo, quanto è vero.
"Che vuoi fare adesso?" mi chiede.
"Non ne ho idea."
"Ti ricordi come si usa una pistola?"
"Certo che me lo ricordo... Aspetta, perché me lo chiedi?"
"Ti va di andare al poligono?"
"Va bene."
"Non sei mai stata brava a sparare, ti serve allenamento, puoi imparare dalla migliore."
"E la migliore saresti tu?"
"Perché mi fai questa domanda se sai già la risposta? Ovviamente sì."
"Mi stai sfidando?"
"No, avresti già perso in partenza."
"Chi perde stirerà per due mesi, prendere o lasciare. Ci stai?"
Ho fatto una proposta interessante, entrambe odiamo stirare.
"Bionda..."
"Prendere o lasciare."
"Accetto la sfida, prepara già il ferro da stiro."
"Zulema, sei troppo sicura di te stessa."
Due ore dopo mi pento delle mie parole.
Mi sta letteralmente distruggendo.
È molto più brava di me.
Avrei dovuto saperlo, dopo tutte le rapine e le sventure che abbiamo passato insieme.
"Allora? Cosa si prova?" mi chiede, alla fine.
"A fare cosa?"
"A perdere."
"Ma io..."
"Lo so, ci sei abituata."
"Zulema, ero fuori allenamento..."
"Due mesi bionda, stirerai tu per due mesi e non vale farsi dare una mano da Farah."
La bacio, per farla smettere.
Detesto quando mi prende in giro.
La detesto e la amo allo stesso tempo.
In fondo, però, so che la amo di più.
L'amore che provo per lei supera l'odio che ho provato per più di quindici anni nei suoi confronti. Supera le incomprensioni, le difficoltà, i litigi.
Il nostro amore supera tutto.
È più forte di tutto.
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I hate u, I love u
ФанфикMacarena è riuscita a scappare e vive in Marocco, pronta a iniziare una nuova avventura: diventare mamma. Dovrebbe essere il momento più felice della sua vita, ma le manca qualcosa: lei... Zulema, la sua nemica storica con la quale però ultimamente...